1.7

465 11 10
                                    

Quando mia madre mi diceva che nella vita non sarei diventata nessuno ci credevo. Ci credevo davvero.
Ciò mi dava un senso di repulsione talmente forte da farmi venire la nausea.
Un po' tutti però, in quei diciotto anni in cui abitai a Sheffield, si fecero una vaga idea di quello che sarei diventata.
Mia madre si aggrappava alla constante speranza che la mia bellezza potesse attrarre un uomo ricco e di buona famiglia, che egli mi prendesse in moglie e che per tutta la vita avrei vissuto sulle spalle di mio marito.
Mio padre, in quei pochi momenti in cui stavo con lui e si comportava decentemente, mi diceva che io avrei fatto la rockstar, avrei fondato una band Rock e avrei venduto così tanti dischi da potermi fare una doccia coi miei stessi soldi.
Invece Aimee, lei era convinta che io una rockstar l'avrei proprio sposata, che sarei diventa una nuova icona da seguire per tutte le ragazze ribelli.
Non ero diventata una rockstar, ne me l'ero sposata e il matrimonio non rientrava nei piani, quindi nessuno ci ha azzeccato veramente.
Sicuramente dieci anni fa, se mi avessero detto che mi sarei svegliata felice nel letto di Alex Turner dopo essere andata ad un suo concerto con centinaia di persone, mi sarei fatta una bella risata.
Alex non era mai stato tipo da queste cose, quando lo conobbi era timido, scostante e odiava stare al centro dell'attenzione, adesso vedevo ragazzi che gli copiavano il taglio di capelli e ragazze che gli affibbiavano il titolo di ragazzo più sexy d'Inghilterra.
Piccole stronze vi ho battuto sul tempo.
Alex per me è sempre stato il ragazzo più bello ed affascinante del pianeta terra, che sia con i capelli scombinati e le acne in volto oppure con i capelli impomatati e il sorriso furbo.
E adesso, accanto a me, con il volto rilassato e un sorriso accennato, che dorme é ancora più bello.
Quanto sei fortunata Arabella, pensai.
Quanto sei stata stupida Arabella, rettificai. Ero stata stupida per tutti questi anni? Non lo saprò mai.
Dormiva a pancia in giù, il volto era rivolto verso me.
Quella mattina mi svegliati con la testa sulla sua schiena, durante la notte ci eravamo mossi.
"Voglio solo che tu fossi sveglio e che guardassi me, Turner" pensai.
I miei pensieri furono letti dai suoi occhi chiusi, che lentamente dopo la mia affermazione mentale si aprirono rivelando i suoi meravigliosi occhi scuri.
"Pensavo fossi andata via" disse con voce ancora impastata dal sonno, presi la sua mano e intrecciai le nostre dita "l'intenzione c'era" sorrise "posso farmi una doccia?" Chiesi a voce bassa, non volevo essere un peso per lui "fai come se fosse casa tua" gli sorrisi e prima di lasciare la calde lenzuola bianche gli stampai un bacio sulle labbra.
Mi alzai di scatto, come era mio solito fare anche contro le indicazioni del medico, e come sempre il buio comparve nei miei occhi verdi. Odiavo quella sensazione.
"Bella stai bene?" Alex si accorse del mio momento di debolezza "Sto bene Al, mi capita spesso" lo rassicurai.
Avanzai verso il bagno in punta di piedi, il pavimento era troppo freddo per poter poggiare completamente i piedi.
Entrai in bagno e fissai la mia immagine riflessa nello specchio.
Non ho mai avuto un corpo particolarmente bello, anzi, tutto il contrario. Non ho mai avuto delle forme particolarmente accentuate, il seno era piccolo e stretto, i fianchi a malapena si notavano e le cosce erano troppo magre, dando un immagine consumata al mio corpo. Una cosa che mi sono sempre rimproverata è quella di essere la classica persona che predica bene e razzola male, ho sempre detto che tutti i corpi sono belli, e non lo dicevo e basta, lo pensavo con ogni centimetro del mio cervello.
Tutti I corpo sono belli, tutti tranne il mio.
Indossavo solo il reggiseno nero e un paio di slip del medesimo colore.
"Le tovaglie sono nel mobile accanto al lavandino" la voce di Alex mi riportò alla realtà.
Estrassi una tovaglia e mi diressi verso la doccia. Era spaziosa, con una copertura in vetro.
L'acqua calda mi bagnava il corpo, i capelli si bagnavano e gli occhi divennero rossi per la caloria dell'acqua.
Alex si alzò dal letto, sentii i passi che andavano verso la porta del bagno, prevedibilmente bussò alla porta
"Bella posso entrare?" La voce roca era sparita "si entra" non mi preoccupai della mia nudità, il vetro era appannato e in fin dei conti, lui mi conosceva abbastanza bene.
Entrò e si posizionò dinnanzi allo specchio, sistemò i capelli in disordine, per poi lavarsi la faccia.
Quanto cazzo sei bello la mattina Turner?
Pensai.
Lo osservano da un piccolo spazio di vetro che avevo spannato con la mano, lui non mi vide però, era troppo occupato ad asciugarsi il volto.
"Pensi che mi farai ascoltare un po' di musica questa mattina?" Ruppi il silenzio, lui sorrise "i The Strokes ti vanno bene?"
"Più che bene"

young and beatiful || Alex Turner||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora