New encounters 1.

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Sedicesimo compleanno.
Villa piena zeppa di ragazzi e ragazze intenti a nuotare in piscina, a bere, a ballare, cantare...insomma a divertirsi.
Tutti i ragazzi più ambiti alla tua festa, a festeggiare il tuo compleanno, tutti invitati ovviamente solo ed unicamente con un invito, di certo non è una cosa per tutti.
Tu che scendi dalle scale con il tuo abito nuovo, costoso quanto un rene, mentre tutti ti aspettano con un bicchiere in mano cantando in coro il tuo nome.
Tanti e tanti e tanti regali, una montagna piena di doni per festeggiare la tua nascita.

Insomma tutto questo è una cosa da Kook.

Ah e giusto per precisare: io sono una Pogues e, come ogni Pogues che si rispetti, odio profondamente ogni singolo Kook.

Tranne Rafe Cameron, lui è l'unico ragazzo Kook che tollero e quasi quasi cerco, ma solo quando ho bisogno di qualcosa di forte per alleviare i pensieri.

Oggi è il mio diciassettesimo compleanno e, come il sedicesimo, quello precedente e quello precedente ancora...beh non sto facendo assolutamente nulla.

Non avrei una casa dove festeggiarlo e i soldi per i preparativi, quindi mi ritrovo qui...a casa di Luke Maybank a pulire il suo cesso cantando a squarcia gola canzoni di secoli fa, una di quelle cose romantiche strappalacrime.

Inoltre non avrei chi invitare, non avendo amici, non fraintendete eh!
Sono una ragazza simpaticissima, sono le altre persone di questo posto che non apprezzano il mio umorismo.

A scuola diciamo che non sono la più popolare della scuola, neanche la più sfigata, ma ci sono vicina.
Nessuno ha mai provato a parlarmi, probabilmente nessuno ha mai notato la mia presenza però hey, a tratti forse è meglio così: meno persone ti considerano più spazio hai per te stesso.

«Ivy a che cazzo di punto sei?
Non ho tutto il fottuto giorno!»
Grida Luke da qualche parte della casa a me sconosciuta, mentre mi asciugo un goccio di sudore cadermi dalla fronte.

Ecco come volevasi dimostrare:
bel compleanno del cazzo.

«Ho quasi finito signor Maybank!» Grido in risposta levandomi i guanti puzzolenti e buttandoli nella spazzatura.

Dire che questo bagno è una merda è dire poco, anzi, sarebbe insultare la merda stessa solo nel metterla a paragone con questo luogo.

La muffa ha riempito tutte le pareti, è come se la parete non avesse mai avuto colore. Tutti i sanitari sono ingialliti e pieni di macchie di chissà quale sostanza che sinceramente non sono affatto intenzionata a scoprire.
Per non parlare dell'odore nauseabondo presente qui dentro.

Se non fosse per me questo posto sarebbe ancora peggio.

«Quante volte ti devo dire di chiamami Luke?» Mi risponde spuntando dalla porta, appoggiandosi allo stipite mentre si porta una mano in tasca. Con l'altra regge una birra, o qualcosa del genere, osservandomi inginocchiata davanti al lavandino per posare tutti i prodotti.

«Scusami è l'abitudine» Accenno un leggero sorriso guardando e, pochi secondo dopo, ritornare con la mia attenzione sui detersivi.

Mi alzo sbattendo le mani sulle ginocchia fasciate dai jeans, sistemandomi la maglietta leggermente risalita sullo stomaco, facendola tornare lunga fino alle cosce.

«Lavo i piatti ed ho ufficialmente finito» Saltello davanti all'uomo, lasciandomi prendere dalla felicità, mentre lui mi osserva con un sorriso sghembo sul viso.

All so unexpected //JJ Maybank//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora