Soldier

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Marty_Mendes_ spero che sia venuto bene, ho fatto del mio meglio🥰 la canzone che mi ha ispirata è 'When you're gone' di Avril Lavigne

Il sole era appena sorto e mi entrava negli occhi mentre trattenevo le lacrime, lui teneva gli occhi fissi nei miei, tristi allo stesso modo

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Il sole era appena sorto e mi entrava negli occhi mentre trattenevo le lacrime, lui teneva gli occhi fissi nei miei, tristi allo stesso modo. La divisa lo faceva sembrare più grande.

-Promettimi che tornerai da me- gli ho sussurrato prendendogli il viso tra le mani, lui ha annuito con la testa per poi avvicinarsi per baciarmi. Mi ha stretta tra le braccia. Sentivo i suoi compagni gridare dai finestrini del pullman con cui lo avrebbero portato via da me, il mio cuore si è ristretto in una morsa.

-Ti amo- ha sussurrato contro le mie labbra, io ho annuito sentendo le lacrime scivolare via dai miei occhi

-anche io ti amo- sono riuscita a mormorare a fatica, lui mi ha baciata dolcemente di nuovo e poi è andato via. Il borsone in bilico su una spalla, non si è girato neanche una volta perché sapeva che sarebbe stato più difficile allontanarsi. Sono rimasta sull'uscio della porta finché non è scomparso dalla mia vista, poi sono rientrata in casa. Il vuoto mi ha assalita come ogni volta che lui va in missione. Ho chiuso la porta appoggiandomici, sono scivolata per terra in lacrime e mi sono sfogata.

Da quel giorno è passato un anno. Un anno senza nessuna notizia. Un anno in cui mi tenevo aggiornata con le notizie della televisione, poco dopo che è andato sono iniziate le nausee, i pianti isterici e la fame compulsiva. Ho fatto un controllo dal medico, preoccupata. Ero incinta. Ho pianto per giorni. Per la paura, non volevo affrontare tutto quello da sola, per la gioia perché immaginavo la sua espressione quando lo avrebbe scoperto, e un po' anche per gli ormoni. Ho pregato ogni giorno, perché lui tornasse a casa, perché tornasse da me. Ma ogni giorno che passava in cui non avevo notizie mi autoconvincevo che avrei dovuto imparare a cavarmela da sola, che non sarebbe tornato.

Almeno fino a qualche giorno fa, la lettera è arrivata nel pomeriggio, dopo che la piccola bambina appena nata si era addormentata. Sarebbe tornato. Questione di pochi giorni e sarebbe tornato da noi, saremmo stati una famiglia.

-Puoi andare tesoro, mi occuperò io della bambina. Sarà così sconvolto quando verrà e la vedrà che scoppierà a piangere- mi rassicura mia madre, le sorrido rassicurata. Non ero sicura a portarla con me e così si è proposta di prendersi cura di lei in mia assenza. L'abbraccio e salgo in macchina per poi guidare fino alla stazione, a stento trattengo l'emozione. Non vedo l'ora di rivederlo. Parcheggio di fretta e corro verso il binario da cui arriverà. Il tempo sembra infinito, il treno non arriva mai. Altre donne aspettano in ansia come me, a stento trattengono i sorrisi e l'emozione proprio come me. Mi tremano le mani e cammino avanti e indietro. Quando il treno si avvicina il mio cuore smette di battere, gli occhi poi scorrono su tutte le figure che scendono finché non si posano su di lui. Il borsone sulla spalla come quando è andato via, ma ora non è più triste. Si guarda intorno cercandomi e quando mi vede sorride. Corro verso di lui gridando il suo nome, colpisco qualcuno ma non ho il tempo di fermarmi a chiedere scusa. Lo vedo gettare il borsone per terra e mi prende tra le braccia mentre salto. Mi aggrappo a lui con forza scoppiando a piangere. Non riesco a credere di tenerlo tra le braccia. Lascio che le mie mani vaghino sulla sua testa, sulla sua schiena, per essere sicura che lui sia con me.

-Mi sei mancata da morire- sussurra prima di baciarmi con forza, lo stringo a me e le mie lacrime si incastrano tra le nostre labbra. Rimango aggrappata a lui con forza anche quando si allontana.

-Ho una sorpresa per te, ci aspetta a casa- sussurro quando smetto di singhiozzare, lui mi asciuga le guance, i suoi occhi brillano di gioia.

-Una sorpresa?- domanda curioso, annuisco con la testa e gli prendo una mano. Guido fino a casa evitando le sue domande sulla sorpresa, lo stomaco attorcigliato dall'ansia. Spero reagisca bene alla cosa. Apro la porta con mano tremante, lui mi lascia entrare per prima e mi segue guardandosi intorno.

-La sorpresa è di sopra, stupido- scherzo sorrido, lui posa il borsone e mi prende la mano che gli porgo per poi seguirmi lungo le scale. Il silenzio viene interrotto dal pianto della bambina e la voce di mia madre che prova a calmarla. Lui si ferma e mi giro a guardarlo spaventata. Tiene gli occhi sgranati e lucidi, la bocca spalancata dalla sorpresa.

-Questo è...- mormora guardandomi, annuisco intimorita. Lui scoppia in una risata e corre verso la nostra stanza, lo seguo e arrivo giusto in tempo per vederlo prendere il fagotto tra le mani. La culla ammaliato e sulle sue guance scorrono delle lacrime.

-Poco dopo che sei andato via ho scoperto di essere incinta, ho pregato tutti i giorni che tornassi da noi, avrei voluto averti con me ma l'importante è che tu sia qui ora- spiego avvicinandomi, mia madre esce in silenzio per lasciarci soli. Lui si gira a guardarmi.

-Lei è... è la cosa più bella su cui abbia mai posato gli occhi e ti amo. Ti amo da morire- sussurra e si china a baciarmi

-ti prego non andare più in missione. Non potrei farcela da sola se tu...- la voce mi muore in gola e trattengo le lacrime, lui regge la bambina con un braccio e con l'altro mi circonda le spalle stringendomi.

-Non vi lascerò mai più sole, te lo prometto. Vi amo- sussurra prima di baciarmi la fronte, io sorrido leggermente ricambiando il "ti amo". La bambina riprende a piangere interrompendoci e la nostra attenzione va su di lei. La calmiamo insieme, lui non si allontana da noi neanche per un minuto. E mantiene la promessa di non tornare in missione.

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