12 - Veleno

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"Harry se non la pianti subito giuro che ti impastoio le gambe almeno la smetterai di farmi venire il mal di mare!"
Liam lo fulminò con un occhiataccia, quando per la ventesima volta consecutiva aveva percorso il corridoio di fronte all'infermeria a grandi falcate.
"Scusa se sono agitato!"
Con un lungo sbuffo si andò ad accomodare vicino alle grandi finestre, dove il suo migliore amico e Bill avevano già preso posto appena erano arrivati. Non capiva come facevano ad essere così calmi quei due.

Lui aveva passato la notte in bianco, questo era superfluo puntualizzarlo, avrebbe voluto andare subito ad accertarsi delle condizioni di Niall, ma era troppo rischioso farsi beccare da Madama Chips in piena notte dopo che le avevano portato uno studente moribondo pochi attimi prima.
Così di comune accorto con gli altri due ragazzi, avevano deciso di andare a far visita al biondo la mattina seguente appena dopo colazione.
Si sentiva spossato, le gambe gli tremavano con ogni passo, gli occhi pizzicavano per il poco sonno e se solo osava riportare i pensieri agli avvenimenti della notte precedente lo stomaco gli si stringeva con forza in un nodo doloroso.
Ogni volta che chiudeva le palpebre gli sembrava di poter ancora avvertire il tocco delicato di Louis e i suoi occhi osservarlo con curiosità e intraprendenza.
Avrebbe voluto prolungare quel momento all'infinito, renderlo eterno, solo per avere l'illusione di possedere un pezzo dell'altro ragazzo.

Il flusso dei suoi pensieri fu interrotto dalla porta dell'infermeria che veniva aperta con poca grazia da Madama Chips, che con un cipiglio davvero poco promettente faceva capolino sulla soglia puntando subito i suoi occhi duri sui tre grifondoro accampati nel corridoio.
Li guardò uno a uno, lentamente, come fosse un'acromantula sul punto dì attaccarli.
Dopo qualche istante una smorfia le storse il viso segnato dal tempo. "Voi tre cosa ci fate qui a quest'ora? Badate non ho passato una bella nottata, quindi vi suggerisco di non infastidirmi troppo."
Tuonò minacciosa portandosi le mani sui fianchi, un sopracciglio comicamente inarcato che quasi spariva dietro la cuffietta bianca che portava sulla testa.

"Vorremo vedere Niall Horan -Spiegò Harry, rizzandosi in piedi veloce come se fosse stato seduto sui carboni ardenti.- S-se è possibile ecco." Un sospiro lasciò le sue labbra sottili.
Al riccio ricordò per un inquietante attimo sua madre, che ogni volta che era solita sgridarlo assumeva una posa simile, guardandolo con quegli occhi annoiati e scocciati allo stesso tempo.
"Il signor Horan ha passato una nottataccia Styles, non credo di potervi lasciar entrare al momento."
La donna fece per rientrare in infermeria chiudendosi la porta alle spalle, ma Harry la raggiunse svelto mettendo un piede nel mezzo.
Storse la bocca per il dolore quando sentì il legno pizzicarlo proprio a metà, ma comunque sorrise gentile.

"La prego madama Chips, non glielo chiederei se non fosse questione di vita o di morte."
"Styles con te è sempre questione di vita o di morte. -Sbuffò quella spazientita.- E con tutte le volte che ti ho ricucito pezzi e riparato ossa frantumate dovrei essere io a reclamare favori."
Il sorriso di Harry si allargò, gli facevano quasi male le guance da tanto le sentiva tirare, non doveva essere un bellissimo spettacolo.
"Lo so che mi adora." Gongolò quasi, facendo gli occhi dolci che parvero far indurire maggiormente lo sguardo di Madama Chips.
Con quella donna non c'erano mezze misure, in quel momento avrebbe potuto o lasciarlo entrare o schiantarlo lì nel bel mezzo del corridoio.
Harry sperò nella prima opzione.
"Bada bene, avete 5 minuti tu e i tuoi amici capito? E se entro quel tempo non vi vedo fuori, per Merlino, vi ci sbatto io a suon di calci."
Il riccio annuì grato di quella concessione, così più veloce della luce si allontanò e fece segno a Liam e Bill di seguirlo dentro, sotto lo sguardo attento e infuocato di Madama Chips.

"A un certo punto pensavo ti avrebbe cruciato amico." Bisbigliò il rosso dandogli una leggera pacca sulla spalla e guardandosi attorno.
"Sinceramente l'ho pensato anche io per una frazione di secondo."
L'infermeria era semi deserta, erano poche le paratie alzate e per loro fu facile individuare il letto di Niall.
I suoi lamenti scocciati probabilmente si sentivano fino nell'ufficio di Silente, e la sua voce squillante era impossibile da confondere con altre. Specialmente se stava reclamando del cibo.
"Andiamo! Non mangio da ieri a cena! Qualcuno dovrà aver pur pietà di me, sono moribondo!"
"A me tutto sembra meno che moribondo signor Horan." Una donna esasperata venne fuori da dietro le paratie, in mano reggeva un vassoio con un paio di bottiglie dall'aria poco rassicurante, lanciò uno sguardo ai tre ragazzi prima di proseguire senza degnarli di una parola.

Two points of view || Larry Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora