Stava andando tutto per il meglio, finalmente. Dal due maggio non ricevevo più frecciatine riguardanti il fato che mio padre era Mangiamorte. Era rilassante poter girare per Hogwarts senza che gli studenti mi rivolgessero occhiatacce o di disgusto o di scherno. Perfino Fred e Louis Weasley mi salutavano come due persone civili, senza architettare scherzi per mettermi in imbarazzo. L'unica incognita era James. Da quando alla partita gli avevo rivolto la parola e ci eravamo sorrisi qualcosa era cambiato. Sentivo che quel sentimento che provavo per lui era cresciuto ancor di più, diventando quasi impossibile da nascondere. Perfino Scorpius si era accorto di ciò nonostante cercassi di tenere ben nascosto questo cambiamento, aveva accolto la novità senza discutere e aveva subito pensato al lato positivo della cosa. Secondo la sua complicata mente saremmo diventati parenti, era ormai certo di poter conquistare il cuore della bella Lily Luna.
Gli esami si stavano avvicinando e quindi i professori ci riempivano di compiti con la scusa che dovevamo prepararci al meglio per la fine dell'anno. Era soffocante ritrovarsi tutti quei libri e pergamene attorno, la lunghezza dei temi era cresciuta un sacco, mi ritrovavo così due metri di ricerca o più al giorno.
Grazie a Merlino ero riuscita a finire tutto il sabato quindi la domenica me l'ero ritrovata libera. Avevo promesso a me stessa che avrei detto tutta la verità a James e quindi cercai Lily per la scuola. La trovai in riva al Lago Nero a prendere un po' di sole.
«Emh, Lily?»
«Oh, ciao Alicia! Tutto bene?»
«Sì, mi chiedevo se potessi farmi un favore...»
Lily annuì coprendo gli occhi dalla luce del sole con una mano, sorrideva tranquilla come se immaginasse già qualcosa.
«Potresti, ecco, andare a chiamare tuo fratello James? Dovrei parlargli...»
«Qualcuno qui è in vena di romanticherie, eh?»
Liquidai le sue frecciatine con un brusco gesto della mano e la ringraziai quando si alzò in piedi. Feci un respiro profondo sentendo il cuore che cominciava a battere all'impazzata, non ero più tanto sicura di riuscire a dirgli tutto.
Camminai su è giù per la sponda del Lago per dieci minuti buoni durante i quali mi torturai le dita nell'ansia di vederlo arrivare. Trattenni il respiro quando vidi i due fratelli in lontananza, lanciai un'occhiata alla Piovra che se ne stava tranquilla e mi venne l'assurda idea di buttarmi in acqua e scomparire dalla vista di tutti. Stavo quasi per farlo quando James e la sorella arrivarono a pochi metri da me, mi maledissi per la mia poca iniziativa.
«Ehilà Alicia!»
«C-Ciao J-James. Ti andrebbe, che so, di f-fare una p-passeggiata?» balbettai in imbarazzo.
«Certo.»
Deglutii a fatica quando mi prese a braccetto con un largo sorriso stampato in viso. Tutte le idee di discorso che avevo accuratamente pensato si erano completamente volatilizzate lasciandomi con un orribile senso di disagio. Con la coda dell'occhio guardai James, sorrideva ancora ma sembrava un po' turbato. Chissà, mi chiesi, cosa si aspettava. Magari che gli dicessi che non ricambiavo i suoi sentimenti? Oppure che sì, ero completamente innamorata di lui? Feci un profondo respiro e scossi la testa cercando di far affiorare quel poco coraggio che avevo.
«Lily mi ha detto che devi parlarmi...» cominciò a bassa voce.
«Emh, sì. Non so da dove cominciare, però.»
«Prenditi tutto il tempo che vuoi, non ho nulla da fare.»
Mi morsi il labbro cercando di ragionare più velocemente possibile, non volevo farlo attendere troppo e soprattutto non volevo tenermi dentro ancora a lungo quelle emozioni. Solo in quel momento mi resi conto che la mano destra di James era stretta sul mio avambraccio, eravamo ancora a braccetto.
«Innanzitutto volevo chiederti scusa per come mi sono comportata il giorno in cui mi hai confessato i tuoi sentimenti. Sono stata troppo impulsiva e non sono stata a pensare allo sforzo che ti è costato ammettere che provavi qualcosa per me.»
«No, non prenderti la colpa. Io per primo ho sbagliato a scegliere le parole, la tua reazione è più che giustificata.»
