ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝟙𝟙

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Un secchio d'acqua gelida svegliò malamente il povero Jiang Cheng, che tossì dolorante e si svegliò <<È ora di svegliarsi!>> urlò una voce fastidiosa di un uomo, più esattamente di quel pallone gonfiato di Wen Chao <<Capo Jiang! Finalmente ci vediamo, non hai una bella cera>> ridacchiò, facendo distogliere lo sguardo a Jiang Cheng, il quale era a terra, bagnato e malato, era debole, non lo sopportava.

La frangia dei suoi capelli gocciolava per l'acqua lanciata, le sue vesti viola e nere erano fradice <<Yunmeng è finalmente nelle mie mani>> disse Wen Chao, divertito <<E Wei Wuxian non sa ancora che sei nelle mie grinfie>> aggiunse, guadagnandosi uno sguardo imbestialito da Jiang Cheng <<Oh oh, che bello sguardo, fai paura. - rise - Sai che anche il tuo caro fratello è in un'altra dimensione?>> guardò il prigioniero, che ormai aveva spalancato gli occhi <<Tu...- maledetto!>> esclamò <<Già! Non è meraviglioso?? È in compagnia della seconda famosa Giada del Clan Lan! E indovina un po'? - si avvicinò a Jiang Cheng e sussurrò l'ultima parte - Stanno rischiando di morire, e io non vedo l'ora di-...>> una botta forte sul naso interruppe il suo sproloquio.

Il sangue colava quasi a fiotti, Jiang Cheng aveva appena tirato una testata a Wen Chao, il quale si stava tenendo la faccia con le mani e frignando come un bambino fastidioso e viziato.

Subito Hu Tao, che era lì, si avvicinò a Jiang Cheng e lo prese per i suoi lunghi capelli, sollevandolo di peso e sbattendolo prepotentemente al muro <<Come lo devo punire, signore?>> domandò, facendo mugolare dal dolore il pover'uomo dall'hanfu viola <<Tempo... al tempo, Hu Tao, lascialo>> ordinò Wen Chao, così il cyborg lasciò la presa, aiutò il suo padrone, e insieme uscirono dalla cella, richiudendo la porta.

Jiang Cheng si rimise seduto e, trattenendosi dal piangere, guardò fuori dalle sbarre della finestra, preoccupato per sé stesso e per il fratello con il suo amico.

Wang Lingjiao corse con sguardo terrorizzato verso il suo fidanzato Wen Chao <<Amore! Oh! Non sai cos'hanno fatto quelle feccie che hai spedito nell'era dei dinosauri!>> urlò isterica <<Cosa?>> chiese lui, guardandola.

Lei gli mostrò lo specchietto magico fatto da Nie Huaisang: le immagini raffiguravano Wei Ying e Lan Zhan accanto al cadavere del dragone che faceva la guardia al castello <<Cosa!? Loro-..?! Come hanno fatto ad arrivare sin lì?! Hu Tao! - lo guardò irritato, gli occhi iniettati di sangue - Devi fermarli!>> urlò, così il suo servitore annuì dopo essersi inchinato e si allontanò.

Wei Wuxian aprì il portone principale del castello e fece passare Lan Wangji, dopodiché lo richiuse dietro le loro spalle <<Oh wow>> disse, dopodiché notò una carta di dimensioni gigantesche attaccata ad un altro grosso portone <<HanGuan-Jun, un asso di cuori>> aggiunse <<Mh>> rispose l'altro, riflettendo <<Per passare da quella porta bisogna trovare la carta>> fece lui, appena provò ad aprirla, e, nonostante la sua forza quasi sovrumana, essa non si smosse.

<<Sei un genio, Lan Zhan!>> sorrise Wei Ying, poi notò una fessura ad un muro e sbirciò all'interno <<Passiamo da qui>> disse poi, facendo annuire l'amico.

Lan Zhan passò per primo, ma appena lo fece, una freccia gli colpì in pieno un braccio, facendolo barcollare all'indietro <<Lan Zhan!>> esclamò Wei Ying, passando e andandogli vicino, nel farlo tuttavia un'altra freccia andò verso di loro, ma questa volta Wangji la parò con Bichen, la sua spada, uccidendo poi le due guardie che cercarono di farli fuori.

Il ragazzo si premette il braccio e si levò con un colpo secco la freccia dal braccio, facendo solo un piccolo verso di dolore <<Aspetta>> sussurrò preoccupato Wuxian, prendendo dalla sacca una benda e avvolgendogliela stretta attorno alla ferita, successivamente <<Dobbiamo andare avanti>> disse Lan Zhan, a denti stretti <<Non hai bisogno di...->> <<Wei Ying. Sto bene>> lo interruppe, regalandogli un piccolo sorriso, facendo venire le farfalle nello stomaco al ragazzo.

Wei Ying annuì e iniziò a camminare lungo il corridoio in cui si trovavano al momento, stando all'erta mentre cercavano quell'odiosa carta.

Ci volle almeno mezz'ora, ma ce la fecero, così attraversarono la porta.

A quanto pare, quella porta portava ad una stanza, e in quella stanza vi era un uomo incatenato, Wei Ying sussultò e si avvicinò a lui, seguito da un Lan Zhan vigile <<Nie Mingjue?>> chiamò Wuxian, e quell'uomo alzò lo sguardo <<E voi chi siete? Non sembrate del Clan Wen>> borbottò <<Non lo siamo>> rispose Wangji <<Tuo fratello ci ha mandati a liberarti>> sorrise Wei Ying, mentre il suo compagno ruppe le catene, liberando Nie Mingjue <<Siamo Wei Wuxian e Lan Wangji>> aggiunse <<Wei Wuxian?>> chiese l'uomo, spalancando gli occhi <<Sì, mi conosce?>> Wei Ying fece uno sguardo sorpreso <<Tuo fratello, mi sembra... tuo fratello è nelle mani di quel bastardo di Wen Chao>> spiegò, facendo sussultare il ragazzo <<Jiang Cheng?? Oh no, no no, Lan Zhan, è colpa mia! La colpa è mia! Devo salvarlo! Devo...->> <<Dobbiamo>> fece Lan Wangji <<No, sei ferito, e ti ho causato anche troppi problemi! Vado io, HanGuan-Jun, tu porta il Capo Nie da suo fratello, io entrerò ancora di più in questo palazzo>> farneticò Wei Ying, ma Lan Zhan gli prese un polso e lo attirò a sé, stringendolo tra le sue braccia <<Insieme>> sussurrò lui, facendo venire gli occhi lucidi al ragazzo più basso <<Torno da solo da mio fratello, voi fate attenzione>> disse Nie Mingjue, facendo annuire Lan Wangji <<Aspetta...>> fece Wei Ying, guardando l'uomo vestito di grigio scuro <<Il portale per tornare nella nostra dimensione... dove si trova?>> domandò <<In una caverna ad ovest, non sbaglierete, è particolare>> rispose Nie Mingjue, dopodiché andò via, riprendendo la propria enorme sciabola.

Adesso che sapevano la posizione del portale, potevano cercare Jiang Cheng senza preoccuparsi di non riuscire a tornare a casa.

Tempo e Spazio《Wangxian》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora