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se vi va di ascoltare Ritchie Valens mentre leggete questo capitolo, non che abbia una valenza particolare, potete anche ascoltare La Bamba per me, ma ho ascoltato lui mentre scrivevo questo capitolo ed ha una storia molto triste, fate un po' come vi pare ecco

«Albe, parliamo un secondo?» chiamo il mio amico che sta piegando le sue magliette.

«Arrivo» risponde, poi afferra la sua giacca e mi segue nel giardino sul retro, dove però c'è già qualcuno.

«Ma sto qua è stupido - mormoro dopo aver capito che il ragazzo che è sdraiato sui divanetti arancioni mentre dorme solamente in canottiera è Christian. – Lo mando a letto e poi sono da te, ti spiace? – chiedo al cantante che era ancora dietro di me, il quale scuote la testa e risponde che andrà a vedere che cosa sta facendo LDA. – Chri. Christian. Non puoi stare qui fuori a dormire, fa freddo. – gli accarezzo il viso mentre cerco di svegliarlo, cosa che sembra riuscire dato che mugugna qualcosa di incomprensibile. – Chri, ti prenderai un malanno. Forza, alzati.» apre gli occhi e se li sfrega con le mani, poi si alza lentamente.

«Ho ma di testa» sussurra mentre si appoggia a me.

«Ci credo, sei un cretino ad addormentarti qui furi. Vestito così poi. – lo rimprovero. – Vai a letto su, ti porto qualcosa di caldo.» si vede che sta male, però gli sta bene, così impara a vestirsi così poco e a dormire fuori. Mentre lui si dirige nel suo letto io gli preparo una tisana calda e poi avviso Nicol e Rea, che stavano iniziando a cucinare, di non preparare nulla per Chri perché gli avrei cucinato un riso perché non si sentiva bene. Poi prendo la sua tazza e la porto nella sua stanza.

«Bevi, è calda.» metto tra le sue mani la bevanda notando che nonostante si sia messo una felpa e sia sotto il piumone stia tremando di freddo.

«Grazie» sussurra a malapena.

«La prossima volta che mi ringrazi ti tiro un pugno. Tra un po' ti porto del riso, tu riposati, va bene. Se ti serve qualcosa dì a qualcuno di chiamarmi, va bene»

«La prossima volta che mi ringrazi ti tiro un pugno. Tra un po' ti porto del riso, tu riposati, va bene? Se ti serve qualcosa dì a qualcuno di chiamarmi.» gli carezzo la testa e poi esco a cercare Albe, che trovo mentre sta parlando con Serena. Richiamo la sua attenzione e cerco di capire se è un brutto momento, ma lui semplicemente saluta la ballerina e mi segue sul retro.

«Come sta Chri?»

«Non bene, ma almeno capirà che deve stare più attento. – annuisce – Tu come stai? Come hai preso questa cosa della sfida?» gli domando.

«Mi scoccia che so che è colpa mia. Più che altro perché sono tanto condizionato dalle mie insicurezze»

«Cioè?»

«Avevo scritto le barre, con la mia idea, la mia storia, poi ho ascoltato le storie degli altri. Bellissime, con un significato che mi è sembrato migliore del mio. E ho tolto le barre, la canzone è stata meno mia.» sbuffo e mi passo una mano sulla fronte per prendermi del tempo e per scegliere le parole giuste.

«Tu sei un cantante fantastico Albe. Sai divertire il pubblico, e non è una cosa da nulla, però effettivamente devi credere di più in te stesso. Quando ti esibisci si noto che ti diverti, ma anche che hai paura. Devi avere solo paura di tenerti quella maglia Albe, e avendo paura delle altre cose rischi di perderla, mi capisci? Vincerai questa sfida, ne sono sicura al duecento per cento, ma devi credere in te stesso, non c'è tempo per non credere in te stesso, la vita è troppo breve.» alle mie parole abbassa la testa e si sposta i ricci dalla faccia.

«Grazie Olly» lo attiro a me e lo abbraccio, poi lo caccio perché Anna lo ha convocato per parlare. Prossima missione: Cosmary. Così mi reco nella sua stanza, ma la trovo abbracciata ad Alex che probabilmente ha appena fatto ciò che stavo andando a fare, così, senza farmi vedere dalla ballerina, attiro l'attenzione del cantante che con uno sguardo mi fa capire che se ne è occupato lui.

Rientro così nella mia stanza trovando Christian che si dimena ancora nel letto, almeno ha mangiato tutto, ma riflettendoci non c'erano troppi dubbi, Chri è un mangione.

«Va un po' meglio?» chiedo avvicinandomi al letto e sporgendomi per passare le dite tra i suoi capelli scuri. Lui scuote la testa, così ripeto l'azione di qualche giorno prima e, pettinandogli i capelli con le mani, comincio a cantare una qualche canzone a caso a bassa voce, finché non sento il suo respiro farsi pesante. Rimango ancora un po' ad osservare i linamenti del ballerino, le sue guance arrossate dalla febbre e i capelli scompigliati da me, che lo rendono ancora più bello del solito, perché sì, Christian è davvero bello.

«Guarda che così lo sciupi» mi prende in giro Dario, che è appena entrato in stanza, probabilmente per cambiarsi e dormire.

«Ma stai zitto – gli faccio la linguaccia, per poi alzarmi delicatamente e rimboccare le coperte al ragazzo che si era appena addormentato – dici che se chiedo adesso qualcuno della produzione mi risponde?» gli chiedo poi e, dopo aver ricevuto un segno affermativo, così mi dirigo in cucina, ma vengo fermata dal ballerino di latino.

«Tutto bene?» mi chiede scompigliandomi i capelli, gesto al quale rispondo con un broncio scherzoso.

«Sono stanca Matti, è stata una giornata pesante, in più Chri non sta bene.»

«Merda... speriamo che non sia nulla di grave...»

«Già, intanto avviso la produzione che domani non farà lezione.» il latinista annuisce.

«Senti, faccio io, tu vatti a riposare» accenna indicando la porta della stanza.

«Tranquillo Tia, se mi vuoi davvero dare una mano, mi prepareresti una camomilla?» lui, dopo essersi assicurato che io sia sicura di quello che ho detto si sposta su bancone a prepararci due tisane, mentre io scuoto la mano verso la telecamera per richiamare l'attenzione della produzione che fa subito squillare il telefono.

«Dimmi Olly» mi risponde una ragazza della produzione.

«Chri non sta bene, volevo chiederti se fosse possibile annulargli le lezioni di domani, almeno quelle della mattina.»

«Va bene, aggiornami su come sta domani, così vediamo cosa fare.» mi risponde, la ringrazio e chiudo. Mi passo una mano sugli occhi cercando di scacciare la stanchezza.

«Tieni vecchietta» mi porge una tazza azzurra il ballerino di latino.

«Grazie Tia» mi siedo sul divanetto e gli faccio cenno di fare lo stesso, lui lo fa, poi poso la testa sulla sua spalla e, insieme a lui, bevo la mia camomilla in silenzio. Sempre in silenzio mi alzo, gli poso un bacio sui capelli e vado nella nostra stanza. Mi preoccupo di disattivare la sveglia di Christian, anche a lui bacio i capelli e mi corico.

[nei pensieri miei ci sei sempre tu]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora