ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝟜

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Faceva abbastanza freddo e aveva dolore alla testa.

Jiang Cheng si svegliò lentamente e, con fatica, si mise seduto sul pavimento dove dapprima era steso e senza sensi.

Si guardò intorno: si trovava in una stanza con poca luce, umida e fredda, nonostante fuori faceva abbastanza caldo, si guardò anche la sua caviglia destra, incatenata ad una grossa catena attaccata alla parete.

Il ragazzo era confuso, non si ricordava nulla, solamente un forte dolore dietro alla nuca mentre stava tornando a casa da una delle sue solite passeggiate rilassanti.

Si toccò la parte colpita e sussultò per un dolore acuto, si controllò la mano e notò una traccia di sangue <<Merda>> borbottò con una smorfia, provando successivamente ad alzarsi in piedi, ma con scarsi risultati.

<<Oh, ben svegliato>> disse all'improvviso una voce maschile, dopo aver aperto la porta della stanza <<Che diavolo ci faccio qui?? Brutti bastardi, sapete chi sono??>> urlò Jiang Cheng, fissando quell'uomo, ormai di fronte a lui.

Egli lo prese per il colletto della maglia e lo alzò a forza, provocando un piccolo gemito di dolore da parte del corvino <<So chi sei... - fece l'altro, era più alto e più robusto di lui - Il capo del Clan Jiang di Yunmeng>> sogghignò, e in risposta Jiang Cheng gli tirò un gancio destro in pieno volto, l'uomo sconosciuto ringhiò, per poi scaraventarlo violentemente a terra.

<<Hu Tao, lascialo vivo>> ordinò la voce di una donna, costringendo quell'uomo ad allontanarsi di poco da Jiang Cheng, il quale si rialzò con fatica e fissò quella donna, che si scoprì essere Wang Lingjiao, la fidanzata di Wen Chao, figlio del capo del Clan Wen di Qishan <<Wow, ti fai comandare a bacchetta da una prostituta>> ride leggermente Jiang Cheng, facendo adirare quella donna bella quanto capricciosa e crudele <<Rompigli una caviglia>> ordinò lei.

Così Hu Tao tirò un calcio a Jiang Cheng, che, nonostante si protesse con le braccia, cadde a terra con un tonfo.

Quello che venne dopo fu veloce e terribilmente doloroso, quel bastardo, con il suo grosso piede, ruppe la caviglia incatenata di Jiang Cheng, il quale gridò per il dolore, provocando una risata da parte di quella pazza di Wang Lingjiao.

Dopodiché lei fece cenno al suo servitore di uscire, per poi seguirlo, chiudendo la porta di quella cella.

Jiang Cheng si guardò la caviglia ridotta male, poi girò lo sguardo verso la piccola finestra <<Penso di essere fottuto>> sospirò, posando la testa al muro.

In quel momento Wei Ying stava cercando di decifrare delle scritte su un monolito <<Lan Zhan, tu ci capisci qualcosa?>> domandò al leone accanto a lui, che lo guardò e mugulò negativamente.

Il ragazzo sospirò e si gratto la nuca, dopodiché si guardò intorno <<Ma che...->> sussurrò appena notò un altro monolito più grosso con un'insenatura a forma di cerchio, si avvicinò e lo esaminò con calma.

Al momento si trovavano in un luogo erboso e con pochi alberi, ma vi erano situate una grossa parete di pietra, che bloccava l'unica strada per andare avanti, e altre pietre, monoliti e piante strane.

Lungo il percorso fatto precedentemente avevano fatto fuori almeno una ventina di piccoli e medi dinosauri che tentavano di ucciderli.

Lan Zhan emise un basso ruggito, attirando l'attenzione del suo compagno di viaggio, il quale lo raggiunse, arrivando di fronte ad una piattaforma sul terreno con sopra un piedistallo di roccia.

Wei Ying fece uno sguardo curioso, salendo senza timore sulla piattaforma e avvicinandosi al piedistallo <<Oh, Lan Zhan! - prese in mano una roccia a forma di cerchio con dei disegni strani, che era situata su quel piedistallo - Ho trovato-... ah!>> esclamò all'improvviso, quella piattaforma iniziò a tremare e, senza che i due se ne resero conto, si alzò da terra iniziando a fluttuare.

Il ragazzo dagli occhi color lavanda scivolò e cercò di tenersi alla piattaforma <<Lan Zhan!>> urlò, vedendo Lan Wangji cercare di aggrapparsi con le zampe, ma con scarsi risultati, difatti fece un tonfo a terra, alzando la polvere, dopodiché ruggì forte, chiamando probabilmente a gran voce il nome di Wei Ying.

La pietra che aveva quest'ultimo in mano cadde dalla piattaforma, mentre lui, poverino, era costretto a tenersi per non fare un volo di un paio di metri e schiattare spiaccicato al suolo.

Quella cosa volante girò nel cielo per dei minuti infiniti, successivamente si frantumò e Wei Wuxian cadde malamente su un terreno duro e caldo.

Si alzò subito e si guardò intorno, spalancando gli occhi <<Oddio>> sussurrò: di fronte a lui vi era un lago incandescente di lava, un ponte di pietra che lo attraversa, e, dall'altra parte, c'erano delle pietre particolarmente strane con dei simboli.

<<Sono da solo... Lan Zhan...>>

Tempo e Spazio《Wangxian》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora