«Perché tieni una pedina sulla spalla?» chiese Ofelia, interrompendo i due sfidanti che continuavano a lanciarsi occhiatacce.
Joey puntò di scatto il dito, come a far capire che l'aveva vista anche lui, mentre Theodor spostò lo sguardo a malapena in tempo per scorgere qualcosa zampettare via.Prese, allora, una delle pedine sulla scacchiera e la rigirò tra le dita. Era tondeggiante, dipinta a mano e divisa in tre sezioni. Ma, quando si accorse delle sei piccole gambette chitinose nascoste al di sotto, la lasciò cadere con un urlo decisamente troppo acuto. Quella si raddrizzò con un balzo, e sparì lasciando minuscole impronte nella polvere.
Come consapevoli di essere state scoperte, anche le altre fecero spuntare un paio di antenne per poi scorrazzare da tutte le parti, fino a svanire negli angoli ombrosi del tempio.
Tutankhamon si voltò con una perfetta faccia da colpevole verso i tre: Joey si reggeva sulla punta di un piede, Ofelia era in braccio a lui, con la coda del cappotto tra le mani per non farla toccare a terra, e Theodor era in equilibrio sul sarcofago.
«Hey, io ci dormo lì, scendi!»
«L'ho toccato, ho t-tenuto in mano uno scarafaggio, che schifo!»
«Adesso ho la brutta sensazione che mi stiano camminando addosso»
«Li sento tra i capelli!»Quando il faraone riuscì a farli tornare con le scarpe ben piantate sul pavimento, ricevette dal rivale uno sguardo altamente infastidito. Nessuno l'aveva mai guardarlo in quel modo! Se si fossero trovati nel suo impero, l'avrebbe costretto a spalmargli degli olii essenziali sul corpo, a sventolargli aria con una foglia secca, e poi l'avrebbe fatto fustigare con una scusa palese. Ma non poteva più esercitare alcun potere in quelle misere stanze, gli rimanevano soltanto gli scarafaggi, il senet, e la consapevolezza che sarebbe rimasto rinchiuso per l'eternità.
«Mi hai costretto a venire qui per anni, mi hai deriso, trattato con sufficienza ad ogni sconfitta... E, nel frattempo, stavi pateticamente imbrogliando con degli insetti?»
«Ci ho messo tre delle tue vite ad ammaestrarli»
«Se avessi tutto questo tempo, non lo passerei ad insegnare trucchetti a degli esserini disgustosi, né a obbligare qualcuno a stare con me»
«Ovvio, perché puoi viaggiare e divertirti. Io sono chiuso qua dentro, e mi annoio da morire»Continuarono a discutere per un bel po', ognuno con le proprie argomentazioni e senza ascoltare l'altro. Theodor sembrava un genitore che ha appena beccato il figlio tredicenne con un una sigaretta tra le dita; Tutankhamon, rosso dalla rabbia, era passato ad urlare in una lingua incomprensibile. Alla fine Joey, capendo che i suoi tentativi civili di farli calmare erano inutili, afferrò entrambi per i colletti delle maglie e li sollevò.
«Adesso basta!»
I due, scioccati e a penzoloni, si ammutolirono immediatamente. Ofelia, d'altro canto, non riusciva a trattenere un'espressione divertita nel vedere quella scena: il suo migliore amico aveva zittito il ragazzo di cui era innamorata e il fantasma di un faraone. Incredibile.«Non sei stato onesto, quindi annulla la maledizione!» ordinò, rimettendoli al loro posto e sentendosi un po' in colpa per la reazione improvvisa.
Tutankhamon incrociò le braccia e lo squadrò dall'alto verso il basso: un servitore così muscoloso l'avrebbe spedito a costruire qualche piramide e poi, ovviamente, l'avrebbe fatto fustigare.
«Vero, ma resta il fatto che ho vinto le partite. Sono vincolato anche io»
«D'accordo, allora stavolta fate una sfida onesta e con le vere pedine»
«Le ho perse qualche secolo fa, non ho idea di dove siano»
Date le circostanze, "qualche secolo fa" poteva non essere soltanto un'iperbole.Provarono dunque a giocare con altri metodi, uno più fallimentare dell'altro. Usando diversi piccoli oggetti al posto delle pedine, non fecero altro che confondersi e sbagliare, fino al punto che le regole vennero del tutto stravolte:
«La mia Sfinge in miniatura è più bella del tuo tappo di bottiglia, quindi posso fare un passo in più!»
Qualche spettrale spiffero, invece, cancellava in continuazione i movimenti disegnati sul terreno. Non c'erano fogli di carta. E quelli di papiro, oltre ad essere talmente vecchi da sgretolarsi tra le dita, erano anche ricoperti di scarabocchi.
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Magnet Mashup
FanficLe frecce stand sono oggetti dall'immenso potere. Alcune sono state distrutte, altre sono andate perdute, ed è compito di una nuova stella trovarle. Joey Jordie, accompagnato dalla sua amica d'infanzia Ofelia e dal timido Theodor, andrà alla ricerc...