• Risveglio traumatico •

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Music: Britney Spears- criminalThe Fray~ how to save a life

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Music: Britney Spears- criminal
The Fray~ how to save a life

Mi risvegliai con un forte mal di testa, quando aprii, lentamente, gli occhi non riconobbi il posto in cui mi trovavo.

Tutte le pareti e i mobili di quella stanza erano nero pece, completamente bruciati, compreso il divanetto su cui ero stesa. Percorsi la stanza con lo sguardo, notando una figura appesa allo stipite della porta; era un ragazzo girato di spalle, con uno strano tatuaggio sulla schiena, che faceva delle trazioni usando la porta come appiglio.

Ed era senza maglietta.

Altrimenti come avrei fatto a vedere il tatuaggio? Comunque questo è un dettaglio irrilevante, visto che mi trovavo in una casa bruciata con uno sconosciuto che si allenava mentre ero incosciente sul suo divanetto.

Uno sconosciuto con un bel fisico.

Già, pensiero che abbandonò la mia mente non appena cominciai ad entrare nel panico, sentivo che da un momento all'altro mi sarebbe uscito il cuore dal petto.

Il ragazzo, come se avesse percepito il mio cambio di umore, staccò le mani dalla porta, con un balzo atterrò sul pavimento e si girò nella mia direzione.

I sui capelli erano corvini, aveva un accenno di barba dello stesso colore e i suoi occhi erano di un verde penetrante. Ipotizzai avesse soltanto qualche anno in più di me, ma i lineamenti marcati del suo viso gli davano un'aria da uomo vissuto; cercai di immaginare cosa avesse potuto passare, quali avvenimenti avessero causato quell'indecifrabile espressione dura e indifferente.

-Rilassati, non voglio farti del male- afferrò una maglietta stesa su un tavolo, anch'esso carbonizzato, e cominciò ad indossarla mentre avanzava verso di me. Alzai il busto cercando di mettermi seduta -Sta giù, hai sbattuto la testa- ignorai le sue parole e mi sedetti composta mentre mi massaggiavo la nuca e allungavo il collo. Il misterioso ragazzo alzò gli occhi al cielo e si appoggiò al tavolo incrociando le braccia al petto, con mia sorpresa e anche confusione, non disse nulla, ma si limitò a scrutarmi -C'è bisogno che ti faccia quelle domande?- gli chiesi sperando che mi desse subito delle risposte -No, io sono Derek Hale-

Ho, non si sa quanti anni, e non bevo da un giorno, cosa che mi ha portato a sequestrare una ragazza senza un apparente motivo.

-Questa è casa mia- 

Carina eh.

-Proprio un bel posticino- forse non era proprio il momento adatto per usare il sarcasmo, infatti mi guadagnai un'occhiataccia dal ragazzo che diceva di chiamarsi Derek.

Tu e la tua lingua lunga.

-D'accordo ma perché sono qui?-

-Ti ho salvato la vita, mi basta un grazie- stava palesemente cercando di evitare il punto della situazione, una delle poche cose che mi infastidivano veramente -E avresti potuto portarmi in ospedale, ma non lo hai fatto, quindi perché sono qui?-

𝑩𝒆𝒂𝒄𝒐𝒏 // •Stiles Stilinski•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora