In the middle of the night.|Regulus Black|

6.

Io e Regulus ci eravamo appena divisi perché lui dovevo andare a divinazione con Diana mentre io avevo ora libera, alla prossima ci saremmo tutti ritrovati al campo di quidditch.
Mi stavo accorgendo che l'assenza di Regulus si faceva sentire e non mi spiegavo perché. Cosi procedetti per andare nella sala comune dei serpeverde.

-JELENA!! Mi girai di scatto sentendo la voce di mio fratello chiamarmi.

-Hey, respira. Dissi e gli accarezzai le guance ricevendo un sorriso da parte sua.

-Harry Potter ha scoperto delle cose. Mi annunciò e io guardandolo mai continua per la mia strada.

-Sono importanti. Si mise davanti a me e così ci ritrovammo in cortile.

-Così Voldemort ha inserito pezzi della sua anima in degli oggetti sconosciuti per non morire, che si chiamano Horcrux. La mia testa andava in confusione ogni volta che sentivo le vicende di Harry Potter, doveva essere in gamba per resistere a tutto ciò.

-Draco è un mangiamorte??????? Sussurrai leggendo i pensieri di mio fratello.

-Così sospettano Harry, Hermione e Ron. Tu che dici?

Spostai il mio sguardo, alzando gli occhi al cielo ricordando Draco in questo piccolo periodo di ritorno ad Hogwarts.

-È strano, malinconico, silenzioso e sofferente. Affermai dopo essermi ricordata le volte in cui a pranzo, leggevo la mente di Draco per capire perché era così silenzioso ma senza vedere i suoi pensieri.

-Ora libera? Io annui.

Passammo l'ora a parlare e Theo mi rivelò altre notizie come quella che Harry aveva trovato un libro di pozioni dove dentro c'erano degli appunti di un certo "Principe Mezzosangue" e non capiva chi era ma non voleva lasciare andare il famoso libro.

L'ennesima ora passò, quando sentii la torre dell'orologio mi alzai in piedi stanca delle ore seduta ma Theo mi seguì mostrando un velo di insicurezza nel viso.

-Potrei dire che hai paura, ma leggendo i tuoi pensieri e osservando lo stemma dei Grifondoro nel tuo mantello, mi sbaglierei.

Era sotto pressione perché l'anno, appena cominciato, non portava a niente di buono. Mi abbracciò di colpo e lasciai che il suo profumo e il suo calore mi assalissero.

-È tutto okay. L'ansia è normale ma non succederà niente con Silente a scuola e con me al tuo fianco. Supereremo anche quest'anno insieme, come siamo abituati a fare.

Lui si staccò e nello stesso momento si avvicinarono a noi Regulus e Diana.

-Dichiarazioni di alto livello? Ci chiese Regulus impassibile.

-No, mi voleva fare uno sgambetto ma l'ho preceduto. Risposi ironicamente essendo che i momenti di affetto non mi piacevano e mi mettevano a disagio.

-Forza campioni, adesso c'è il Quidditch e voglio ammirarvi per la prima volta tutti e 3.
Diana ci incitò così iniziammo ad andare verso il campo. Lei e Theo avevano l'ora libera quindi ne avremmo approfittato per stare tutti insieme.

-No. Non voglio andare. Mi fermai di scatto osservando le scope volanti di altri serpeverde.

-Cosa? Chiese Theo e io mi buttai sulla sua spalla a peso morto.

-Il nuovo capitano dei Grifondoro è Potter, e dentro la squadra ci sarà Ron.
Mi lamentai, non li consideravo avversari valorosi e volevo che si aggiungesse qualcun altro ai Grifondoro ma di sicuro non Ron.

Theo mi consolò con un pugno sulla spalla.

-Hey, è mio cugino. Rise Diana e io continuai a camminare.

Arrivammo e io e i due ragazzi ci andammo a cambiare.

Una volta usciti fui grata di sentire quell'aria che tanto mi era mancata. Senza pensarci due volte salii sulla mia scopa e volai via facendo molto giri.

-Hey prefetta e capitana. Regulus era accanto a me con la tuta di allenamento e la sua scopa.

Era interessante vederlo così.

-Cercatore. Pensai e annui.
È il tuo ruolo, a quanto ho capito, non vorrei essere scortese quindi te lo cedo.

Guardavo il cielo e il sole che stava tramontando mentre lui guardava me, non sapendo in che modo o perché.

-Giochiamoci il ruolo allora. Mi girai verso di lui, prendendo quella parola per ironia.

Vidi il bollino d'oro davanti a noi e Regulus che si precipitò con una serietà mia vista prima su di esso mentre io rimasi là a guardare cercando di capire la situazione.