2.01

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"Dove sei stato?" Gli chiesi versando dell'acqua in un bicchiere "da alcuni amici di Louis, tu?"
"Con Louis, è molto simpatico"
"Si è molto simpatico" non ci guardavamo, forse per paura di sbagliare qualcosa, perché qualcosa che andava storto c'era sempre "ti va di ballare?" Esclamò rompendo la tensione "tu non balli"
"Stasera voglio ballare" mi prese la mano "balliamo allora" mi portò fuori, dove c'era la piscina, proprio dove le persone ballavano. Nonostante l'aria fredda dell inverno si facesse sentire, in poco tempo l'atmosfera di fece più calda a causa della presenza di tutte quelle persone. Eravamo appicciati, non potevamo godere di grandi spazi, ma quei pochi metri era sufficienti per potersi muovere. Non so con quale coraggio quella sera ballai, non amavo stare al centro dell'attenzione e di certo tutte quelle persone non erano d'aiuto. Alex posò le mani sui miei fianchi, non ballava, preferiva vederlo fare a me.
Muovevo i fianchi a ritmo di una musica che nemmeno mi piaceva, sapevo che non avevo solo gli occhi di Alex di sopra, altre persone mi stavano osservando. Le scarpe iniziavano a farmi male, il vestitino nero di paillettes era troppo corto e la voglia di tornare a casa si era fatta sentire. Mi avvicinai verso Alex, era anche lui stanco "torniamo a casa?" Gli sussurrai all'orecchio "si Bells" gli presi la mano e cercammo di divincolarci tra la folla, la gente era sempre di più.

Dentro l'ascensore, che questa volta risplendeva di luci blu, Alex stava appoggiato al muro con aria annoiata mentre fumava una sigaretta probabilmente rubata a Miles.
Mi avvicinai a lui, gli rubai la sigaretta, ne aspirai un po', era alla menta, poi gli poggiai le labbra sulle sue, spuntando il fumo nella sua bocca.
Mi poggiò le mani sui fianchi, come al suo solito, poi mi tolse la sigaretta dalle dita "questa è mia Larson" sorrisi "e questa è mia"premetti un pulsante rosso nel pannello di controllo del l'ascensore, lo bloccai. Lui sorrise guardando la mia mano sul panello, gli voltai il capo verso di me "guarda me non il pulsante Turner" le sua presa si fece più stretta "ti guardo Bella" avvicinò le labbra alle mie, mi scostai "chi ti dice che io voglia baciarti?"
"Sembrava di si, fino due secondi fa" mi raccolsi i capelli d'un lato, faceva caldo "volevo solo che tu mi guardassi" non mi rispose, si gettò sul mio collo, iniziò a baciarlo, senza sosta "smettila" gli sussurrai, lui obbedì "cosa vuoi fare Arabella?"
"Voglio andare a casa" buttai la mano sul pulsante rosso e l'ascensore ricominciò la sua scesa. Lui rimase immobile, guardava la mia figura riflessa nello specchio. Tenevo le mani strette attorno al passamano della cabina, avevo paura di cadere, non mi reggevo in piedi.

Arrivammo a casa in meno di venti minuti, Alex aveva fretta ed io pure. Appena entrammo in casa mi precipitai verso le scale, Alex era dietro di me, seguiva ogni mio passo. Mi tolsi le scarpe appena superato il primo gradino, lasciandole per terra. Poi il vestito ed infine le calze, arrivai in camera sua con indosso solo l'intimo.
"Peccato, mi piaceva quel vestito" sorrisi "a me no" stava dinnanzi a me, in piedi di fronte il letto.
Si sedette accanto a me, non persi tempo e mi misi a cavalcioni sulle sue gambe. Mi baciò il collo il petto, la mascella. Mi toccò le cosce, la schiena e le braccia. Mi strinse il collo con una delicatamente spiazzante per poi poggiarmi sul letto. Si gettò su di me, tenendosi con gli avambracci, continuò la sua tortura, dal collo fino al mio ventre freddo. Mi baciò l'interno coscia fino ad arrivare al mio ginocchio. Tremavo e lui se ne accorse.
Sorrise.
Risalì alle mie labbra.
Le assaporò come mai aveva fatto, me le morse.
Gli slacciai la camicia rompendone due bottoni, gli sfilai i pantaloni.
Poi una scossa mi passò lungo la schiena, era arrivato il momento.
Ansimavo.
Gli tenevo i capelli mentre lui mi stringeva il collo.
Ansimava.
Passarono lunghi minuti, lunghi minuti in cui pensavo di essere in paradiso.
Si gettò al mio fianco, aveva la fronte macchiate dal sudore e i capelli arruffati.
Un sorriso fece capolino sul suo volto.
Era felice.
Anch'io lo ero.
"Ti amo Bella"
"Ti amo Al"

young and beatiful || Alex Turner||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora