2. Lo Smistamento

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1 settembre 2017

Scesi dall'Hogwarts Express sentendo un potente vocione chiamare gli studenti del primo anno. Leggermente impaurita avanzai verso il gigantesco uomo dalla barba ispida; ero a mezzo metro da lui quando, con incertezza, gli toccai una gamba. Non ero certa che fosse vero, ma quando il Mezzogigante abbassò lo sguardo per vedere cos'era stato spalancai gli occhi impaurita. Ciò fece ridacchiare l'uomo.
«Seguitemi» disse incamminandosi lungo il marciapiede gremito di studenti.
Tutti noi primini lo ascoltammo accondiscendenti, nessuno avrebbe mai provato a far arrabbiare un Mezzogigante!
Notai, tra la moltitudine di coetanei, un ragazzino solitario con i capelli biondissimi. Attraversai la folla per raggiungerlo e una volta vicino a lui, però, rimasi in silenzio. Sembrava assorto nei suoi pensieri e non volevo disturbarlo.
Dopo un paio di minuti di camminata raggiungemmo il Lago Nero: ad aspettarci c'erano un sacco di barchette, pronte a portarci all'altra riva. Presi posto in quella che mi ritrovai davanti, con me salì il biondino e un altro ragazzo dai capelli castani e occhi verdi. Ritrovarmi con due sconosciuti mi fece arrossire d'imbarazzo.
Con uno strattone la barca partì e cominciò a navigare le acque calme di quell'immenso lago.
«Io sono Albus Severus Potter, voi?» domandò il moro con aria di superiorità.
«Scorpius Malfoy, piacere» rispose in tono assente il biondo.
«Alicia Rosier» dissi sottovoce.
Scorpius mi guardò con un sorriso complice stampato in viso mentre Albus parve un po' turbato. Risi nel vedere le loro espressioni e molti, dalle altre imbarcazioni, si voltarono. La risata cristallina si disperse creando buffi eco. L'aria fredda di settembre mi scompigliava i capelli ed io, divertita, cercavo di tenerli a posto. Non mi accorsi nemmeno d'aver raggiunto la riva opposta.
Scendemmo dalle barche e cominciammo a salire le delicate colline su cui era costruita la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Fummo raggiunti da una ragazzina dai folti capelli rossi e ricci. Da quanto potei capire, era cugina di Albus. Anche lei parve sorpresa nel sentire il mio cognome. Davvero, cominciavano a darmi fastidio le occhiate che si scambiavano.
Arrivammo al portone d'entrata della scuola, era davvero imponente! Ad aspettarci c'era un'insegnante che si presentò come il professor Paciock. Con un gesto quasi teatrale aprì la porta e ci fece entrare.
Rimasi a bocca aperta, soltanto l'ingresso era magnifico, non vedevo l'ora di vedere il resto del castello.
«Benvenuti ad Hogwarts! Tra pochi minuti entreremo nella Sala Grande e avverrà lo Smistamento. Per chi non lo sapesse, ognuno di voi verrà chiamato e dovrà sedersi su uno sgabello. Tranquilli, quello non morde. Vi verrà messo in testa il Cappello Parlante che, dopo un sacco di chiacchiere, di dirà qual è la vostra Casa. Le Case sono quattro: Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e Serpeverde. Per il tempo che passerete qui la vostra Casa sarà la vostra famiglia. I trionfi che otterrete le faranno guadagnare punti, e ogni violazione delle regole le farà perdere punti. Alla fine dell'anno la Casa con più punti riceverà la Coppa delle Case. Bene, è ora di entrare!»
Parve compiaciuto del proprio discorso. Aprì un altro portone, leggermente più piccolo di quello d'entrata. Il chiacchiericcio che c'era dentro quell'immenso salone smise subito.
Avanzammo e, personalmente, avevo un po' di paura. Non conoscevo nulla delle Case, non sapevo in base a quali caratteristiche venivi smistato in una determinata Casa. Non sapevo nemmeno se una determinata Casa fosse migliore delle altre. Mi fu tutto più chiaro non appena il Cappello Parlante cantò la sua filastrocca. Secondo ciò che aveva detto erano Grifondoro coloro che possedevano nobiltà d'animo, coraggio da vendere e l'immancabile voglia di lanciare sfide a chiunque. Era Serpeverde chi aveva astuzia, ambizione e intelligenza. I Corvonero erano individualisti e creativi mentre i Tassorosso erano pazienti, tolleranti e corretti.
Vennero fatti molti nomi e poi fu pronunciato il mio. Dalle tavolate udii dei mormorii che non mi piacquero per niente. Con le gambe tremanti raggiunsi lo sgabello e mi ci sedetti. Il professor Paciock mi poggiò in testa il Cappello.
«Mh, interessante, una Rosier. Vedo tanto coraggio e creatività. Poca pazienza devo dire. Ma per tutti i Fondatori, quanta ambizione e astuzia. Sono indeciso tra Grifondoro e Serpeverde, sai?»
«No Grifondoro, no Grifondoro» bisbigliai.
«Un paio di anni fa un ragazzino mi fece la stessa richiesta però non voleva essere Serpeverde. Un grand'uomo una volta ha detto: 'Sono le scelte che facciamo che dimostrano quel che siamo veramente molto più delle nostre capacità'. Tu hai posto la tua richiesta e allora» fino a quel momento aveva sussurrato ma poi urlò. «Serpeverde!»
Sorrisi raggiante e andai velocemente verso il mio tavolo che era un tripudio di urla ed esclamazioni felici. Ricevetti un sacco di complimenti, pure Scorpius subì il mio stesso trattamento.
Prima di cominciare a mangiare diedi un'occhiata a tutta la Sala e incontrai lo sguardo di un ragazzino Grifondoro dai scuri capelli spettinati e occhi castani. Sembrava simpatico, peccato che mi guardava come se fossi la cosa peggiore di questo mondo.

Figlia di Mangiamorte »James S. PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora