"Uff, Prongs, mi sto annoiando" sbuffò Sirius, per quella che si sarebbe potuta definire la centesima volta.
|~|
ma facciamo un passo indietro...
Siamo nell'enorme villa di Grimmuld Place, più precisamente il numero 12. Una casa un tempo spettrale e con un aspetto piuttosto sinistro, diventata accogliente quasi quanto la Tana. Ok no, non così tanto, facciamo magie, mica miracoli. Potremmo dire che ora è radicalmente molto più accogliente di quando, ormai 7 anni prima, il suo unico utilizzo era come quartier generale dell'Ordine della Fenice, una associazione segreta nata per combattere in guerra contro un pazzo maniaco assetato di vendetta e distruzione.
Ma ormai, da ben 5 lunghi anni, questa guerra era terminata, dando inizio alla trasformazione di questa ormai abitabile villa.
Questa giornata, però, non sembra essere particolarmente facile da gestire all'interno dell'abitazione, soprattutto per quanto riguarda una strega, oltretutto Ministro della Magia, castana e con mille esperienze alle spalle, che risponde al richiamo di "Hermione Jane Granger".
L'ormai donna più che formata deve infatti trascorrere la giornata a tenere d'occhio non uno, non due, ma ben sei adolescenti provenienti dal passato, 4 dei quali familiari di un suo carissimo amico.
Amico che, per una serie di sfortunati eventi, in questo momento si trovava al San Mungo ad assistere la moglie da poco incinta.
E se questo non poteva bastare ad esasperare chiunque si fosse trovato al suo posto, c'era da aggiungere anche il piccolo, ma non assolutamente trascurabile, fatto che tre, dei sei adolescenti, erano Malandrini, nel pieno periodo di combinare più casini possibili. Uno era un lupo mannaro, e gli altri due degli animaghi illegali, niente di che insomma.
Avevano appena finito di fare colazione, Harry era da poco partito per il San Mungo. Per lui questa situazione era parecchio complicata e pesante da gestire, tra le mille preoccupazioni del presente, non aveva proprio ne il tempo ne le energie o le forze per affrontare i propri genitori e il proprio padrino, pertanto morti, tornati dal passato.
Durante la colazione Lily e Marlene non si erano fatte vedere, e quando Alice si era proposta di andarle a chiamare, non aveva più fatto ritorno.
Voi direte 'Sarà successo qualcosa, bisognerebbe controllare', ma Hermione era particolarmente certa di aver udito, passando davanti alla camera da letto degli ospiti dove passavano la notte Lily e Marlene, dei sussurri riguardo una riunione tra ragazze, ed era piuttosto sicura di aver distinto il nome di James, perciò non aveva voluto indagare oltre.
I tre ragazzi, o per meglio dire i tre Maladrini, finita la colazione, avevano ghignato in maniera piuttosto preoccupante scambiandosi diversi sguardi significativi, quindi Hermione, compresa la situazione, aveva deciso di intimorirli con un discorsetto sulla responsabilità, stroncando sul nascere qualsiasi idea che cercava di uscire da quelle teste malate.
Era perfettamente al corrente che due di loro non sarebbero stati in alcun modo toccati da questo discorso, ma sperava, e aveva ragione di sperare, che uno, il lupacchiotto, potesse capire la situazione e, per lo meno, frenare gli altri due facendoli optare per qualcosa di meno pericoloso.
Fu solo quando Hermione uscì dalla stanza dirigendosi in camera per riposare, che udì Remus dire ai due compari che potevano tranquillamente rimanere in salotto a chiacchierare o giocare a scacchi invece di fare-quello-che-avevano-intenzione-di-fare.
E lì la riccia sorrise, consapevole di aver fatto centro, e di essersi assicurata una giornata parecchio più tranquilla di come disperatamente si era immaginata.
STAI LEGGENDO
Il tempo|nemico e amico
FanfictionSono passati cinque anni dalla battaglia finale. Harry vive con Ginny e Teddy. Nello stesso momento però, più precisamente nell'anno 1977, i malandrini e le ragazze fanno il loro settimo anno. Alice Prewett, buona e goffa, inciampa su un oggetto mis...