Capitolo 2

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I'm a mad man for your touch,
girl, I've lost control

(Sono un pazzo per il tuo tocco,
ragazza, ho perso il controllo)

Pov's Stiles:

Per tutto il pomeriggio non mi ero sentito osservato fin quando una volta casa andaii in camera e mi svestii per fare una doccia, ma pensai di avere qualche problema insomma chi guardava un ragazzo di 65 kili, pelle e ossa fare la doccia? Mentre mi lavavo cantavo le mie canzoni preferite, sapevo di essere stonato ma non mi interessava, tanto non c'era ancora nessuno in casa. Uscì dalla doccia dopo una mezz'oretta, mi vestii velocemente sentendomi ancora osservato, feci i compiti, giocai un po alla playstation e guardai per mezz'ora la tv prima di andare in cucina a fare la cena per me e mio padre.

Quando mio padre arrivò stavo impiattando, mi salutò e si sedette. Durante la cena mi fece le solite domande sulla scuola e sulla mia giornata, diedi le solite risposte e poi gli feci delle domande sul suo lavoro ma non otteni risposta. Dopo la cena sparecchiai, lavai i piatti e andai a cambiarmi per poi uscire a correre, si avete capito bene io corro. Avevo un percorso di 6 kilometri e mezzo all'andata e 6 kilometri e mezzo al ritorno.

Percorsi il mio cammino con un andatura quasi regolare, mi stancavo facilmente e rallentavo molto spesso, quando mi fermai ero al loft, erano ormai due settimane che la mia destinazione era la casa di Derek. Sapevo che a quell'ora casa sua era vuota o c'erano solo Derek e Peter, avevo trovato un posto controvento per non farmi sentire dai lupi. Li mi sentivo protetto visto che ormai ero sicuro di essere seguito. <<So che mi segui. Non so chi sei e cosa vuoi da me ma so che non sono solo.>> Dissi dopo un pò girandomi verso la direzione in cui pensavo ci fosse il mio stalker.

Infatti era lì, una presenza grande, un ombra che avrei riconosciuto ovunque così parlai di nuovo. <<Derek perché mi segui?>> Chiesi divertito e come se se la stesse prendendo sul personale scattò verso di me e mi prese per la gola. <<Non si ride di un lupo mannaro alpha, non ti ho proprio insegnato nulla?>> Chiese ringhiando ma non feci nulla per oppormi alla sua presa. <<È da tanto tempo che non ho più paura di te Derek.>> Mi guardò negli occhi ero sicuro che stesse cercando di capire se stavo mentendo e non lo stavo facendo. <<Potrei ucciderti in un batter d'occhio se volessi.>> Disse lasciandomi andare ma gli presi la mano e me la puntai al cuore rispondendogli con calma.

<<Fallo pure, non ho più paura neanche della morte, anzi mi faresti solo un favore, quindi avanti uccidimi ti prego.>> Mi guardò stupefatto, chiusi gli occhi pronto a morire per mano sua, fece qualcosa che da lui non mi aspettavo minimamente...




















































...Derek mi abbracciò, rimasi di sasso per un paio di secondi, come ho spiegato prima da lui non me lo sarei mai aspettato, ma prima che si staccasse lo strinsi a me ricambiando quell'inaspettato gesto. Tra le sue possenti braccia mi sentii protetto e al sicuro come non lo ero da nessun altra parte. Mi sentii anche a casa come se le braccia di Derek mi appartenessero e fossero state fatte appositamente per abbracciarmi.

Rimanemmo in quel modo per quello che mi sembrò un eternità poi si staccò e sentii come se mi stesse togliendo una parte della mia vita, della mia anima, e fu così che capii. Derek mi piaceva, eccome se mi piaceva, il mio cuore iniziò a sembrare un tamburo che suonava una canzone che andava crescendo, infatti Derek alzò un sopracciglio confuso. Oh cazzo lui può sentire il mio cuore, su Stiles calmo, calmati mi ripeteii mentalmente finchè non mi calmai davvero.

<<Tutto bene?>> Mi chiese per sicurezza ed io annuii solo, non sapevo che dire, esatto io Stiles Stilinski anche detto logorroico Stilinski, per una volta in vita mia non sapevo cosa dire. Lo guardai nei suoi splendidi occhi verdi, guardare Derek ora era come guardarlo con un paio di occhi nuovi, vedevo tutto più chiaramente specialmente il ghigno che si stava formando sulla sua faccia per poi tornare serio, dio da quando sono innamorato di Derek? Perché l'ho capito solo ora? Quanto sono deficente.

<<Si tutto bene.>> Dissi riprendendo finalmente a parlare, odiavo state zitto per troppo allungo. <<Allora perché mi seguivi?>> Gli chiesi e lui sembrò arrossire, ma non ne ero certo. <<Non ti stavo seguendo stavo tornando a casa correndo.>> Disse guardandomi negli occhi, era bravo a mentire, d'altronde era un lupo e loro dovevano mentire sempre.
<<E sei partito da casa mia?>>
<<Sono passato di li per caso.>>
<<Sei un bravo bugiardo ma so che menti.>>
<<Non mento.>>
<<Si invece.>>
<<No.>> Iniziammo questa guerra di si e di no che durò a lungo, davvero a lungo, infatti mio padre iniziò a tartassarmi di chiamate, evidentemente stava iniziando a preoccuparsi.

Dopo i soliti saluti di circostanza me ne tornai a casa con ancora quella domanda in testa. Perché Derek mi seguiva e mi faceva seguire? Mio padre mi fece una lavata di capo e mi mise in punizione. Possibile che non abbia ancora capito che non sono più un bambino? Ormai sono al 4° anno di liceo non più all'asilo, ma lasciamogli credere che può ancora confinarmi in casa, tanto evaderò ma per stasera meglio dormire, è stata una giornata molto strana e pesante.

Mi sdraiai sul letto e con in testa l'immagine di Derek che si allenava mi addormentai sorridendo. Lo so ragazzi era tutto così strano ma ero così felice.

Sterek & Scisaac - InfinityDove le storie prendono vita. Scoprilo ora