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Alex's POV

Sapevo con certezza che Bella era in buone mani, Miles non le avrebbe mai fatto del male, tuttavia avevo ancora il sangue che ribolliva nelle vene. Mi allontanai dal salone con i pugni ancora serrati, avevo bisogno di prendere aria. Miranda mi seguiva, con la coda dell'occhio potevo vedere in lei degli occhi pieni di domande, nonostante ciò non riuscì a decifrare la sua espressione.

"Alexander" cominciò "Ti rendi conto che mi devi qualche spiegazione."

Aveva ragione, le dovevo delle spiegazioni "Le avrai, ma non qui. Andiamo a casa e ne parliamo"

"Cosa stai dicendo? Pensi che ti faccia guidare in queste condizioni? Sei ubriaco marcio" mi passai una mano in faccia, le porsi le chiavi della macchina. "Alexander io non posso guidare, chiedi a qualcuno di accompagnarci" ero infastidito, ma non le chiesi il motivo per il quale non potesse guidare "Chiedi a Miles se ci può accompagnare con la sua auto." la guardai male "Miles è con Bel- con Arabella, non può accompagnarci." sembrava infastidita dalla mia ultima affermazione "Bene, allora vedi di trovare qualcuno che ci porti a casa".

Dopo un aspra discussione Matt si offrì di accompagnarci a casa. Per pochi instanti ci fu silenzio, Miranda era incazzata con me, era evidente che io riuscissi a nascondere la mia preoccupazione nei confronti di Bella.

"Sbaglio o quella alla festa era Lara Larson, del corso di Letteratura" fu Matt a rompere il silenzio "Si era lei." mi limitai "E tu stai bene?" guardai dallo specchietto Miranda, stavo malissimo, ma dovevo mentire "Certo che sto bene Matt, perché dovrei stare male?" ceraci di fargli chiudere il dialogo o per lo meno cambiare argomento, indicando Miranda con gli occhi. "Perché sei ubriaco, hai la nausea?"

"No" per fortuna eravamo riuscire a risolvere tutto. Matt, come gli altri del resto sapevano come ero stato a causa di Bella, ma era il momento meno consono per poterne parlare.

"Sai Matt, ultimamente Alexander è sempre ubriaco" la guardai in cagnesco "Non mi sembra il momento adatto per parlare di questo." lei chiuse la bocca. Aveva ancora un espressione afflitta sul viso.

Arrivammo a casa in trenta minuti circa, ringraziai Matt ed entrai in casa.

"Bene signorino, sono tutta orecchie." senza degnarla di uno sguardo mi precipitai verso una bottiglia di vino bianco che avevo in precedenza lasciato sul bancone della cucina "E bevi ancora, porca miseria Alexander" versai il vino nel bicchiere "Non hai niente da dirmi, le spiegazioni che devi darmi? Perché hai picchiato quel tipo?" speravo che non gli avesse dato peso, ma mi sbagliavo "Alexander rispondimi per favore" era esausta, ed io più di lei "Aveva fatto del male a Lara. E poi già mi stava sul cazzo" bevvi un altro sorso "Poteva occuparsene Miles, o Matt perché proprio tu?"

"Perché dovevano occuparsene loro? Cazzo hai in quella testa? Ma non capisci? Poteva stuprarla, farle del male, se non intervenivo... cazzo non voglio nemmeno pensarci " le lacrime iniziarono a bagnarmi gli occhi "Non vedo comunque motivo di tanta preoccupazione, sei teso come una corda di violino" aveva notato tutto "Io non voglio che nessuno faccia del male ad Arabella. Non lo sopporterei" era confusa "Perché tieni tanto a quella ragazza, perché Matt ti ha chiesto se stavi bene dopo averla incontrata? La conoscevi già? Prima di questa festa intendo, e non dirmi che eravate solo compagne di corso, perché è da quando ti conosco che sento i nome di questa tipa, e da quando Jamie te l'ha nominata un mese fa stai così di merda. Chi cazzo è Arabella" aveva notato tutto, tutto il mio dolore, tutte le mie lacrime. "E' una ragazza." rise istericamente "Intendo, chi è Arabella per te" dovevo dirle tutto, tanto già aveva capito. "Siediti che ti spiego tutto"

Si sedette sul divano con le gambe accavallate, posai il bicchiere e asciugai le lacrime che erano cadute sul mio viso "Io e lei, ecco non so nemmeno come chiamarlo cosa eravamo. Ti dico solo che l'amavo, l'amavo tantissimo." mi incitò a continuare "Mi devi più spiegazioni"

"E' vero che era una mia compagna di corso, ma fuori scuola eravamo di più. Mi dava ripetizioni di Letteratura, non che io ne avesse bisogno, semplicemente volevo stare con lei. Penso che anche Lara volesse passare del tempo con me, però lei ecco, è sempre stata, come dire... fredda. Non si è mai particolarmente esposta. Tranne quel 6 giugno..."

"Che cosa è successo quel 6 giugno Alexander?"

Avevamo corso per tre minuti abbondanti, Bella non era mai stata in ritardo, quel giorno era triste, voleva passare ogni singolo momento di quel giorno con me, aveva detto. Ma eravamo comunque in ritardo, se avesse perso il treno non me lo sarei perdonato. "Cazzo Al, siamo arrivati giusto in tempo." disse col fiatone, stava per partire, dovevo dirglielo, una volta e per tutte. "Al, io vado. Ci rivedremo te lo prometto" le bloccai il polso con una mano "Aspetta Bella, ti prego" rimase lì dinnanzi a me "Al, perdo il treno"
"Sarò veloce te lo prometto." presi fiato, raccolsi le sue mani e iniziai "Bella prima che tu parta io devo dirtelo, è inutile rimandare, cazzo probabilmente neanche so se tornerai qui a Sheffield. Perciò devo dirtelo. Bella io ti amo. So che non è questo che tu vuoi, ma devi saperlo. Io ti amo e potrei amarti da qui fino all'infinto. Però adesso per favore di qualcosa perché mi sento uno scemo"
Lei mi guardò con gli occhi fissi sui miei. Mi lascio le mani, si avvicinò e poggiò le labbra sulle mie. Fu un bacio lento, pieno di nostalgia, una nostalgia che ancora dovevamo ancora veramente provare. Ci eravamo già baciati prima, ma quello fu il primo vero bacio. Dopo lei si allontanò, aveva le lacrime agli occhi. "Al ti amo anch'io ma devi lasciarmi andare, un giorno ripenseremo a questo giorno e ne rideremmo. Immagina la scena, ma ti prego fammi andare via da questo posto oppure smetterò di essere la persona che dici di amare e ne soffriremmo entrambi." si asciugò le lacrime e continuò.
"Quando tornerò, ti prometto che ci rivedremo, ti aspetterò nella camera 505."
"Lo spero" rise "ancora sdraiata su un lato con le mani tra le cosce." mi scese una lacrima "Mi dispiace che dovrai salutarmi con un'addio"
"infatti è un arrivederci" dissi speranzoso.
Salì sul treno, non si girò a guardarmi, non ce n'era di bisogno, ci eravamo già detti tutto. Erano passati solo pochi secondi, e già mi mancava da morire.

"Alexander sto parlando con te"

"Andai con lei alla stazione, doveva partire per Londra. Le dissi che l'amavo, e lei pure. Mi promise che sarebbe tornata ma come puoi ben vedere non l'ha fatto" rise con amarezza "Invece è tornata, cazzo Alexander eccome se è tornata"

"Se fosse tornata prima tu adesso non saresti qui, io non starei in queste condizioni, cazzo lei doveva tornare prima" mi guardò perplessa "Mi stai per caso dicendo che non mi ami? Che preferiresti lei qui con te? Che nonostante tutto l'ami ancora?" non era arrabbiata, per come aveva il diritto di essere, era semplicemente triste "Non ho mai smesso di amarla, non ho mai passato un cazzo di secondo della mia vita in cui non l'abbia amata, non ho mai amato nessuno come ho fatto con lei. Ho avuto te, e altre donne prima di te, non ho mai voluto nessun'altra se non lei. Tutti i testi, tutte le lacrime, tutte le sbronze, tutte le scopate con sconosciute, tutte le sigarette, sono a causa sua. Le ho dedicato canzoni, album, la mia intera carriera cazzo."

"Vorrei darti un ceffone e uscire da qui senza nemmeno dirti ciao, ma mi dispiace, mi dispiace molto. Cazzo tu stai male davvero, e io non me ne sono mai accorta."

"Non devi essere dispiaciuta, dispiace a me Miranda, ho usato te e tutte le altre donne con cui sono stato per dimenticare Arabella, ma evidentemente non ci sono riuscito."

"Alexander David Turner, ti ammiro, nonostante l'odio che provo verso di te. Sapevi che stare a Sheffield la faceva stare male e hai messo a repentaglio la tua felicità per salvaguardare la sua. Sei la persone più cazzuta che io conosca."

"Non sei arrabbiata con me?" volevo bene a Miranda, l'idea di farla soffrire mi stava distruggendo "Di certo non ne sono felice. Io ti amo, ma appunto perché ti amo non posso più vederti così, sei troppo portato per l'autodistruzione, e non voglio assistere alla caduta di una stella. Però voglio che tu la vada a prendere. Cazzo Alexander, sto rinunciando a te non voglio che tutto ciò sia vanificato, perciò va da lei, amala, renditi e rendila felice. "

"Miranda tu non capisci, lei non mi ama, lei ama solo se stessa e il suo cazzo di lavoro. Una volta mi ha detto che è troppo emancipata per poter amare, quindi perché dovrebbe amare proprio me?" la verità mi faceva star male, mi piegava in due "Almeno provaci" Miranda non capiva, nessuno capiva.
Io e Arabella eravamo due linee parallele, sempre vicini ma che non si incontreranno mai.

young and beatiful || Alex Turner||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora