12. Rafe?

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Erano passati un po' di giorni dall'accaduto e avevo sempre in mente quel maledetto ragazzo. Lo odiavo, certo, ma sentivo un'attrazione e non riuscivo a non pensare a lui.

In questi giorni ero stata letteralmente rinchiusa in camera, non mangiavo e non mi alzavo dal letto, ma era più forte di me, ogni volta che mi guardavo allo specchio, mi venivano in mente le mie urla e il mio corpo che veniva abusato da uno sconosciuto. Mi vergognavo di tutto ciò e avevo paura di parlarne, volevo solamente dimenticare l'accaduto, scendere dalle scale e fare finta che vada tutto alla grande, come sempre.

Ryan era letteralmente impazzito, passavo ogni notte davanti alla mia porta, cantandomi la canzone che mi cantava quando, dopo essere stata adottata, non riuscivo più a dormire senza avere incubi.

Avevo anche paura che mio padre sapesse tutto e forse anche mia madre e non volevo stare un secondo ancora in quel seminterrato.

Ma non potevo rimanere ancora in casa, dovevo dire ai pouges quello che avevo scoperto, avevo paura per Jonh b. Non so esattamente a cosa servissero quelle informazioni, ma magari, potevano collegare qualcosa che avevano trovato durante la mia assenza  e che non  riuscivano a spiegarsi.


Era il grande giorno: dopo una settimana, uscivo allo scoperto affrontando i miei problemi.

Era il 19 giugno, avevo due giorni per sistemare tutto prima che ci fosse la festa del solstizio.

Mi alzai presto, mi preparai e girai la chiave facendo fare click alla serratura.

"Ok Grace, ora non puoi più scappare" pensai e aprì la porta.

"Ry, cosa ci fai qui?" mi trovai mio fratello sui piedi. Era messo peggio di me, aveva delle occhiaie che arrivavano quasi fino a metà delle guance e gli occhi rossi come se si fosse fatto una canna.

"Oh mio dio, per fortuna sei viva" disse scattando in piedi  e abbracciandomi 

"Eh già, non ti libererai così facilmente di me" dissi ridendo e ricambiando l'abbraccio

"Ok, mi sta per venire il diabete" ridacchiò staccandosi da me

"Ha me sta per venire un'infarto" dissi pigandomi e cercando di respirare

"Un polmone grazieee" urlai "Anche due vanno bene" dopo la mia fantastica performance ry si mise a ridere seguendo il mio corpo privo di ossigeno che stava scendendo le scale bianche.

Mi stavo per sedere in cucina per mangiare, quando mio fratello mi prese la mano costringendomi ad alzarmi

"Vieni, ti porto in un posto" e dopo quella frase, il mio muso che si era formato a causa del non poter mangiare, si trasformò in un sorriso

"Aspetta, vado a cambiarmi" gli dissi lasciandogli la mano e dirigendomi verso le scale

"Per me puoi venire benissimo così"

"Ma sono in pigiama"

"Ok... ma non metterci troppo, perchè non aspetterò due ore per far colazione"

" Agli ordini capitano" dissi voltandomi verso di lui e facendogli il saluto militare

"Congedo" disse lui mettendosi sull'attenti e ricambiando il saluto

"Datti una sistemata anche te che ne hai bisogno"

"Ei, guarda che se non fossi stata per una settimana chiusa in camera, non sarebbe successo niente" mi rinfacciò lui. Non avevo voglia di ribattere, quindi annuii e andai in camera mia.

Spalancai l'armadio, lo osservai da destra a sinistra, dall'alto al basso per poi buttarmi sul letto non sapendo cosa mettere ovviamente.

Rimasi a fissare il soffitto, fino a quando ry mi chiamò. Ma è possibile che ci mettano sempre così poco a cambiarsi??

𝑰'𝒍𝒍 𝑺𝒂𝒗𝒆 𝑴𝒚𝑺𝒆𝒍𝒇 // 𝐣𝐣 /𝐨𝐮𝐭𝐞𝐫𝐛𝐚𝐧𝐤𝐬/☯︎✈︎𓆉︎❣︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora