booksmagiclifeecco l'immagina, ho cercato di seguire la trama che mi avevi chiesto. Spero ti piaccia! 🥰
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-Sembra che tutto sia a posto, (Y/N), credo ci vedremo presto. Ormai manca poco- la dottoressa si rivolge a me con un sorriso gentile e ne abbozzo uno anche io nascondendo l'ansia e la paura che mi attanagliano lo stomaco da qualche giorno a questa parte. Mi asciugo la pancia dal gel e riabbasso il maglione -grazie mille dottoressa, per qualsiasi problema la chiamo- rispondo prima di infilare il cappotto e prendere la borsa, la donna mi saluta con un cenno del capo e sempre il sorriso gentile, mi chiudo la porta alle spalle e chiudo un attimo gli occhi respirando profondamente. Posso farcela, ho superato cose peggiori. Mi aggiusto la borsa sulla spalla per poi attraversare il corridoio. Quando esco dall'ospedale il sole sta calando ma non fa troppo freddo. Decido di andare a prendermi una cioccolata calda per rilassare i nervi. Una spallata mi fa quasi cadere a terra, la persona che mi ha colpita me lo impedisce per un pelo. Col fiato sospeso dalla paura mi rimetto dritta e guardo chi mi ha colpita pronta a gridare come una pazza, ma appena incontro gli occhi castani e i riccioli dorati tutte le parole sembrano fermarsi nella mia gola, l'una sull'altra, incastrate.
-(Y/N)?- domanda la voce di Manuel, confuso e spaesato. I suoi occhi scivolano sul mio pancione e si sgranano. Solo allora il mio cervello sembra ricordare che sono incinta e che il figlio è proprio il suo. E soprattutto che non lo sa.
-Cosa...- balbetta lasciando oscillare gli occhi dal mio viso alla mia pancia, io boccheggio pensando a cosa dire mentre le lacrime mi riempiono gli occhi. Dannati ormoni.
-Devo andare- sussurro solo e mi giro per scappare ma lui non me lo permette. Mi afferra dal polso per fermarmi e mi viene davanti, gli occhi di nuovo sulla mia pancia e in balia alla confusione più totale.
-Sei incinta- sussurra solamente, e sembra aver scoperto il segreto per curare il cancro o la fame nel mondo. Io mi allontano un po' da lui indietreggiando -è mio?- domanda poi alzando gli occhi su di me e il mio cuore sprofonda. Cosa diamine faccio ora?
-Date le dimensioni della pancia credo che tu sia quasi sul punto di partorire e... è mio (Y/N)?- domanda, la voce adesso esce più dura e i suoi occhi sono determinati e fissi nei miei che ingoio il magone prima di muovere la testa su e giù.
-Si, Manu, è tuo- sussurro semplicemente, le sue spalle da irrigidite si rilassano e lo vedo fare qualche passo in avanti per raggiungermi. Porta una mano sulla pancia e io faccio una smorfia quando sento scalciare. Lui però sorride con gli occhi che brillano.
-Stavi tornando a casa?- domanda tornando a concentrarsi su di me, io ripenso alla cioccolata calda che desideravo ardentemente cinque minuti fa. Ora non ne ho più così tanta voglia quindi annuisco.
-Hai guidato tu? Ti riaccompagno, è meglio se non fai sforzi- ordina e, senza darmi tempo di dire la mia, si gira verso il parcheggio diretto verso la sua auto.