17 Come ai vecchi tempi

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Questa volta non ho ne domande ne descrizioni e come sempre spero che il capitolo vi piaccia e vorrei anche informarvi che questo è un capitolo di passaggio ma scoprirete come Weed e Aiden si siano incontrati.

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Rimugino su come intavolare il discorso, immaginando ogni possibile scenario così da trovarmi preparata e non fare una figuraccia come mio solito.

Potrei iniziare con dei giri di parole, attirando la sua attenzione e dopo fargli la domanda che mi ronza nella testa da una settimana a questa parte; quale momento migliore, in fondo, se non questo? Siamo solo io e lui, nella sua stanza, senza orecchie indiscrete nei paraggi.

Ma poi mi ricordo che sono Aiden Bree e che non è da me una cosa del genere, quindi scelgo la mia solita tattica: andare dritta al punto.

«Alan» lo richiamo, facendogli alzare il viso dalle mie mani che sta accuratamente medicando e puntando i suoi occhi nei miei. «1 settimana fa... cosa è significato?.»

Lo vedo agitarsi un pò prima di alzarsi dalla sedia della scrivania e mettersi davanti a me in tutta la sua bellezza... imponenza, volevo dire imponenza.

«Assolutamente niente Aiden. Non ricordo neanche perché lo abbia fatto e non riaccadrà» afferma, sicuro di mantenere la sua promessa. «Ti chiedo scusa, non è neanche stato professionale da parte mia fare una cosa del genere.»

Annuisco non avendo altro da dirgli, anche se una lampadina si accende nella mia mente.

Alla fine ha conosciuto le mie parti intime, mi salva molte volte e nonostante sia una testa di cazzo patentata, quando non lo è, la sua presenza è gradevole. Può sembrare difficile da credere, lo so, ma si è rivelato diverso dallo stronzo che era all'inizio con me, quindi perché non iniziare un' amicizia?

Gli propongo la cosa e nonostante sia restio a questa mia richiesta e nonostante le mille scuse che accampa del tipo che sia un mio superiore, che non mi tratterà diversamente dagli altri in mezzo a loro e che non posso usare questa scusa per svignarmela dagli allenamenti, si arrende.

Sono un osso duro, purtroppo per lui.

«Adesso che hai accettato di avere un rapporto di amicizia con me, usufruirò della tua televisione in camera, caro tenente.»

Mi butto sul suo letto prendendo in mano il telecomando della tv, pronta a recuperare un bel pò di serie tv.

Mi sono accorta veramente troppo tardi che il bastardo aveva una televisione tutta per se, con ogni tipo di applicazione o canale possibile e perché non usufruirne un pò.

Faccio zapping su PrimeVideo, cercando Shameless e quel gran figo di Carl Gallagher e famiglia quando uno stronzo senza fine mi strappa il telecomando dalle mani.

«Ehi!» Mi lamento, visibilmente irritata dal suo gesto.

«Non aspettarti che sia così accondiscendete nei tuoi confronti. Non permetterò che tu stia qua tutto il giorno, sdraiata sul mio letto, a guardare la mia tv. Ci sono gli allenamenti ragazzina.»

Ma perché me lo ha ricordato?

Perché è la verità, e ha ragione.

Che coscienza di merda che ho.

Mi alza dal suo letto molto lentamente, per fargli capire il livello della mia svogliatezza in questo momento e nonostante tutto non si fa impietosire e non accenna a nessun tipo di parola. Rimane lì, impassibile davanti a me, mentre mi osserva e aspetta che raggiunga la porta insieme a lui.

𝐓𝐡𝐞 𝐩𝐮𝐧𝐢𝐬𝐡𝐦𝐞𝐧𝐭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora