"Tante volte uno deve lottare così duramente per la vita che non ha tempo di viverla."
-Charles Bukowski
Sono nel salotto a giocare con Kitty, la bambola che mi ha regalato il mio papa l'anno scorso, quando all'improvviso sento la porta d'ingresso sbattere e la paura si impossessa di nuovo di me. Corro subito su per le scale diretta in camera mia, entro e vado subito a nascondermi nell'armadio
''DOVE SEI MOCCIOSA? ''
''dove ti sei nascosta piccola Aura?!''
Lo sento continuare a chiamarmi dal piano di sotto e automaticamente mi stringo di più Kitty al petto''non avere paura, finirà tutto presto'' sussurro più a me stessa che a lei.
Improvvisamente la porta della camera si spalanca così forte da sbattere contro il muro e fare un rumore molto forte che mi fa sobbalzare.E' qui dentro.
'sta tranquilla e fa silenzio, così penserà che non ci sei e andrà via' cerco di stare il più ferma possibile e mi tappo la bocca così che lui non mi sentirà.
Ma come se avesse sentito il fluire dei miei pensieri apre l'anta dell'armadio, appena mi vede rannicchiata tra i vestiti fa un ghigno e mi prende per un braccio così forte da farmi urlare. Automaticamente calde lacrime scendono dalle mie guance. Lo guardo e sembra essere messo peggio del solito, lo prego con lo sguardo di non farmi male come sempre ma lui continua q guardarmi con un sorriso che mi fa accapponare la pelle. Improvvisamente mi dà uno schiaffo, poi mi butta a terra, e mi sferra un calcio e poi ancora un altro
Con le poche forze che mi rimango lo prego di smetterla, di fermarsi perché mi sta facendo troppo male
''E' quello che ti meriti per essere nata'' mi urla ad un palmo dal viso ''Se tu non fossi nata lei sarebbe ancora qui con me!'' e continua ad insultarmi ma io non ce la faccio ad ascoltarlo fa troppo male.Poi si ferma, e mi guarda in un modo in cui un uomo così grande non dovrebbe guardare una bimba come me, lui che avrebbe dovuto proteggermi e a cui sono stata affidata
Si stampa un sorriso in faccia e barcolla all'indietro, mi prende di peso mi butta sul letto, mi strappa il vestitino con i fiori da dosso, e io continuo a piangere a pregarlo di lasciarmi in pace ma lui non mi ascolta. Proprio mentre con le sue mani mi sta per toccare tra le gambe crolla di fianco a me perché è sicuramente troppo ubriaco per continuare. Allora io scappo in bagno con la sensazione di sporco su tutto il corpo mi butto subito nella doccia
Oggi mi è andata bene ma sono sicura che domani non sarà così
Mi accascio vicino alle piastrelle della doccia e mi chiedo se è davvero colpa mia, se tutto quello che mi fa Ben io lo merito, ho solo 9 anni quale colpe può avere una bambina di 9 anni da dover sopportare tutto questo tutti i giorni.
'scusa papà' sussurro sperando che in qualsiasi posto lui sia ora mi possa sentire e decido di pregare quel Dio di cui parlano tutti 'mi dispiace se sono stata una bambina cattiva ti giuro che da oggi sarò brava bimba ma ti prego se mi senti fa finire tutto questo, fammi vivere una vita normale perché ora la mia vita non ha nulla di normale'
Probabilmente in quel momento Dio era troppo impegnato per ascoltarmi perché il giorno dopo fu la stessa storia e il giorno dopo peggio ancora e continuo così per molto tempo. Tornava a casa in quelle condizioni un giorno sì e due no per approfittarsi della mia debolezza e per rinfacciarmi le mie colpe, colpe che nemmeno sapevo di avere
STAI LEGGENDO
Mille spine
ChickLitTrama Aura è uno tsunami; quel genere di persona che riesce a dire e fare sempre quello che nessuno si aspetta. e nonostante dentro si porti un grande vuoto non è quel genere di persona che resta a crogiolarsi nel suo dolore ma cerca sempre di sorr...