Sorrisi leggermente più tranquilla, le sue parole mi avevano dato la forza necessaria per andare avanti, per confessarmi finalmente.
«È cambiato qualcosa però. Se tu mi facessi lo stesso discorso ora...»
«Vai avanti» mi spronò.
«Accetterei tutto di buon grado.»
Guardai James pronta a sentirlo ridere e invece lo vidi irrigidirsi. Mi zittii, preoccupata d'aver detto qualcosa di sbagliato che non gli era piaciuto. Poggiai una mano sulla sua spalla cercando di riportarlo alla realtà o, per lo meno, cercando di fargli capire che andava tutto bene. Quando lui poggiò la mano sulla mia rimasi a bocca aperta. I suoi sentimenti erano davvero rimasti immutati?
«Alicia...» sussurrò.
Rimasi in silenzio, aspettando il colpo di grazia. Doveva esserci qualcosa di brutto in quella giornata, ero stata una sciocca a non crederlo. Strinsi la mascella cercando di rallentare il respiro.
«Va bene, ho capito, non serve che aggiungi altro.»
Stavo per andarmene quando lui mi afferrò entrambi i polsi, con uno strattone mi avvicinò a sé. Lo guardai ad occhi spalancati, incerta su cosa fare. Era una scena degna di un film romantico con io e James a pochi centimetri di distanza. Alzai la testa incrociando il suo sguardo e ci mancò poco che non mi afflosciassi a terra. Poggiai i palmi delle mani sul suo petto per allontanarlo. Con un movimento fulmineo portò le braccia attorno alla mia vita e mi tirò su.
«Taci un po'!»
Non mi diede nemmeno il tempo di controbattere che mi ritrovai le sue labbra premute sulle mie. Strinsi le braccia attorno al suo collo e allontani il viso. Lo guardai confusa senza capire nulla, ma c'era davvero qualcosa da capire? Mi avvicinai nuovamente facendo sfiorare i nostri nasi, mi sorrise e fu naturale per me imitarlo. Mi lasciò andare e poi si sedette a terra facendomi segno di imitarlo. Mi accomodai accanto a lui, le mani una sull'altra.
«Cosa significa tutto ciò?»
Si sporse verso di me dandomi un altro bacio. Non mi opposi, aspettavo quel momento da quando avevo detto la verità a Lily. Sentii le sue mani poggiarsi nelle mie guancie stranamente bollenti. Si allontanò di poco e rise.
«Certe volte mi chiedo se il Cappello ha sbagliato a smistarti, fai troppe domande per essere una Serpeverde!»
«Non è carino da dire!»
«Oh, chiudi quella boccaccia e vieni qua!»
Senza alcun apparente sforzo mi tirò su e poggiò tra le sue gambe con la testa poggiata al petto. Lasciai che giocherellasse con i miei capelli mentre ascoltavo il battito del suo cuore. Era così strano essere in quella situazione, era come se mi trovassi a casa lì, tra le sue braccia. Chiusi gli occhi per un istante e mi morsicai la lingua per vedere se era tutto un sogno. Non era così, era tutto meravigliosamente reale. Avevo bisogno di una conferma, però. Mi allontanai in modo da guardarlo negli occhi.
«Amami come Severus amava Lily.»
«Sempre.»Angolo Autrice_
Ommieidei piango! Aspettavo questo capitolo da non so quanto, è una gioia per me averlo postato. Siamo al ventottesimo capitolo e abbiamo raggiunto ben 16K di visualizzazioni, mi sentite sclerare? Tralasciando ciò, mi sono "emozionata" nel scrivere le ultime due battute, non so perché.
Avrei potuto mettere James al posto di Severus, lo so. Premetto che shippo all'infinito la Jily, vedo l'amore di Severus come una cosa infinita, che non si è spenta neanche dopo che Lily è diventata una Potter e soprattutto dopo che è morta. Certo, James si è sacrificato per lei [oddio, sto piangendo] ma Severus ha protetto Harry nonostante fosse figlio del suo "nemico". Spero possiate capire il mio punto di vista.
See you soon!
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Figlia di Mangiamorte »James S. Potter
FanficDA REVISIONARE. Alicia Roxanne Rosier e James Sirius Potter. Due nomi, due vite, ma un unico futuro. Lei, figlia di un Mangiamorte pentito. Lui, figlio del Salvatore del Mondo Magico. Loro, una storia tutta da scrivere. Dal capitolo ventitré: «Ti in...