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Così lanciai il bolide piano vicino a me e lo raggiunsi così avvicinandomi al ragazzo, mi misi al suo lato e con uno scatto mi alzai in piedi sulla scopa.

Il ragazzo restò sconvolto ma l'equilibrio era importante, magari per un mezzosangue no.

Così mi spostai attorno al ragazzo, sempre più velocemente facendolo confondere. Così colpi il bolide con la mazza e lo colpii in pieno in faccia.

Il ragazzo perse completamente equilibrio e cadde ma il suo amico lo aiuto bloccandolo in aria.

Così scesi a terra da lui, mentre era seduto lo tranquillizzavano.

-Addirittura, hai preso una brutta botta? I mezzosangue come te non dovrebbero neanche essere ammessi.

-Come facevi a sapere i miei pensieri?

Lo scrutai e trascinai la scopa agli spogliatoi, dove bevvi un pò di succo. Iniziarono ad arrivare i componenti della squadra di quidditch.

1 cercatore, 2 battitori,3 cacciatori e un portiere. La squadra oltre me come battitore e Regulus come cercatore era la stessa, che io ovviamente conoscevo.

Dopo dei minuti di preparazione, entrammo in campo e aspettai si avvicinassero tutti.

-Questo è il primo allenamento, quindi dovrete dimostrare tanto e far capire che siete pronti per le future partire. Io sarò il nuovo battitore insieme ad Aurelius e Black il nuovo cercatore. Questo è tutto, dividiamoci in coppie e iniziamo.

Così iniziò l'allenamento tra coppie di cercatori, battitori ecc. Ma l'allenamento finii in fretta, perché Regulus continuava a prendere il boccino già prima di iniziare e non si riusciva a fare niente per fermarlo.

-Poveri Grifondoro quest'anno contro di te. Risi e lui mi scrutò.

-Hai ragione.

Ci cambiamo e tornammo alla scuola in tempo per cenare. Salutai da lontano Theo e Diana e mi andai a sedere.

-Draco ancora assente. Confermai notando almeno Pansy.

Quando la cena finii, andammo dalla coppietta per riferirgli come era andata.

-Ci sei andata pesante con il ragazzo. Rise Diana.

-Mezzosangue. Strinsi i pugni.

-Non ne parliamo. Regulus poggiò le sue mani sulle mie spalle.
É ancora delicata su questo discorso. Rise così con tutti. Io rimasi ferma sul suo atto davanti a tutti, ricevendo occhiate pericolose da parte di Diana.

Passammo dei minuti con loro e poi ci separammo, io mi feci una doccia nel bagno dei prefetti e ritornai alla sala comune. Salii al mio dormitorio e cercai qualcosa di comodo da mettermi.

-Jelena, è il momento. Mi girai verso la porta pronta ad accogliere qualunque persona mi stesse parlando, ma non c'era nessuno.

-Sei pronta. La testa mi girò e mi guardai attorno girandomi più volte.

-Vieni da noi. La voce mi risucchiava all'interno di un limbo dove sentivo solamente il mio respiro e basta. Era tutto nero e la voce era la cosa fondamentale.

-BASTA. La voce si fermò così anche io quando vidi che avevo puntato la bacchetta verso di Regulus che si era spostato di poco con il viso per non essere colpito, mentre si trovava a pochi centimetri da me.

-Che è successo,Jelena? Mi chiese e mi abbassò con un dito la bacchetta.

-Non lo so.. Ero ancora confusa su ciò che sentivo quando quella voce mi parlava, non era niente di descrivile.
Niente. Affermai poi alzando lo sguardo.

-È il profumo.. Sniffai l'aria sentendo il profumo che avevo sentito nella mia Amortentia.
Sei tu. Lo guardai cercando di lasciare il profumo a secondo gruppo.

-Il mio profumo? Ti posso dare la mia mano con un po' di polso così sarai accontentata. Lo guardai stranita ma poi sorrisi rilassandomi, mi piaceva il fatto che non mi aveva chiesto ulteriori dettagli su ciò che era appena successo. Non sarei stata in grado di darglieli comunque.

-Che ci fai qui? Non devi farti vedere, sono il prefetto e dovrei togliere punti alla nostra casa. Chiesi e osservai la sua camicia sistemata e la cravatta larga.

-Avevo sentito delle urla e supponevo eri turbata.

Era possibile che questo ragazzo non si faceva leggere la mente, ma la leggeva a me??

-Sei un Legilimens?

Fece un no con la testa, molto serio.

-Occlumante. Affermai con sicurezza.

-Cazzo, il non poterti leggere la mente mi ha causato dubbi di alto livello. Sbuffai ridendo, finalmente capendo perché non riuscivo a leggere i suoi pensieri.

-Tu sei un libro aperto per me, come io lo sono per te. Devi fidarti solo un po' di più del tuo istinto, vedrai che ho ragione.
Ce l'ho sempre.

-Wow, frase ad effetto che avrei detto pure io. Risi e abbassando lo sguardo notai che mi teneva la mano dovevo avevo la bacchetta.

-Sono alla sala. Quando la sua mano si allontanò, sentì un bisogno di riprenderla ma lo lasciai andare.

In the middle of the night.|Regulus Black|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora