31. L'ultimo giorno

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L'ultimo giorno era arrivato, l'ultimo maledettissimo giorno di scuola era arrivato. Mi si prospettavano due mesi di vacanza e poi un nuovo anno senza James costantemente accanto. Era strano pensare agli anni precedenti quando ci parlavamo soltanto per insultarci a vicenda quando adesso non facevamo altro che mormorarci parole dolci. Per poter passare del tempo da soli dovevamo praticamente nasconderci perché c'era sempre una certa ficcanaso dai capelli rosso fuoco sempre pronta a spiarci. Albus ormai aveva perso ogni speranza nel capire cosa era successo ad entrambi e si era dedicato alla conquista di Cressida Paciock, Grifondoro del nostro stesso anno. Scorpius, probabilmente, si era dichiarato a Lily (la ficcanaso) perché nell'ultima settimana gironzolavano spesso per la scuola mano nella mano.
«Alicia, muoviti!» urlò Albus dalla Sala Comune.
«Arrivo!»
Presi il baule con tutta la forza che possedevo e cominciai a trascinarlo fuori dalla stanza. Era già tanto se ero riuscita a chiuderlo, avevo acquistato talmente tante cose alle gite ad Hogsmeade che quasi non ci stavano. Scesi le scale accompagnata dal tonfo sordo del mio bagaglio e dal rumoreggiare eccitato degli studenti. Non capivo proprio come riuscissero ad essere così felici. Appena posai piede in Sala Comune qualcuno mi venne addosso, era Scorpius. Mi strinse in un affettuoso abbraccio. Negli ultimi tempi aveva degli strani slanci d'affetto associabili soltanto alla sua nuova situazione amorosa.
«Andiamo, ci aspettano fuori.»
Di chi ci stesse aspettando non ne avevo idea ma seguii lo stesso i due amici fuori dai sotterranei fino al portone della scuola. Era odioso dover trascinare il baule. Una volta fuori l'opprimente aria di giugno mi fece mancare il fiato. O forse fu la scandalizzante vista di James senza maglia. Per la sorpresa lascia la presa del baule e avvampai, incapace di proferir parola. Si misero tutti a ridere ed io continuai a fissare sbigottita il primogenito dei Potter. Era meravigliosamente perfetto. Fu lui ad avvicinarsi notando che ero praticamente immobilizzata.
«Alicia, ma quale piacere» sussurrò.
«Co-Cosa ci fai me-mezzo nudo?»
«Fa caldo, sai com'è.»
Mi avvicinò a sé facendomi finire sul suo petto. Poggiai la testa all'altezza del cuore e respirai a fondo. Cominciò ad accarezzarmi i capelli dolcemente poggiando il mento sopra la mia testa. Lo strinsi in un abbraccio serrando la mascella per impedirmi di piangere.
«Come farò il prossimo anno?» sussurrai.
«Ci siamo odiato per cinque anni, riuscirai a sopravvivere per uno» rispose lui.
«Ma in quei cinque anni non ero innamorata di te.»
«Sei terribilmente dolce, sai?»
Mi prese il viso tra le mani accarezzandomi con i pollici gli zigomi e mi baciò. Si allontanò un attimo per indossare la maglia e poi mi abbracciò di nuovo. Rimanemmo immobili e in silenzio per svariati minuti, completamente persi nella sensazione di essere lì insieme. Era terribilmente bello sentirsi amata da qualcuno, dopo tanto tempo mi sentivo come rinata. In un anno avevo trovato un padre e un ragazzo. Con Evan avrei dovuto lavorarci molto anche solo per riuscire a salutarlo ma ero fiduciosa, prima o poi sarei riuscita ad avere almeno un minimo di legame.
Mi prese per mano e mormorò un 'Baule Locomotor' per i nostri bagagli. Camminammo in silenzio fino alle carrozze che ci avrebbero portato all'Hogwarts Express. Passai il breve viaggio ascoltando il resoconto di James sugli esami da poco fatti, insieme a noi c'erano Scorpius e Lily intenti a chiacchierare teneramente. Una volta scesi salimmo su una carrozza del treno mano nella mano, la cosa buffa era che tutti si spostavano vedendoci passare. Riuscimmo a trovare uno scompartimento vuoto e ci entrammo in tutta fretta.
«James...» mormorai.
Si sedette accanto al finestrino e alzò un braccio permettendomi di accoccolarmi accanto a lui per poi stringermi a sé. Chiusi gli occhi assaporando quel delizioso istante. Lui abbassò la testa fino ad appoggiarla sulla mia e lo sentii ridere apparentemente senza motivo. Posai una mano sulla sua e gliela strinsi delicatamente, sospirai cercando di non mettermi a piangere. Già, avevo voglia di piangere ed era una strana sensazione in verità. Affondai il viso sul suo petto mugugnando.
«Cosa c'è, Ali?»
«Non mi dimenticherai, vero?»
«E come potrei?»
Poggiò due dita sotto il mio mento e lo sollevò, sentii le guancie avvampare anche se non era la prima volta che accadeva. Fissai lo sguardo nei suoi occhi e trattenni il respiro inconsapevolmente. Avvicinò il viso e fece sfiorare i nostri nasi sorridendo.
«Sei diventata la mia vita ormai, non potrei mai dimenticarmela.»
Lo abbracciai in un impeto di tenerezza e poggiai le mie labbra sulle sue. Fu un bacio leggero, casto, che rivelava tutto l'amore che non saremmo mai riusciti a esprimere a parole. Eravamo diventati una cosa sola, una cosa destinata a rimanere insieme fino alla fine dei tempi. Avrei lottato con le unghie e con i denti pur di avere James sempre, e per sempre, al mio fianco.
«Ti amo» sussurrai.
«Anch'io.»

Angolo Autrice_
eccomi di nuovo con il penultimo capitolo! L'ultimo giorno di scuola è arrivato e la ship si è avverata alla grande (pure la Scorlily ewe).
Spero siate pronti per il gran finale che pubblicherò in questi giorni. Se ve lo state chiedendo: sì, è già terminato.
Insieme a due amiche ho in programma una storia su Percy Jackson che però non è stata ancora pubblicata, spero che in futuro vogliate leggerla.

See you soon!

Figlia di Mangiamorte »James S. PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora