Capitolo 4

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N.a: Ho cercato i voli da Parigi a Boston, che è l'aeroporto più vicino a Beacon Hills, e vanno dalle 7h e mezza alle 12 ore logicamente Isaac ha cercato di prendere il meno costoso.

'Cause I love you for infinity
(oh, oh, oh)
I love you for infinity
(oh, oh, oh)
'Cause I love you for infinity
(oh, oh, oh)
I love you for infinity
(oh, oh, oh)

(Perché ti amo per l'infinità
(oh, oh, oh)
ti amo per l'infinità
(oh, oh, oh)
Perché ti amo per l'infinità
(oh, oh, oh)
ti amo per l'infinità
(oh, oh, oh))

Pov's Isaac:

Ero partito da Parigi per tornare a casa che non era Beacon Hills ma una persona in quella città, Scott McCall. Avevo organizzato questo viaggio da due mesi, si dopo un mese a Parigi me ne ero stancato volevo tornare da Scott, la nostra relazione era strana eravamo stati entrambi con Allison, che era morta tra le braccia di Scott, ma ci amavamo anche noi in un modo diverso da cui avevamo amato Allison e non potevamo stare per troppo tempo distanti. Lei avrebbe voluto che ci dessimo una possibilità, quindi in questi tre mesi ho lavorato cercando di non gravare sulle spalle di Chris e ridargli i soldi che mi aveva prestato per prenotare il viaggio.

Finalmente era il giorno sarei partito presto per arrivare nel pomeriggio, avevo dodici ore di volo quindi le valige le avevo preparate il giorno prima. Erano solo le quattro di mattina quando mi alzai, feci una doccia veloce, controllai per la trecentesima volta di aver preso tutto e salì in macchina con Chris che guidava. Sarei arrivato alle sette di sera come orario di Parigi ma per via del fuso orario di Boston non erano le sette di sera ma le tre del pomeriggio. Arrivamo in aeroporto alle cinque, feci il check-in, poi insieme ad Argent andammo in un bar dell'aeroporto per fare colazione insieme.

Il rapporto tra me e lui era strano, lui era il padre della mia ex e io l'ex di sua figlia, che tornava a Beacon Hills per provarci con Scott, un altro ex di sua figlia. Ma Chris mi aveva dato la sua benedizione, voleva che fossimo felici proprio come lo voleva Allison. Dopo colazione parlammo un po di quello che avevo deciso di fare una volta visto il moro, così facendo si fecero le sei e mezza e iniziarono a chiamare per il mio volo, salutai Chris con un lungo abbraccio e salii sul volo che mi avrebbe portato alla mia felicità.

Dopo dodici ore di volo e vari scali ero stanco morto e incazzato visto che le mie valigie erano state perse. Andai alla vecchia casa di Argent, mi aveva dato il permesso di vivere lì anche perché non avevo altro posto dove andare, appena appoggiato sul divano mi addormentai ma non dormii bene infatti mi svegliai solo dopo tre ore, ero sudato, mi feci una doccia fredda e anche se mi faceva schifo rimisi i vestiti di prima, che erano puliti ma dopo dodici ore di viaggio preferivo cambiarmi ma non potevo. Uscii dalla casa e feci un girò in città, in quei tre mesi non era cambiata per fortuna, si fece sera e andai al loft per dire a Derek che ero tornato ma lui stava uscendo per correre così mi nascosi.

Quando Derek si allontanò stavo per uscire dal mio nascondiglio ma vidi Scott, trovarmelo lì davanti all'improvviso era stato uno shock ma quando iniziò a seguire Derek io segui lui, il che rese la scena abbastanza ironica perché Scott seguiva Derek che correva e io seguivo Scott, provate a non ridere ad immagginarvi una scena del genere non si può. Derek si incontrò con Stiles uh finalmente si era deciso a dichiararsi? No era troppo orgoglioso per farlo però non parlavano. La loro meta era il loft e Derek fece vedere qualcosa a Stiles sul telefono e il moro si guardò intorno, poco dopo Scott stava andando via, come sospettavo era stato scoperto e io seguii Scott fino a casa di quest'ultimo.

Mi nascosi dietro un albero ma non feci in tempo, mi aveva visto e dopo un attimo, dal suo battito cardiaco avevo capito che era shockato. Camminò verso di me e io non mi mossi quando mi guardò sorrisi felice, avevo davanti a me il mio primo grande amore. Dopo quella che mi sembrò un eternità mi abbracciò bloccandomi le braccia lungo i fianchi, i miei tentativi di abbracciarlo a mia volta erano vani, sembrava volesse impedirmi di scappare cosa che non avrei più fatto. Scoppiò a piangere il che mi stinse il cuore in una morsa, non sapevo che stesse soffrendo per colpa mia. <<Scott per favore lasciami respirare.>> Dissi dopo un paio di minuti, sciolse l'abbraccio ma restò attaccato a me mentre diceva:

<<Mi sei mancato stronzo.>> Risi e sentii il suo cuore battere più forte per la felicità, era così carino a volte che mi chiedevo come avevo potuto lasciarlo solo ad affrontare il suo dolore per la morte di Allison. <<Mi sei mancato anche tu.>> Risposi stringendolo a me e lui si accoccolò di più, come se non volesse più lasciarmi, come se la sua felicità dipendesse dallo stare attaccato a me. <<Non te ne andare mai più.>> Disse lasciandosi stringere. <<Non me ne andrò mai più.>> Sorrise felice a quella risposta e restò fra le mie braccia. <<Promesso?>> <<Promesso.>>

E con quella promessa che ci scaldava dall'aria gelida della sera mi prese per mano ed entrammo in casa, sua mamma fu molto felice e confusa di vedermi ma dopo le solite domande, che pongono tutte le madri, salimmo in camera di Scott. Ci cambiammo per la notte, visto che non avevo nulla con me mi prestò qualcosa di suo che senza farmi notare annusai felice, dopo esserci lavati i denti ci sdraiammo a letto, uno di fianco all'altro nella posizione del cucchiaio. Mise un braccio intorno alla mia vita e io misi la mano sopra la sua facendo intrecciare le dita, finalmente mi sentivo completo e a casa. Nel giro di pochi minuti tutti e due finimmo tra le braccia di Morfeo, felici come non mai di essere di nuovo insieme, sotto lo stesso tetto, nello stesso letto e perfino mano nella mano, non potevo desiderare di più.

Sterek & Scisaac - InfinityDove le storie prendono vita. Scoprilo ora