Erano passati un paio di giorni dal ritorno delle vacanze e faceva un freddo cane. Nonostante il gelo, Alexander ci aveva fatto allenare ogni santo giorno mettendo a rischio la nostra salute. E chi doveva ammalarsi? Io ovviamente! Il nostro capitano, però, era talmente testardo da obbligarmi a giocare comunque.
Ci ritrovammo così, il sabato successivo, nello spogliatoio di Serpeverde. Prima di arrivare al campo ero passata in infermeria per prendere una pozione che alleviasse almeno il mal di testa. Alexander ci stava spiegando una tattica che però non ascoltai. Colta da un giramento di testa mi poggiai alla spalla di Albus che era seduto accanto a me.
«Tutto bene?» sussurrò.
«No, ma lasciamo perdere» risposi.
Feci un respiro profondo cercando di rallentare il battito del cuore, era la prima partita in cui ero così in ansia. Eravamo tutti distrutti e sarebbe stato difficile concentrarci ma non potevamo permetterci di perdere. Avevamo una scommessa con James e di certo dovevamo vincerla noi, a tutti i costi. Afferrai un mantello a casaccio e me lo avvolsi addosso, stavo gelando. Nemmeno mi ero resa conto che si era avvicinato Scorpius. Poggiò la mano gelata sulla mia fronte e sospirai, era un sollievo. La ritrasse di colpo guardandomi con tanto d'occhi, mi limitai ad alzare le spalle.
«Bene, andiamo, tra poco comincia la partita.»
Ci mettemmo in fila per due, io e Alexander davanti a tutti. Mi lanciò un'occhiata dispiaciuta e gli risposi con un mezzo sorriso, dopotutto me l'ero cercata pure io. Respirai profondamente prima di salire sulla scopa e uscire. Una serie infinita di brividi mi percorse da capo a piedi.
Non ascoltai la presentazione dei giocatori, assorta in pensieri che nemmeno riuscivo ad afferrare. Mi risvegliai soltanto quando l'insegnate diede il fischio d'inizio lasciando partire le palle. Scossi leggermente la testa e mi alzai in volo per avere una visuale del campo migliore.
Rimasi a guardare la disfatta della squadra. Se qualcuno me l'avesse raccontato non gli avrei mai creduto ma fu proprio così, Serpeverde stava perdendo alla grande. Dopo nemmeno venti minuti Corvonero era a quota 230 punti mentre noi soltanto a 90. Urlai tutta la rabbia che avevo in corpo ma ciò mi provocò un altro capogiro. Fui costretta ad aggrapparmi alla scopa.
«Sembra che Maller abbia individuato il Boccino» disse il cronista.
Mi affrettai a seguire il Cercatore blu-bronzo e in effetti vidi che stava seguendo la pallina dorata. Cercai di stargli dietro ma più andavo veloce, più mi sentivo male. Salimmo di quota e ci fermammo. Probabilmente aveva perso di vista il Boccino. Pochi istanti dopo, però, ripartì in quarta diretto verso il suolo ed io, come una stupida, lo seguii. Mi accorsi troppo tardi che aveva appena fatto una Finta Wronsky. Grazie a Merlino, pochi istanti prima di sfracellarmi al suolo riuscii a fermarmi. Rimasi immobile con la testa che pulsava talmente forte da impedirmi di formulare un qualsiasi pensiero articolato. Qualsiasi tentativo di rimettermi in gioco fu troncato dal fischio di fine partita. Scivolai a terra con gli occhi serrati e la vergogna che mi divorava dentro.
«Alicia, Alicia! Cosa succede?»-urlò Scorpius.
«Ti prego, non urlare» mormorai.
Mi aiutò ad alzarmi non senza una certa fatica. Le grida di gioia dei Corvonero erano come mille frecce che mi si conficcavano nel petto e nella testa. Aggrappati l'un l'altro tornammo negli spogliatoi. Ci rifugiammo lì aspettando l'arrivo del Capitano che ci raggiunse poco dopo con il resto della squadra. Noi tutti ci sedemmo pronti alla sfuriata di Alexander che, ovviamente, non tardò ad arrivare.
