Stuck with you || Yoonmin

50.

Crepacuore
/cre·pa·cuò·re/
sostantivo maschile
1. Grave afflizione, dolore profondo e angoscioso.

La ragazza si sistemò la vestaglia nera in vita chiudendola in un nodo stretto, si passò una mano fra i capelli e li raccolse in una coda veloce e disordinata.

«Yoongi—» mormorò sottovoce, incredula nel trovarsi il suo migliore amico sotto casa a quell'ora della notte.

«Scusami, Phee... non sapevo dove andare, tutto sta andando a rotoli e avevo bisogno di qualcuno, di parlare con qualcuno perché sono terribilmente solo e io non so affrontare tutto questo per conto mio... non posso farcela perché mi sento morire.» le parole uscirono dalle sue labbra come un fiume in piena, travolgendo la ragazza difronte a lui che ancora lo fissava incredula e confusa. Non aveva mai visto il corvino piangere, un po' perché il loro rapporto non aveva mai previsto quel genere di situazioni e un po' perché Yoongi non era solito a lasciarsi andare alle emozioni. Quindi, trovarselo in piena notte con gli occhi arrossati, le fece uno strano effetto.

«Phee? È tutto okay? Chi è?» una voce maschile ruppe quel silenzio particolare che si era andato a creare fra i due. Yoongi sbarrò gli occhi e avrebbe preferito sparire seduta stante piuttosto che venire a conoscenza di avere interrotto qualsiasi cosa stesse facendo Phoebe.

«Nulla, Alex. È Yoongi e mi dispiace dirtelo ma puoi lasciarci soli?» disse con voce tranquilla avvicinandosi alle scale per farsi sentire meglio senza svegliare l'intero vicinato.

Yoongi scosse la testa freneticamente e le disse che non era assolutamente necessario, anzi, aveva sbagliato lui a non avvisarla prima di uscire e a non chiedere se fosse stata libera o meno, ma Phoebe fu irremovibile dalla sua decisione e chiese cortesemente al suo ospite di andarsene per quella notte. Il ragazzo non obiettò particolarmente, conosceva Yoongi e il rapporto che vi era con la sua ragazza. Si salutarono velocemente e nessuno fra i tre aggiunse qualcosa.

«Phee— non era necessario... lo sai? Avrei potuto ritornare domattina e sicuramente avrei potuto avvisarti prima di piombare in casa tua con questa faccia.» si indicò il viso facendo ridacchiare la sua migliore amica.

«Ti conosco da mesi e non ti ho mai visto piangere. Ti sei presentato alle due di notte in lacrime alla mia porta... per quanto mi riguarda tu hai la precedenza e Alex può anche aspettare qualche giorno.» si avvicinò al corvino e gli strinse le braccia attorno al collo, coinvolgendolo in un caldo abbraccio che sapeva di sicurezza. Non appena le mani del ragazzo si avvolsero attorno alla sua vita e il suo capo si poggiò sulla spalla magra della sua amica, scoppiò in un pianto senza fine, senza preavviso. Phoebe lo strinse a sé, carezzandogli la schiena dolcemente e sussurrandogli di calmarsi, di respirare e che ora avrebbero trovato una soluzione assieme.

Fece scivolare le mani lungo i suoi avambracci e lo allontanò leggermente da lui solo per vederlo in viso «Non so cosa sia successo ma immagino sia successo quello. Quindi, ora vai su in camera, ti metti una tuta di Alex e ti infili sotto alle coperte, mentre io preparo un po' di cioccolata calda con il gelato. Va bene?» il corvino annuì asciugandosi una lacrima con il dorso della mano e seguì alla lettera gli ordini della sua amica, la quale lo raggiunse nel giro di soli dieci minuti armata di vassoio, due tazze bianche e due ciotoline colorate ricolme di gelato al cocco.

Gli occhi del maggiore si spalancarono e si riempirono di gioia quando vide i due gusti preferiti presenti sul quel vassoio rosso «Mmh, cocco e cioccolato! Non pensavo te ne ricordassi...»

«Mi hai preso per una sprovveduta forse? Come posso dimenticarmi delle uniche cose di cui ti strafogavi quando dormivi da me? Erano le sole cose che volevi mangiare post-orgasmo, Yoon!» scoppiarono entrambi a ridere ricordandosi i vecchi tempi e dove, quelli, li avessero portati. Grazie ad essi erano arrivati ad avere un rapporto bellissimo e sincero, che andava oltre a come lo avevano iniziato.