Derek Morgan

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emma_ferrarini scusami ancora per il ritardo, spero che ti piaccia! 🥰

Chiudo la porta respirando a fatica e mi assicuro che la chiave sia girata prima di prendere il telefono con mani tremanti e cercare il numero di Derek

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Chiudo la porta respirando a fatica e mi assicuro che la chiave sia girata prima di prendere il telefono con mani tremanti e cercare il numero di Derek.

-Ti prego rispondi- mormoro con voce bassa e spezzata, uno squillo, due, tre e poi la voce di Penelope risponde.

-Hey (Y/N), Derek è in bagno ma appena torna ti fac- parla allegra come sempre ma la interrompo camminando per la casa per controllare che tutto sia chiuso.

-Penelope, non ho tempo. Digli di tornare qui, digli che lui è qui. Derek capirà. Ti prego fallo sbrigare- mormoro per poi attaccare. Metto il telefono in tasca e salgo al piano di sopra. Entro in camera da letto proprio nel momento in cui sento dei rumori provenire da sotto. La finestra è stata rotta e non oso immaginare come abbia fatto ad alzare le persiane.

Sento il cuore salire in gola e le ginocchia tremare, dovevo solo portargli un caffè ma lui ha iniziato a lasciarmi bigliettini, pensavo fosse carino e ci stesse provando così siamo usciti insieme ma poi subito è cambiato tutto. Lui ha iniziato a diventare aggressivo e seguirmi ovunque, mi minacciava e io mi sono trovata costretta a chiedere aiuto a Derek. Fa colazione al mio bar tutte le mattine e non ci ho pensato due volte a rivolgermi a lui. Da lì siamo diventati amici e poi abbiamo iniziato a frequentarci ma non ha potuto far molto nei confronti del mio stalker se non aiutarmi a mandare un'ordinanza restrittiva che ovviamente è stata ignorata.

Lascio la porta socchiusa e mi nascondo nell'armadio cercando di fare silenzio. Sento il telefono vibrare nella tasca ma non posso rispondere. Mi sentirebbe.

-Dove sei tesoro? Fatto vedere! Voglio solamente parlare con te!- la sua voce mi da i brividi, mi copro la bocca per attutire qualsiasi rumore mi possa sfuggire mentre sento le lacrime bagnarmi le guance.

Mi rannicchio nell'angolo attenta a coprirmi coi vestiti. I suoi passi mi fanno capire che è entrato in camera. Cammina a vuoto per un po' prima di chiudere la porta. Il silenzio regna ma non mi lascio prendere in giro. È tutto un piano per farmi uscire allo scoperto. Rimango zitta e ferma, ancora nulla.

Poi l'anta dell'armadio si apre e il suo viso mi appare davanti mentre mi afferra dalle caviglie e mi tira fuori. Grido allungando una mano contro una delle cinture di Derek e gliela tiro contro. Riesco a colpirlo sul viso, lascia la presa su di me dolorante e io mi tiro in piedi per poi iniziare a correre, lo sento dietro di me. Entro nel bagno e chiudo la porta ma lui riesce a mettere un piede tra essa e lo stipite e con un po' di forza riesce ad entrare.

-Mi ferisci, sai? Io pensavo che tu mi amassi- mi parla dolcemente mentre avanza e io indietreggio fino a trovarmi con le spalle al muro

-come posso amarti se tu mi fai paura?- domando spingendolo dal petto, lui accenna un sorriso ma subito dopo i suoi occhi si riempiono di rabbia

-non sembravi avere tanto paura di me quando ci provavi come una- prima che possa finire gli tiro uno schiaffo

-non azzardarti- ringhio, sfidando qualsiasi buona possibilità di uscirne indenne io avessi fino a poco fa. Infatti lo vedo digrignare i denti e alzare una mano per tirarmi un pugno. Chiudo gli occhi in attesa dato che non posso fare altro essendomi bloccata da sola in un angolino, quando sento la voce di Derek gridare il mio nome. Spalanco gli occhi non riuscendo a trattenere un sorriso, che però muore nel momento in cui sento la canna di una pistola contro la mia tempia.

-(Y/N)- la voce di Derek è sempre più vicina e il mio aguzzino mi afferra da un polso per poi tirarmi davanti a sé. Per poco non inciampo ma riesco a gridare il nome di Derek per attirarlo qui. In pochi attimi il mio ragazzo apre la porta ed entra con la pistola puntata verso di noi.

-Derek- la mia voce esce come un sussurro e mi si strozza in gola, i suoi occhi si spalancano dalla preoccupazione quando si rendono conto di cosa sta succedendo.

-Metti la pistola a terra e lanciala verso di noi o giuro che le faccio saltare in aria il cervello- ringhia l'uomo dietro di me, Derek lentamente fa come gli viene detto mentre mi lancia delle occhiate preoccupate

-stai bene? Ti ha fatto del male?- mi domanda tornando a guardare il mio stalker, io non riesco a smettere di piangere.

-No, sto bene Der- sussurro con voce affannata, lui annuisce

-va bene, ascolta. Il resto della mia squadra è qui. Se la lasci andare possiamo fare un accordo, potresti farti in carcere la metà di quello che ti spetta. Ma se non lo fai- Derek parla tranquillo, tiene le mani in alto per dimostrare che non è un pericolo.

-Non mi interessa- lo liquida l'uomo dietro di me per poi iniziare a camminare spingendomi in avanti. Derek indietreggia lentamente e in pochi minuti ci ritroviamo fuori dal bagno.

-Mi lascerete uscire e andare via perché altrimenti la uccido- minaccia e sento il sangue gelarsi nelle vene. La canna della pistola si preme più forte contro la tempia, continuo a camminare trattenendo il fiato.

-Derek- la voce di Spencer ci raggiunge dalle scale e si ferma poco dietro Derek guardandoci.

-Spencer torna giù. Avvisa gli altri che dobbiamo lasciarlo andare, (Y/N) è tenuta in ostaggio- ordina Derek con calma, Spencer corre via dopo avermi lanciato un'occhiata e noi riprendiamo a camminare verso la porta. Scendiamo le scale, mi reggo al corrimano per non cadere. Quando arriviamo giù la porta è aperta e vedo le auto dell'FBI parcheggiate con Hotch e Spencer fermi fuori.

-Lasciala andare e ti faremo andare via- avvisa Derek fintamente tranquillo, i miei occhi vagano su di lui che però non mi guarda.

-(Y/N) giù!- grida una voce, confusa mi getto verso sinistra cadendo a terra e mi giro giusto in tempo per vedere Gideon afferrare lo stalker e disarmarlo. Spencer ci raggiunge e si affretta ad aiutarlo mentre Derek si inginocchia al mio fianco prendendomi il viso tra le mani per controllare che io stia bene.

-Va tutto bene piccola, sono qui con te- sussurra prendendomi tra le braccia, mi aggrappo a lui respirando profondamente e lui mi bacia sulla tempia

-sta' tranquilla, sono qui con te- sussurra e finalmente riesco a rilassarmi, al sicuro tra le sue braccia.

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