• Un'amicizia meravigliosa •

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Music: Alec Benjamin~ let me down slowly Mabel~ don't call me up

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Music: Alec Benjamin~ let me down slowly
Mabel~ don't call me up

La mattina seguente mi ritrovai a fissare il soffitto della mia stanza, la voglia di alzarmi dal letto era praticamente inesistente, soprattutto perché ciò avrebbe significato vedere i miei genitori e mio fratello.

Dopo che Stiles era corso da suo padre, mi ero chiusa in camera e non ero più uscita. Pensare che mio padre potesse essere capace di fare fuori i miei amici, mi procurava una fitta allo stomaco, ma proprio quella mi diede la forza di alzarmi e andare a scuola; stare in questa casa era l'ultima cosa che volevo. Quando lo guardavo, riuscivo solo a vedere un uomo che aveva probabilmente ucciso decine di persone innocenti; lo stesso valeva per mia madre, non sapevo se anche lei fosse una di loro, ma dalla conversazione che avevo origliato, immaginai che fosse a conoscenza di tutto.

Scesi le scale e presi un respiro profondo prima di entrare in cucina -Buongiorno- mi andai a sedere a tavola aspettando la solita tazza di the che mia madre mi preparava sempre per colazione.

Sì, the. Detesto il latte, mi fa venire la nausea.

-Buongiorno tesoro- mia madre posò la tazza di fronte a me e mi diede un bacio sulla fronte.
Tyler teneva lo sguardo basso, concentrandosi sui suoi biscotti, come se in quel momento fossero stati la cosa più interessante al mondo.

Finii di bere la mia colazione in completo silenzio, tanto che mia madre cominciò a scrutarmi alzando un sopracciglio -Sky tutto bene?-

Ma certo! Secondo te?

-Tutto benissimo. Come è andato l'incontro con gli insegnanti?- sorrisi cercando di nascondere il nervosismo del momento, era come se non li conoscessi più -Uh, bene, hanno detto che ti sei ambientata subito e che sei a buon punto con lo studio-

Per il momento...
Con tutti questi problemi licantropeschi ti ritroverai tutte D questo semestre.

Grazie per la fiducia! Come al solito!

-Mmh meglio così- mi alzai da tavola e tornai nella mia stanza per prepararmi. Stavo per uscire di casa quando una mano mi afferrò il polso, mi girai di scatto immaginando già chi fosse -Lasciami- dissi a mio fratello, lui non lasciò la presa, ma anzi continuò a tenerla ben salda -Tyler, lasciami andare- ripetei con voce ancor più ferma.

-Skyler ti prego, lasciami spiegare- lo guardai incredula e cominciai a boccheggiare per le idiozie che stava dicendo.

Senza fare la spastica possibilmente.

-Cosa c'è da spiegare a parte il fatto che sei un idiota patentato?!- sussurrai "urlando", ovviamente non volevo sentire le solite patetiche scuse e poi non avevo la minima intenzione di intromettermi, poteva fare ciò che voleva della sua vita.

La conclusione fu una: gli uomini sono dei deficienti, tutti.

O quasi...

Tutti!

𝑩𝒆𝒂𝒄𝒐𝒏 // •Stiles Stilinski•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora