There is no deal 8.

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Sono passati alcuni giorni dall'ultima volta che io ed i ragazzi ci siamo visti e non so se questa la possa definire una cosa positiva oppure una negativa.

L'unica persona che ho visto, purtroppo, è proprio chi non avrei mai voluto vedere tra i quattro:
JJ Maybank, proprio lui.

Nonostante la strana sparizione di suo padre, proprio per rispetto, non me la sentivo di far cadere a pezzi questa casa più di quanto non sia già caduta.
Ovviamente questa cosa al biondino rompi coglioni non va bene e, in ogni momento possibile, fa di tutto per ricordarmelo credendo che io sia qui solo per poi ricevere dei soli in cambio.

«Tanto non ti daremo neanche un centesimo» Ribadisce per la millesima volta, seduto sul divano mentre si fuma una canna e guarda qualche rivista strana.

Rivolgo nuovamente lo sguardo verso i piatti sporchi, ultima cosa che mi mancava da pulire.
«Non ne voglio soldi JJ, fattelo entrare in testa» Mormoro sconfitta dal suo battibeccare in continuazione e per qualsiasi minima cosa.

«Io alle persone come te»
Si alza in piedi, cosa che deduco dallo scricciolare del divano, per poi sentire dei passi che si avvicinano alla mia figura.
Allunga un braccio sopra la mia testa aprendo l'anta del mobile per poi acciuffare un bicchiere.
«Non credo affatto» Mi indica con l'indice nonostante tenga nella stessa mano prorio il bicchiere.

«Non è di certo una cosa che mi interessa, puoi anche non credermi, io sto apposto con la coscienza»
Rispondo pacata continuando a lavare il piatto che ho in mano da praticamente l'inizio della "conversazione" se così la possiamo definire.

Mi guarda stranito, lo leggo nel suo sguardo, mentre porta alle labbra la canna ormai quasi finita, aspirandone il contenuto per poi buttare fuori il fumo alzando la testa.

«A volte non ti capisco» Confessa dopo attimi di silenzio, rotti solo dal rumore della spugna che sbatte sui piatti.

«Ah tu a me?» Domando ironica lanciandogli un leggero sguardo.

«Non capisco mai cosa ti passi per la testa...» Si allontana per appoggiarsi, alle mie spalle, al tavolo della cucina.
«Il giorno prima mi urli addosso e mi spingi ed il giorno dopo sei a casa mia a lavare i piatti per "stare apposto con la coscienza"» Lo vedo fare le virgolette dal riflesso del bicchiere che ho tra le mani.
«Sei davvero bipolare»

Ma si rende conto chi è il soggetto dalla quale è uscita questa frase?

«Penso che dovresti comprare uno specchio»

«Così avresti una cosa in più da pulire? Mi sembra davvero cattivo»
Mi prende per il culo e sento una leggera risatina abbandonare le sue labbra.

«Te l'hanno mai detto che al circo saresti stato grandioso?»

«Mi stai dando dell'animale Smith?»

«No ti sto dando del clown Maybank»

Sbuffa per poi avvicinarsi al frigo ed afferrare la Coca-Cola, probabilmente il bicchiere gli serviva proprio a questo.

«Hai parlato con Rafe?» Mi domanda versando il contenuto, mentre io mi sciacquo le mani avendo ormai finito la montagna di piatti da lavare.

Non capisco proprio come, due persone, potessero sporcare così tanti piatti...neanche una ventina di persone ne usufruirebbero così tanto.

«No» Rispondo secca, incrociando le braccia al petto, al ricordo di quel cazzo di pomeriggio nella quale mi ha sbraitato addosso.

«Quando hai intenzione di andarci?»
Domanda prima di prendere un lungo sorso di Coca-Cola dal bicchiere.

«Quando tu la finirai di impicciarti nelle mie cose» Lancio la pezza sul lavandino per poi andare a sedermi sul tavolo, lasciando le gambe muoversi dondolando.

All so unexpected //JJ Maybank//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora