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Mi sedetti sul letto e presi il respiro, adesso iniziava a darmi fastidio. Chiunque si prendeva gioco di me, poteva dirmelo di presenza. Scesi alla sala comune perché la mancanza si Regulus si fece sentire. Era seduto sul divano e seguiva con gli occhi una partita di scacchi fra due serpeverde.

Mi avvicinai e poggiai la mia mano sulla spalla e lui, intuendo, si abbassò poggiando la sua testa sulla mia mano. Un sorriso spontaneo prese il sopravvento e ammirai i suoi capelli ricci perfetti.

-Non dovevi fare quella mossa. Io e Regulus commentammo all'unisono, la mossa stupida del ragazzo e ci guardammo. Non reggendo il suo sguardo feci spallucce e lui ritornò a guardare gli scacchi. Approfittai del fatto che aveva alzato la testa e mi sedetti alla poltrona.

Giocherellai con la mia cravatta, non seguendo più la partita.

-Te la annodi da sola? Mi chiese Regulus e io feci un si con la testa.

-È perfetta, dovrei prendere ripetizioni. Lo guardai e poi guardai la sua cravatta.

-Non servirebbe ma sono libera. Sussurrai allargando il colletto.

I serpeverde parlavano e animavano la stanza, mentre io e Regulus stavamo in silenzio, come meglio riuscivamo.

-Jelena.. La sua voce si abbassò e guardava un punto davanti a lui.

Il suo profilo era fantastico; con la mascella ben marcata, i ricci che scendevano delicatamente sul suo viso e gli occhi chiari che si notavano anche da quella posizione.

-Vieni, alla torre di astronomia tra 5 minuti.
Si sforzò a dire quella frase e alzandosi uscii dalla sala comune.

-Cazzo, proprio un occlumante doveva essere? Mi lamentai con me stessa perché in quel momento avrei solo voluto scoprire cosa gli girava in quella mente.

Aspettai un po', piena di dubbi e riuscii a mantenere il sangue freddo così uscii dalla sala e iniziai a camminare per i corridoi facendo attenzione, non potevano di sicuro beccare un prefetto girare per i corridoi.

Arrivai alla torre e salii le scale, c'era molta più luce con la luna più vicina così notai subito la sua figura. Mi avvicinai a lui guardando fuori e lui si girò verso di me, così mi bloccai senyendo le gambi deboli.

Chiusi gli occhi e sofferente mi girai verso di lui. Il suo sguardo era basso verso di me ma il suo collo no.

-Regulus.. noi ci capiamo con il silenzio, ma i tuoi dubbi sono troppo evidenti per non farsi due domande.

-Leggimi la mente.

-Sai che non posso..

-Puoi ma non lo sai. Si fermò e arreso girò lo sguardo.

Alzai il braccio e poggiando la mia mano sul suo viso lo girai verso di me.

-Dimmi perché sono qui. Chiesi convinta e lui chiuse gli occhi per 5 secondi.

-So che farai qualcosa che non dovresti.

-E chi te lo dice? Era serio e lo volevo prendere per tale, ma mi sembrava strano tutto ciò.

-Il mio intuito.
Sembrava già pronto per un fallimento.

-Mi fido di te. Poggiai la sua fronte sulla mia così restammo a guardarci intensamente. Le sue mani scesero sui miei fianchi e mi avvicinò a lui.

-Ma tu ti dovrai fidare di me e lasciarmi andare.

Sapevo che intendeva per il fatto che volevo capire da dove proveniva quella voce che tanto mi perseguitava. Non sapevo come, ma lo sapevo.

Si arrese completamente e sentii il peso della sua fronte sulla mia. Chiuse gli occhi e lasciai che i suoi ricci mi facessero il solletico.

-Non avere dubbi su di me Regulus.

-Infatti non ce l'ho. Mi sussurrò e quasi le sue labbra toccarono le mie.

Aveva paura di ciò che c'era dietro quella voce, non aveva dubbi su come io lo potevo affrontare. Ciò mi preoccupava perché era solamente una voce che poteva anche essere uno scherzo.

-Puoi.. Le sue labbra toccarono le mie e le sue mani mi cinsero per bene mentre la luna ci illuminò delicatamente e il suo profumo si faceva sentire, lasciando che io impazzissi. Il cuore mi si fermò.

-Sistemarti la cravatta? Io sorrisi e così lui, l'atmosfera e la tensione si allentò e lui si alzò senza lasciare i miei fianchi.

Tirò le spalle dietro e mi fece cenno di andare così spostai le mie mani sulla sua cravatta e la sistemai stirandola con le mani e stringendo di poco il colletto.

-Torniamo, okay? Chiese con tono di affermazione e tolse le sue mani. Ma io ne presi una e  così me lo tirai dietro per tutta la torre.

Quando tornammo alla sala, entrammo insieme ma molto impassibilmente. Nessuno ci notò.

In the middle of the night.|Regulus Black|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora