0.6 Miles

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In realtà non so perché non andai via, Miles voleva che rimanessi, e poi dovevo farmene una ragione. Alex non sarebbe scomparso dopo il nostro litigio, lui come me del resto eravamo nella vita di Miles.

Mi sedetti sul divano sorseggiando un drink analcolico, un po' da ipocrita dato che avevo bevuto di tutto e di più.

Dinnanzi a me si sedette Miranda con Alex, la parte viscida di me, pensava che lo stesse facendo apposta, e l'altra, la parte più razionale pensava che non sapeva niente di quello che eravamo e non eravamo stati quindi stetti tranquilla. Avevo sempre quel piccolo campanello nel cervello che consigliava di mandare la loro relazione a puttane. In contrasto tra il bene e il male come Norman Osborn il Villain di Spider-man. E l'avrei anche fatto, per ferire Alex, per farlo stare male, volevo vendicarmi dopo il suo viscido comportamento, ma poi pensai a Miranda, lei non meritava nulla di tutto ciò.

Lei era seduta sulla gambe di Alex, che non solo giocherellava con la sua mano ma le sussurrava qualcosa all'orecchio. Non volevo guardarli, mi facevo solo del male. Per fortuna con l'occhio intravidi Miles, avrei passato il resto della serata con lui, o almeno così avevo velocemente pianificato.

"Cazzo, lo  so scusa, non c'ho pensato" disse mettendo le mani avanti "Miles non sai nemmeno cosa devo dirti" lui mi guardò confuso "non conosco nessuno, ed è colpa tua se adesso sono qui. Quindi dovrai sopportarmi per tutta la sera. "

"Potrei fare di meglio. Lo vedi quel ragazzo lì in fondo? Si chiama Blake e darebbe di tutto per passare due minuti con te. Fai felice il ragazzo"

Perché no? Dovevo pur far qualcosa quella sera, e una chiacchierata con questo Blake non era mica male.

Appena arrivata davanti a lui, quasi non si affogò con la vodka. Era un ragazzo un paio di centimetri più alto di me, aveva dei folti capelli biondo cenere e occhi azzurrissimi.

Sembrava una sorta di Leonardo diCaprio negli anni novanta.

"Hai un accendino per caso, l'ho perso"

"Certo" disse porgendomi un accendino nero della Bic. Gli porsi una sigaretta e lui l'accetto immediatamente.

"Sono Arabella Larson, ma puoi chiamarmi solo Lara"
"Ciao Lara, come mai qui?"

"Solo per chiederti l'accendino"

"Una ragazza così bella che fuma, è un peccato"

"Perché? Non ti piacciono le ragazze che fumano?" chiesi con voce piccola, quasi con aria maliziosa.

"Solitamente no, ma tu sei l'eccezione alla regola piccola"

"Smettila, non chiamarmi piccola"

"Come vuoi che ti chiami, Bella?" una fitta mi squarcia  il ventre, quel nome, era come tornare a dieci anni fa. Seduta a mensa con una coca-cola tra le mani "Ti posso chiamare Bella?"
Mi ero promessa che nessuno mai mi avrebbe chiamato Bella, era una cosa solo mia e di Alex, forse una delle poche cose che abbiamo mai veramente condiviso.

"No, Bella non mi piace, Lara va benissimo" lui sorrise malizioso "Posso offrire a Lara un buon cocktail?" risi "Solo se questo cocktail in particolare è buono"

Guardai Alex per una frazione di secondo. Aveva la mascella serrata e negli occhi balenava uno sguardo assassino.

Quando Blake tornò aveva uno sguardo che non mi piaceva, teneva una piccola borraccia di metallo tra le dita e avanzava sicuro verso di me. "Bevi questo allora." disse porgendomi la borraccia "Che cos'è?" volevo vederci chiaro "Vodka liscia, bevila tutta di un sorso" presi la borraccia, qualcosa mi diceva di fidarmi, bevvi il contenuto. Sbagliai. Il sapore era forte, mi sentì la gola andare a fuoco e le gambe tremare, gli occhi si offuscarono e la testa iniziò a girare. "Cazzo, che mi hai dato?" biascicai "Assenzio piccola, una vera bomba" mi appoggiai al muro, non riuscivo a stare in piedi.

Lui si avvicinò al mio viso, aveva li occhi fissi su di me. Si avvicinò alle mie labbra, mi scostai ma non ne avevo le forze, mi mise le mani sul collo e spinse la mia testa verso il muro. "Ma che bella che sei Lara. Non ti hanno mai detto di non accettare mai da bere dagli sconosciuti?"Avevo appena un filo di voce "Fanculo Blake".

Qualcuno allontanò il ragazzo da me, caddi per terra, ancora sentivo la pressione della sua mano sopra il collo "Cazzo Ara stai bene?" Miles si era avvicinato, mi sollevò con la massima delicatezza "Mi ha dato l'assenzio sto pazzo" mi voltai verso il biondo, stava seduto per terra col naso sanguinante, Alex in piedi dinnanzi a lui. Mi guardava, aveva un espressione vuota, voleva avvicinarsi ma qualcosa glielo impediva. Miles mi prese in braccio e mi portò in camera sua.

"Miles mi dispiace molto, non volevo creare casini" avevo ancora la testa che girava.

"Ara mi hai fatto prendere un colpo, se solo avessi saputo non ti avrei mai mandata da quel tipo"

"Non ti preoccupare, non è colpa tua. Io devo andare a casa" cercai di alzarmi "Anche a costo di legarti al letto, tu da qui non ti muovi." disse serio "E tu dove dormi?" fece spallucce "Tu pensi veramente che qualcuno se ne vada prima delle sei del mattino? Io non credo proprio, stasera non si dorme, tu rimani qui e se hai bisogno fammi un colpo di telefono" sorrisi "Io scendo, tu cerca di non morire mentre sei qua, sennò poi chi lo sente a Turner?" il mio sorriso di spense di colpo "Sai mi piace lei, sembra simpatica"

"Si, Miranda è davvero una bella persona, e poi lui la ama. Sono contento per lui, ha sofferto molto"

"Cazzo Miles mi dispiace, sono una persona terribile."
"Ara l'avevamo perso. Stava malissimo, piangeva sempre e parlava solo di te, c'erano dei giorni in  cui andava alla stazione e aspettava per ore, era convinto che tu saresti tornata. Ma non l'hai fatto"

Mi si gelò il sangue nelle vene.

young and beatiful || Alex Turner||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora