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Ero in ansia, un totale fascio di nervi.
Alex era già sveglio e contemplava la mia figura che si rigirava nella stanza nel tentativo di alleggerire la tensione.
Mi fece sedere sul letto dinnanzi a lui "calma Bella, andrà tutto bene" iniziò a massaggiarmi le spalle "no invece, andrà tutto male" rilessi con gli occhi lo schema che mi ero predisposta, con la totale consapevolezza che quando sarei arrivata in tribunale non avrei rispettato nemmeno una riga.
Arrivai in tribunale appena in tempo, quella mattina le strade di Londra erano particolarmente trafficate.
Mi sedetti al mio banco, accanto a me Jamie e sua madre Sally.
Nel banco accanto a me l'avvocato Clarkson e Steller. Il giudice era un uomo di mezza età, con dei capelli perfettamente rasati e occhi azzurrissimi.
Mi metteva soggezione, squadrava ogni centimetro del blocco di fogli che tenevo alla mia sinistra.
Sebbene la figura del giudice impartisse timore, l'imputato alla mia destra pareva tranquillo, sorrideva con tutti i denti che si ritrovava in bocca.
Chiamarono al banco dei testimoni, ragazze, professori e addirittura l'ex moglie di Steller. Per fortuna mi diedero la possibilità di porle delle domande "Eleonor McAdams, precedentemente Steller." Iniziai a rigirarmi i fogli sul banco "come sta?"
"Abbastanza bene grazie"
"Quindi non sarà un problema se le pongo qualche domanda" la donna scosse il capo, anche lei era abbastanza tranquilla "nel settembre 2008 ha chiesto il divorzio dall'imputato dico bene?"
"Si, è stato una pratica molto veloce"
"Avete dei figli?"
"Obiezione, irrilevante" esclamò l'avvocato Clarkson "obiezione accettata"
"Ne io, ne Ronald volevamo avere dei figli"
"Come ha reagito alle accuse che sono state sporte verso l'imputato?" La donna fece fatica a mandare giù la saliva dalla gola, guardava Ronald, stava guardando lei con occhi severi "non guardi lui, guardi me" la donna serrò la mascella "si, sono rimasta parecchio sorpresa" la sua voce si fece rotta "non aveva mai espresso parecchio interesse verso l'attività sessuale, anzi è stato proprio il la principale causa del nostro divorzio" per un momento tirò un sospiro di sollievo, guardava la mia espressione serena "passava molto tempo a lavoro?"
"Lui è molto devoto al suo lavoro" Le sue risposte sembravano combinate, sembravano false "devoto al suo lavoro o alle sue studentesse?"
"Obiezione, è impertinente"
"Obiezione accolta" gettai uno sguardo su l'avvocato Clarkson, sapeva di aver già vinto "crede davvero che Ronald abbia stuprato quelle ragazze?"
"Non lo credo, è la verità" congedai la donna, a stento si teneva in piedi.
Al banco fu chiamata Jamie, doveva raccontare la sua versione.
"Giuro di dire la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità" Jamie tolse la mano dalla Bibbia e asciugò le lacrime che le erano cadute sul viso, stava tremando "era un venerdì pomeriggio, io stavo per tornare a casa, lui mi aspettò fuori scuola. Mi disse che doveva parlarmi del mio rendimento, del perché nell'ultimo periodo la mia media si stesse abbassando, gli spiegai che era a causa della malattia di mio padre, io e mia madre dobbiamo prenderci cura di lui e quindi non ho molto tempo per studiare" i suoi occhi non smettevano di grondare "mi porse un bicchiere di Pepsi, me lo fece bere fino all'ultima goccia. Poi si sedette con me nel divano. Mi mise una mano sulla spalla, e l'altra sul mio seno sinistro. Mi scostai, ma la testa mi girava e lui mi teneva incatenata.
Mi sussurrò all'orecchio che se non avessi urlato non mi sarebbe successo niente di brutto e che se non avessi raccontato niente a nessuno, lui non mi avrebbe alzato la media."
"Deve continuare?" Chiesi guardando il giudice "deve raccontare tutta la sua versione" lo guardai schifiata "ha solo diciassette anni" lui guardò Jamie che nonostante il nodo alla gola continuò "mi  ribellai, gli graffiai a faccia e gli davo pugni ma lui continuava a toccarmi. Poi si sfilò i pantaloni e mi tolse la gonna. Ricordo solo il dolore, mi tirava i capelli e di tanto in tanto mi comprimeva la faccia per non farmi urlare.
Era un dolore lancinante, talmente tanto forte che per un momento desiderai di essere morta. Appena ebbe finito mi fece alzare, mi porse la gonna e mi fece andar via, caddi più volte non riuscivo a camminare. Avevo le gambe che grondavano sangue e il volto ricoperto dalla sua saliva. Mi feci schifo"
Nessuno le porse delle domande, nemmeno Clarkson.
Fu chiamato al banco Steller, con ancora il sorriso beffardo sul volto "Giuro di dire la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità" iniziò "quello che dice Jamie è vero, quel pomeriggio la chiami in privato, le ho fatto bere della Pepsi, ma dopo le parlai.
Le dissi che doveva migliorare a scuola, che non mi piaceva il suo atteggiamento nei confronti di determinati docenti, le dissi anche che se avesse continuato così rischiava la bocciatura. Lei non volle sentire più niente, si alzò dalla sedia e iniziò a sbraitare, mi diede anche uno schiaffo. Disgustato dal suo comportamento la mandai via."
Sembrava credere anche lui alla sua versione "avvocato Larson" il giudice mi diede la parola "Signor Steller, sono felice di poter finalmente parlare con lei" lui si sistemò la cravatta "si dia il caso che Jamie quel pomeriggio si recò all'ospedale per far cessare un emorragia e si dia il caso che la dottoressa Veronica Miller abbia esaminato anche i capi della mia cliente" mi avviai verso il mio banco "un semplice esame tossicologico e un esame del DNA, possono tranquillamente cambiare le sorti di un'udienza" dissi poggiando i documenti sul banco del giudice e su quello di Clarkson e Steller "la cartella di Jamie è chiara; lacerazione di secondo grado che interessa la pelle e il muscolo del perineo e la contrazione del virus HIV a cui il nostro imputato è portatore sano" rigirai il foglio tra le mani "insomma non credo proprio che questo tipo di virus si trasmetta tramite una semplice chiacchierata tra docente e alunna" Steller sembrava esterrefatto, il mondo gli stava crollando addosso "altro foglio altra storia. A quanto pare, sempre secondo la dottoressa Miller che indovinate un po', è proprio qui e può testimoniare lei stessa, sono stati trovati sui capi della ragazza i quali mutande e calze traccia di materiale genetico dell'imputato." Dissi porgendo l'altro documento al giudice "ultimo foglio, questa volta è il dottore Cross a certificarlo, la paziente all'arrivo al pronto soccorso, non solo aveva una profonda lacerazione genitale, ma anche un'alta tasso di benzodiazepine nel sangue, un potente sedativo che associato alla pasticca di Ketamina immessa nella Pepsi della ragazza ha creato un cocktail che ha  portato la mia cliente alla totale impotenza." Steller fece morire le parole in gola, non sapeva cosa dire e nemmeno Clarkson sembrava ricco di parole per giustificare il suo cliente "ormai non si può più negare che l'imputato sia colpevole, ha deturpato il corpo di una diciassettenne contro la sua volontà, drogandola e maltrattandola, solo per il gusto di farlo"

young and beatiful || Alex Turner||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora