DON'T STOP BELIEVING || Cameron Dallas ||

Capitolo 9

Era mercoledì mattina ed ero pronta per andare all'università.

Matt mi avrebbe aspettato sotto casa verso le 8 e mezza poiché per arrivare ci avremmo impiegato solo una decina di minuti.

Quando scesi rimasi pietrificata, accanto al mio migliore amico si trovava oltre a Cameron anche Francesca.

Non ero sicura che sarei riuscita a sopportare entrambi.

FRANCESCA'S POV

Vidi arrivare una ragazza bellissima;

aveva un fisico asciutto a dir poco perfetto, capelli lunghi marroni e degli occhi verdi che avrebbero fatto invidia a chiunque.

Quando si avvicinò però la riconobbi.

Era Cristal White.

La mia adorata preda fin dalla prima elementare.

*non poteva essere diventata così, anche più bella di me* pensai.

Esibii uno dei miei migliori sorrisi finti e la salutai.

F:"Cristal tesoro ciao"

C:"ciao" si limitò a dire.

CRISTAL'S POV

*Non potevo crederci, come faceva a fingere così bene?*

In quel momento il mio istinto fu di saltarle addosso ma capìi che dovevo essere superiore a lei e quindi mi limitai a salutarla con un 'ciao'.

L'avevo fatto più per Matt che per me, non volevo che lui e Cameron litigassero per me, non ne valeva la pena.

Il tragitto fu terribile, trascorsi i 10 minuti più lunghi della mia vita fra Cam che mi mandava occhiatine alle quali ogni ragazza si sarebbe sciolta tranne la sottoscritta e Francesca che mi squadrava.

Fortunatamente c'era Matt, una delle poche cose belle che mi erano capitate da quando ho cominciato l'università.

Arrivati vidi gli altri.

Era da giovedì che non vedevo né sentivo nessuno e devo dire che mi erano mancati davvero tanto.

Salutai ognuno con un caloroso abbraccio e mi diressi verso l'aula per non arrivare in ritardo.

A pranzo ci raccogliemmo al solito cortile.

L:"Cristal ho saputo del trasloco. Come ti trovi?"

C:"se non fosse per Francesca e Cam alla perfezione."

L:"tesoro non so cosa ti abbia fatto quella bastarda ma ignorala non potrà più farti del male. Ci siamo noi con te ora".

Tutti annuirono e commossa dissi 'grazie'.

SHAWN'S POV

Ero così felice di rivederla, mi era mancato il suo sorriso, mi era mancato tutto di lei quindi mi offrì alla fine delle lezioni di riportarla a casa visto che Matt aveva gli allenamenti.

S:"allora come va?"

C:"bene dai"

S:"perché quel dai? So che non stai bene. Se vuoi parlare io sono qui"

C : "Sai Shawn quando ero piccola ero grassa e tutti mi prendevano in giro per il mio aspetto fisico, subivo atti di violenza e bullismo."

La vidi crollare.

S:"non importa Cri se ti fa male non devi per forza parlarne"

C:"No Shawn è arrivato il momento di sfogarmi, non posso tenermi dentro tutto per sempre. Bene, tutto cominciò a causa di una ragazza che si credeva la regina del mondo, che pensava di essere perfetta e di avere la possibilità di deridere tutti. Il suo nome è Francesca"

S:"la ragazza di Cameron?"

C:"la ragazza di Cameron...."

La abbracciai fortissimo, sarei voluto rimanere così per sempre.

Avrei voluto averla al mio fianco per tutta la vita.

Era tutto così perfetto finché non sentì Cristal sobbalzare.

CRISTAL'S POV

Mi ero appena sfogata con Shawn ed ero sollevata.

Mi sentivo un po più libera.

Mentre ero fra le sue braccia una mano sfiorò la mia spalla.

Mi girai di scatto e vidi Cameron Dallas.

Cam:"Shawn lasciaci da soli perfavore"

S:"promettimi di non toccarla Cam"

C:"ma si, non sono un assassino"

S:"Ciao Cri"

C:"Ciao Shawn"

Ci trovavamo dentro il portone di casa ma avevo timore e mi sentivo in imbarazzo.

Quando trovai il coraggio di parlare dissi.

C:"cosa vuoi da me Cam?"

Cam:"niente piccola"

C:"piccola?? Ma cosa ti salta in mente? Togli immediatamente le tue mani dai miei fianchi"

Cam:"e se non avessi voglia?"

C:"Cam smettila ti prego"

CAMERON'S POV

Misi le mani sui suoi fianchi e la spinsi dentro l'ascensore.

Si divincolava ma evidentemente data la mia forza non riusciva a liberarsi.

Era così piccola, dolce, sensibile e incolpevole.

Pigiai il numero 7 per arrivare su in terrazza.

Una volta aperte le porte l'appoggiai sul muro.

La fissai negli occhi e costrinsi lei a fare lo stesso.