«Mai, mai ho dovuto sopportare tale disonore! Ci siamo fatti battere da quegli smidollati dei Corvonero e per di più con un distacco così ampio! Trecentottanta a cento, vi rendete conto? Rebecca, spiegami cosa diamine ti è preso! Hai fatto passare vent'otto volte la Pluffa! E voi, Scorpius e Albus, dove avete lasciato tutta la vostra bravura da Cacciatori? Che aveste fatto un passaggio decente dico io! Gregor, anche tu, come diavolo hai potuto beccare un nostro giocatore?!»
Osservai i visi dei giocatori presi in causa, erano tutti rossi dalla rabbia.
«Alicia, per Salazar, avevi il Boccino davanti e non te ne sei nemmeno resa conto! Cadere in una Finta Wronsky poi, spiegami che cazzo ti è preso!»
In quel momento non ci vidi più. Non poteva permettersi di parlarmi così quando sapeva che ero ammalata ed era già tanto se riuscivo a stare in sella alla scopa.
«Ma ti è per caso passato per quel minuscolo cervello che ti ritrovi che, magari, ci hai letteralmente consumato nel fare tre ore di allenamento al giorno?» sbraitai sentendo altre fitte alla testa.
Mi alzai i piedi barcollante e mi piazzai davanti a lui con le mani sui fianchi. Non doveva nemmeno azzardarsi di avanzare l'ipotesi che era tutta colpa nostra. Dopotutto pure lui faceva parte della squadra e doveva prendersi le sue responsabilità.
«Ci stai dando tutta la colpa quando tu per primo hai sbagliato» gli ringhiai.
Facendomi forza per non cadere a terra uscii dallo spogliatoio. I Corvonero stavano ancora festeggiando in mezzo al Campo e ciò fece salire ancora di più la vergogna che provavo. Reggendomi sulla scopa mi incamminai fuori dallo stadio finché non sentii qualcuno chiamarmi.
«Se mi dai la scopa ti porto in volo fino a scuola» si offrì James.
Senza nemmeno pensarci gliela porsi. Con un mezzo sorriso lui l'afferrò. Mi piacque il fatto che non fosse più arrabbiato perché l'avevo battuto a Difesa. Salii sulla scopa dietro di lui e un po' titubante gli strinsi la vita con le braccia poggiando la testa sulla sua schiena. Non mi piaceva volare con altre persone eppure quel volo mi piacque.
«Tutto bene?» urlò per sovrastare il rumore del vento.
«Più o meno.»
Rimasi aggrappata a lui fino alla fine, beandomi della sensazione di sicurezza che mi dava. Da un lato ero contrariata dal fatto che fossi abbracciata proprio a lui ma dall'altro era una cosa magnifica. Quasi mi spaventai rendendomi conto che il mio cuore batteva all'impazzata, cosa che non succedeva mai quando era in volo da sola quindi l'unica spiegazione era James. Ma non poteva essere, non potevo essere innamorata di James Sirius Potter!Angolo Autrice_
buondì bella gente! Posso dire che amo questo capitolo, soprattutto il finale? La trovo una cosa troppo caruccia *-*
Tralasciando i miei scleri, si arriva ad una nuova partita. Se ricordate, all'inizio della storia Scorpius e James hanno fatto una scommessa riguardo il campionato di Quidditch, secondo voi chi vincerà dopo aver letto questa partita?
Non voglio fare il conto alla rovescia dei capitoli perché è una cosa triste ma sappiate che ne mancano più di dieci.
See you soon!
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Figlia di Mangiamorte »James S. Potter
FanficDA REVISIONARE. Alicia Roxanne Rosier e James Sirius Potter. Due nomi, due vite, ma un unico futuro. Lei, figlia di un Mangiamorte pentito. Lui, figlio del Salvatore del Mondo Magico. Loro, una storia tutta da scrivere. Dal capitolo ventitré: «Ti in...