Una donna dai lunghi capelli corvini sedeva su una panchina del binario nove e trequarti, da sola e piangente. Era Libra Astrid Black, una discendente della più famosa e importante dinastia di Purosangue.
Era un pianto di immensa gioia, forse venato di una leggera tristezza. La donna si stava chiedendo come fosse possibile che tutta quella felicità esistesse per una come lei.
Era la più piccola di tre figli e si considerava fortunatissima ad avere una famiglia come la sua: fin da bambina rimaneva sempre incantata nel vedere i genitori fare prodezze con la bacchetta e li invidiava, voleva anche lei tutto quel potere tra le mani. Cominciò a provare risentimento verso la sua famiglia quando pure i suoi fratelli cominciarono a fare magie, addirittura senza bacchetta. Alla povera Libra, però, non riusciva proprio nulla. Ci provava lei ad imitare i suoi familiari, provava a concentrarsi e a far defluire la magia che era certa di possedere, ma niente.
Sembrava che in lei non ci fosse nulla di speciale.
L'intero mondo le cadde addosso quando scoprì di essere una Maganò. Appena fu rivelata la notizia, Libra venne diseredata con l'accusa di essere la rovina della famiglia e mandata in un collegio di Babbani.
Ma ciò non era ancora nulla.
Una volta compiuta la maggiore età decise di intraprendere la carriera da giornalista e, in un fredda notte di ottobre del duemilacinque, fece l'incontro peggiore della sua vita. Stava tornando a casa quando un uomo sulla quarantina le chiese delle informazioni... ma ancor prima di poter rispondere, la Schiantò.
Nel ricordare quella sera, alla giovane Black tornavano alla mente solo pochi flash: lei distesa su un letto nuda, un uomo dagli occhi verdi che la toccava ovunque e il Marchio. Quell'orribile segno posseduto soltanto dai Mangiamorte.
La mattina dopo si svegliò in quella stessa stanza, ma da sola e si sentiva terribilmente sporca.
Poche settimane dopo scoprì di essere incinta; avrebbe tanto voluto abortire, ma l'idea di uccidere una giovane vita le fece cambiare radicalmente idea.
Si prese cura di sé stessa e della bimba che le cresceva in grembo come fosse il regalo più prezioso della sua vita.
Decise di cercare notizie sui Mangiamorte, foto soprattutto. Voleva sapere chi era il mostro che aveva approfittato di lei: scoprì che si trattava di Evan Rosier, famigerato seguace di Voldemort che aveva partecipato ad entrambe le Guerre Magiche.
Un'insana idea le affiorò alla mente: cercarlo e dirgli che la bambina che portava in grembo era sua.
Non lo fece mai, naturalmente.
Il quindici luglio duemilasei, puntuale come un orologio svizzero, venne al mondo la bambina. Per poco non svenne la neomamma vedendo gli splendidi occhi verdi della figlia. Decise, forse un po' scioccamente, di chiamarla Alicia Rosier.Era il primo settembre duemiladiciassette e Libra Astrid Black piangeva di gioia perché sua figlia era una strega. La sua bellissima bimba era tutto ciò che avrebbe voluto essere lei. Non le aveva mai raccontato di suo padre, le aveva sempre detto che era morto in un incidente.
Alicia aveva lunghi capelli castani e bellissimi occhi verdi, la pelle bianchissima e una leggere spruzzata di efelidi in viso. Era intelligente, altruista e coraggiosa però l'ambizione sovrastava su tutte le altre qualità. La giovane studentessa, che non sapeva nulla della magia, non si era mai posta il problema della Casa di appartenenza, ma sua madre sì. Libra temeva che finisse in Serpeverde e fosse quindi evitata da tutti perché figlia di Mangiamorte.
La signora Black si alzò dalla panchina asciugandosi gli occhi e si affrettò a raggiungere l'auto per tornare a casa.
Avrebbe aspettato impaziente una lettera da parte della figlia senza sapere che, da lì a poco, Evan Rosier le avrebbe fatto visita.
STAI LEGGENDO
Figlia di Mangiamorte »James S. Potter
FanfictionDA REVISIONARE. Alicia Roxanne Rosier e James Sirius Potter. Due nomi, due vite, ma un unico futuro. Lei, figlia di un Mangiamorte pentito. Lui, figlio del Salvatore del Mondo Magico. Loro, una storia tutta da scrivere. Dal capitolo ventitré: «Ti in...