Capitolo 13

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'Cause I love you for infinity
(oh, oh, oh)
I love you for infinity
(oh, oh, oh)
'Cause I love you for infinity
(oh, oh, oh)
I love you for infinity
(oh, oh, oh)

(Perché ti amo per l'infinità
(oh, oh, oh)
ti amo per l'infinità
(oh, oh, oh)
Perché ti amo per l'infinità
(oh, oh, oh)
ti amo per l'infinità
(oh, oh, oh))

Pov's Derek:

<<Grazie Isaac, davvero grazie, ne avevo bisogno.>> Disse Stiles stavo ascoltando la conversazione del ragazzo con il biondo, aspettando il momento giusto per intervenire, eravamo stati divisi dopo che Stiles aveva cercato di mandarmi a fuoco la casa. Guardai Scott non avevamo parlato ma era servito per farmi calmare, dopo un po' che non stavano parlando andai da loro entrando nella camera senza bussare. Isaac stava coccolando Stiles ma quando mi notò si staccò da esso come se si fosse scottato e scappò via, sembrava l'amante di Stiles ma io non avevo nulla contro di lui insomma sembrava che avesse solo aiutato un amico. Lo sentii andare da Scott pensavo andassero via prima di poter parlare con Stiles ma non fu così poi ricordai pure il motivo, insomma tra un oretta iniziavano gli allenamenti del branco.

<<Scusa...>> Iniziò a dire Stiles poi mi avvicinai a lui e i suoi battiti accelerarono mentre io cercavo di stare tranquillo, mi abbassai per essere al suo stesso livello per poterlo guardare negli occhi. Continuai ad avvicinarmi a lui e lo...




































































... Baciai per farlo calmare mentre Scott ed Isaac entrarono nella camera, però sembrò non aiutarlo anzi sembrò peggiorare la situazione. Mi staccai e dissi: <<Sembrava stesse per avere un attacco epilettico solo perché mi stavo avvicinando e ho provato a calmarlo.>> <<Baciandolo?>> Chiese Scott. <<Ho sentito dire che può aiutare.>> Dissi mentre i tre mi fissarono, alzai le spalle e continuai. <<Volevo solo aiutare.>> Stiles finalmente, dopo un attimo di silenzio, parlò. <<Mi sono agitato perché non ti eri mai avvicinato così tanto a me e pensavo mi stessi per uccidere.>> Lo guardai interdetto poi spostai lo sguardo su Scott e Isaac che se ne andarono senza dire nulla, infine tornai a guardare Stiles e parlai. <<Stiles, qualunque cosa tu possa fare, anche uccidere Peter io non ti ucciderei mai, in questi giorni che sei stato qui ho capito che voglio solo proteggerti non capisco questo mio istinto ma è così.>> Stiles mi guardò come se stesse cercando di farmi continuare e sbuffai tornando a parlare, non ero abituato a fare un discorso lungo quindi per me era una tortura.

<<Non sono arrabbiato per quello che è successo ma per com'è successo, insomma potevi metterti un timer o qualcosa del genere invece di provare a bruciarmi casa. Ho brutte esperienze con il fuoco quindi fa attenzione.>> Lui sorrise ma continuò a guardarmi, in quel momento l'istinto omicida mi stava salendo ma lo trattenni, insomma era pur sempre Stiles quello che avevo davanti. <<Per favore.>> Ringhiai e lui mi abbracciò felice, non me lo aspettavo quindi per un momento rimasi sotto shock poi ricambiai l'abbraccio mentre Stiles si accingeva a parlare. <<Grazie per esserti aperto con me e per quello che hai detto. D'ora in avanti farò molta più attenzione, non era mia intenzione farti tornare alla mente brutti ricordi, volevo solo fare dei biscotti da mangiare insieme.>> Lo strinsi tranquillo, non volendo rovinare il momento optai per non dirgli che i biscotti io non li mangiavo.

Restammo abbracciati per un paio di minuti prima di staccarlo da me per dire: <<Dai andiamo di sotto e sistemiamo quel disastro che hai fatto prima che arrivi il branco.>> Lui annuì e lo guardai. <<Non dire a nessuno di oggi, e so che voi di sotto state ascoltando quindi vale anche per voi, zio se tu provi a dire qualcosa morirai mentre loro rischiano solo la castrazione.>> Sentii mio zio sbuffare e i due ridacchiare così mi alzai e porsi la mano a Stiles per aiutarlo. Lui sorrise e accettò l'aiuto, appena in piedi gli lasciai la mano, quel tocco mi provocava dei brividi lungo tutta la schiena e la cosa non mi piaceva affatto. Uscii dalla camera e scesi di sotto con il ragazzo che mi seguiva, ora sembrava tranquillo. Andai in cucina e con l'aiuto di tutti sistemammo quel casino prima che qualcun'altro del branco lo vedesse.

Poco dopo, un po' alla volta, arrivarono tutti e iniziammo gli allenamenti e oggi li torchiai più del solito perché mi sembravano un po' svogliati. Dopo ore intense di allenamento rimandai tutti a casa, beh tutti tranne logicamente Stiles, che era sempre stato in mezzo nonostante essendo un umano non si allenasse. Questo ragazzino prima o poi mi farà uscire pazzo ma mi diverte quindi per ora lo lascio fare in modo che così la notte crolli come un bambino piccolo. Passiamo la cena in un silenzio quasi imbarazzante, poi mio zio si corica lasciandoci soli, ah quel pazzoide ha qualcosa in mente non mi sorprenderebbe se in tutto questo casino ci fosse lui di mezzo. Dopo aver sistemato la cucina con l'aiuto di Stiles ci mettemmo a parlare del più e del meno sul divano, parlare era un parolone perché lui faceva discorsi stra lunghi e io mi limitavo ad ascoltare silenziosamente annuendo o alzando le sopracciglia.

Passammo il tempo così, l'ora della notte si avvicinava e Stiles sembrava non riuscire a tenere gli occhi aperti, si vedeva che stava combattendo contro il sonno che gli pesava sulle palpebre, lo trovavo adorabile ma mi dissi che fosse perché era donna e non perché forse iniziava a piacermi. Lo guardai a lungo mentre lui continuava a parlare nonostante Morfeo lo stesse richiamando a se, dopo un ora buona cedette e si addormentò nel bel mezzo di una frase. Feci un piccolo sorriso mentre Stiles ormai addormentato scivolò sul mio petto, così mi guardai attorno e dopo essermi assicurato che Peter non c'era gli accarezzai i capelli per un tempo veramente lungo ma il dio del sonno reclamava anche me così portai Stiles nel suo letto per poi andare a dormire in camera mia. Era stata una giornata movimentata.

Sterek & Scisaac - InfinityDove le storie prendono vita. Scoprilo ora