Era primavera, eppure tra le grandi strade di Londra l'aria era pungente come d'inverno.
Gli alberi erano un po' spogli ed un po' ricoperti da minuscoli fiorellino rosa e gialli.Londra era stata la mia tana, il mio covo, per tutti quei mesi. Mi aveva aiutata così tanto a non pensare più a nulla, a non ricordare.
Così non avevo pensato, non avevo ricordato.
Non avevo sofferto, ero andata avanti in poco tempo, ero scappata.Arrivò tutto d'un tratto, in quella gelida mattinata di fine aprile, il dolore.
Arrivò improvvisamente, e non riuscii a controllarlo. Chi riesce a controllare gli imprevisti?
Per questo la gente muore principalmente, imprevisti.
E, proprio come se fosse stato un infarto, il dolore mi colpì al cuore, uccidendomi.Quella mattina iniziai a soffrire finalmente, se mi permettete di dirlo.
Finalmente iniziai a scendere sempre più giù, a cadere, e questo era il modo migliore per andare avanti.
Avrei toccato il fondo, e poi mi sarei data una forte spinta e sarei rinata, più forte di prima.
STAI LEGGENDO
Una nuova vita
FanfictionVi siete mai chiesti "Chi sono io davvero? Oltre la maschera che indosso? Oltre ciò che gli altri vedono di me"? La protagonista è una normalissima ragazza di diciassette anni, la sua presenza a volte non è notata, si definisce una ragazza ordinaria...