12. Reazioni

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Pov Harry
Tutti mi stanno guardano interrogativi e curiosi. Odio stare al centro dell'attenzione, e certamente la suspence che sto involontariamente creando standomi zitto non aiuta ad alleggerire la tensione.

Il fatto è che non so come dirlo. Il mio sguardo scorre verso quelli di tutti, rigorosamente puntati addosso a me, tanto per cambiare.

I primi a cui rivolgo lo sguardo sono i miei genitori, fa ancora uno strano effetto dirlo, anzi, più precisamente per prima cosa guardo gli occhi verdi di mia madre, ormai tornata nel suo aspetto originale, tanto uguali ai miei.
Mi stanno guardando in modo deciso, con una scintilla di incoraggiamento che solo una madre può darti.

Poi guardo mio padre. Inizialmente d'ho un'occhiata ai capelli neri e disordinati che tanto conosco e che rivedo ogni mattina allo specchio. Lui mi guarda sorridendo, non ha smesso di sorridere da quando gli ho dato l'inaspettata notizia. Chissà cosa sta pensando.

So solo che con il suo sguardo mi esprima tutto il coraggio del mondo, come se io avessi terminato la forza per parlare, ma che lui ne avesse una scorta tutta riservata a me. Non so se mi sono spiegato, fatto sta che non l'ho mai provata prima.

Poi sposto lo sguardo verso il mio primo e vero migliore amico, che mi guarda, con ancora un'ombra di sorriso sulle labbra, con sguardo interrogativo che era subito scattato al sentir nominare la sorella, mi sento quasi in soggezione.

Per lo più perché non ho la più pallida idea di come potrebbe reagire. Ora che ci penso, non dovrei aspettare Ginny prima di dare la notizia a suo fratello?

Ormai però è tardi, non posso lanciare il sasso e dire "devo dirvi una cosa riguardo Ginny" e poi dopo un silenzio piuttosto lungo dire "niente".

Nessuno mi parlerebbe più. Neanche io mi sarei più parlato.

Guardo Hermione, e la vedo guardarmi sorridendo sotto i baffi. Una lampadina mi si accende nel cervello. Lei lo sa.

Conosco la mia migliore amica come le mie tasche, so quando sotto sotto prima ancora che si parli di un argomento lei ne è già a conoscenza. E quello sguardo con il quale mi sta guardando, è quello sguardo. Ginny glielo avrà detto. Quindi da quanto tempo lo sapeva?

Quando aveva intenzione di dirmi che fosse incinta? D'altronde ero stato molto impegnato con il lavoro, ma a casa c'ero il più possibile, e sicuramente di momenti ce ne erano stati. Aveva per caso paura di una mia reazione?

Possibile che con una sola e veloce occhiata alla mia migliore amica tutti i puzzle pian piano si stavano creando e unendo nella mia testa. Mi riscossi quando Ron, fremito di curiosità e impaziente, disse "Harry" tossendo in modo piuttosto finto.

Harry tornò a guardarlo per un attimo, poi capi di star facendo la figura dell'idiota lì impalato.   Guardò Alice, Marlene e Remus, lo stavano tutti e tre guardando incuriositi. Anche perché non erano ben certi di chi fosse Ginny probabilmente. Remus era intelligente, avrà collegato i pezzi, le altre due ragazze purtroppo non le aveva mai potute conoscere, quindi erano un piuttosto grande punto interrogativo.

Poi c'era Sirius. Il suo padrino. Era in assoluto la persona meno paziente in quella stanza. Lo guardava battendo un piede a terra, ma più per passare il tempo che per altro, e teneva la testa inclinata dalla curiosità. In un certo senso quella postura aveva quel non so che di canino. Quanto gli era mancato.

Mi schiarii la voce e distolsi lo sguardo dal mio padrino per evitare di entrare in un tunnel di ricordi senza fine guardando anche solo per un altro secondo Sirius.

"Sono andato al San Mungo" la voce gli si era fatta rauca visto che non aveva parlato per un po' di tempo. Ron e Hermione si fecero più preoccupati "per portare Ginny" Bloccai con lo sguardo Ron prima che potesse interrompermi "ora sta bene, si riprenderà nel giro di poche settimane"

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