Is there something underneath? 4.

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Dopo una decina di minuti passati a discutere sul fatto che io dovessi andare con lui o meno, ovviamente, ho avuto la meglio.
Non in tutto però: non ha voluto utilizzare la sua moto perché "è troppo costosa per ospitare un culo
sfigato come il mio" come se il suo fosse famoso.

Cioè ci rendiamo conto che ha dato al mio culo "l'aggettivo" sfigato?
Ad un culo.

«A quest'ora saremmo già arrivati se qualcuno avesse preso la sua moto»
Lancio una palese frecciatina al biondo, che mi lancia una veloce occhiataccia.

«Come ho già detto, sfigata, io non faccio sedere sulla mia moto un culo altrettanto sfigato, è inutile che mandi frecciatine» Si infila una mano nella tasca dei pantaloni, camminando come se stesse facendo una sfilata di moda in una strada letteralmente deserta e circondata dai campi.

Ma hey, la vanità rimane
tale ovunque tu ti trova,
anche in mezzo
ad un luogo sperduto.

Chi sono io per giudicarlo?

«Perchè te la tiri così tanto?» Domando, ultime parole famose insomma.

«E tu perché fai così tante domande?»

«E tu perché rispondi ad una domanda con una domanda?»

«Sfigata hai rotto il cazzo, piantala di infastidirmi» Risponde brusco, alzando gli occhi al cielo, continuando però la sua camminata o per meglio dire sfilata.

Si sto esattamente cercando d'infastidirlo in tutti i modi, un po'come lui fa di solito con me.

«Comunque non hai risposto»
Lo affianco, osservandogli il profilo, con il suo nasino perfetto che odio quasi quanto lui.
Mi duole ammettere che sia davvero un gran bel ragazzo, se non fosse per il suo caratterino del cazzo e il suo odio viscerale verso di me.

«Io non me la tiro» Mi accontenta rispondendo alla domanda,
alzando le spalle.
«Semplicemente so di essere bello»

«E anche molto modesto»

«Quella è il mio più grande pregio, i miei amici mi chiamato JJ modesto Maybank» Alza il mento vantandosi.

Ehm ok JJ.

«Sai che sono ironici e che sei un cazzo di pavone?»

«Tu sai che oltre ad essere sfigata sei anche una cazzo di gallina?»
Ribatte con un ghigno, volgendo solo adesso lo sguardo verso il mio viso mentre continuiamo a camminare.

Ho sempre fatto caso al fatto che lui non guardasse per più di due minuti il mio viso, il suo sguardo si posava e si posa tutt'ora ovunque tranne che su di me, come se solo guardandomi prendesse una qualche forma di malattia o qualcosa del genere.
Ho sempre pensato che fosse semplicemente perché non parlavamo più di tanto, se non fosse per qualche insulto durante le mie ore di lavoro. Il restante del tempo faceva finta di non conoscermi e di non vedermi: a scuola, per strada, a volte anche nel "cortile" di casa sua, davanti ai suoi amici...consapevole del fatto che nessuno mi conoscesse o almeno, a nessuno interessava fare amicizia con me.

Ma tutto ciò che pensavo e quasi credevo è svanito nel nulla in questi giorni: non mi guarda negli occhi neanche adesso che, anche se non per nostra scelta, parliamo maggiormente.

«Siamo arrivati» Mi risveglia dai miei pensieri e solo in questo momento mi rendo conto di essere davanti allo Chateau di John B.

Un leggero vociferare arriva dal cortile e, senza pensarci due volte, il biondino si dirige a passo svelto verso le voci, senza neanche aspettarmi.

All so unexpected //JJ Maybank//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora