• Cioccolata calda •

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Music: Sasha Sloan~ dancing with your ghostConan Gray~ Heather

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Music: Sasha Sloan~ dancing with your ghost
Conan Gray~ Heather

Skyler

Le volanti erano piazzate di fronte casa mia come se fosse stata una scena del crimine, non sapevo ancora chi dei miei genitori fosse stato ferito e non sapevo neanche chi fosse stato.
L'alpha era impegnato nel terrorizzarci a scuola, che fosse stato un uomo a fargli del male? Non so perché ma questa ipotesi mi terrorizzava ancor di più, non sapevo se fosse un assassino, un cacciatore o chissà cos'altro, che aveva tentato di uccidere uno dei miei genitori.

Lo sceriffo parlava con alcuni agenti, tentando di venir a capo di qualcosa, mentre io e Stiles ci catapultammo sulla sua jeep con destinazione Beacon Hospital.

Tenevo lo sguardo fisso sulla strada, potevo quasi percepire il vuoto che trasmettevo, ma con la coda dell'occhio vedevo Stiles aprire e chiudere la bocca, indeciso sul da farsi. Non sapeva se parlare o meno e, se avesse deciso di farlo, non aveva idea di cosa dire e cosa no.

Non ci diedi troppo peso, mi preoccupava più sapere se, chiunque fosse stato assalito, fosse in pericolo di vita. Quel "tentato" che precedeva il codice "187" mi faceva ben sperare, perché significava che il colpevole non era riuscito nel suo intento omicida, ma se le ferite fossero state eccessivamente gravi non era detto che la vittima ce l'avrebbe fatta. Quel pensiero mi mandò in crisi e quando sentii una goccia bagnare la mia guancia, mi resi conto di essere sul punto di piangere.

Non c'era parola o frase che avrebbe migliorato la situazione e questo Stiles lo sapeva, ma riuscì comunque a farmi sentire la sua vicinanza intrecciando la mia mano con la sua, a cui aggrappai tutte le mie speranze facendole diventare un tutt'uno a quelle mani unite appoggiate sul mio grembo.

Non avevo mai provato quella sensazione, la sicurezza, che nonostante il contesto così precario, mi aveva accompagnata per tutto il turbolento viaggio, qualcuno che riuscisse a farmi rimanere lucida con un semplice e leggero tocco.

Ci eravamo separati solo per scendere dalla jeep, poi le nostre dita si erano incontrate nuovamente e insieme eravamo entrati in ospedale correndo. Quando vidi mia madre in sala d'aspetto capii subito che quello ferito...era mio padre.

Mia madre era una persona molto diplomatica, non si lasciava mai travolgere dalle emozioni, ma stavolta era diverso. Non l'avevo mai vista così sconvolta, i singhiozzi che cercava di sopprimere rimbombavano per tutta la stanza, le lacrime gli avevano reso gli occhi rossi e gonfi e non c'era niente che smorzasse quell'aria straziante.

Abbracciandola potei notare come tremasse spaventata e mi sentii miserabilmente inutile sapendo di non poter fare nulla per aiutarla, perché se solo mi fossi lasciata andare, sarei risultata anche in condizioni peggiori.

𝑩𝒆𝒂𝒄𝒐𝒏 // •Stiles Stilinski•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora