Promise | Seungbin

Chapter 3

Avviso: il flashback di questo capitolo contiene un accenno di smut (non troppo esplicito) se non volete leggere potete saltare il flashback (segnalato con "inizio flashback-fine flashback), buona lettura <3

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Seungmin's pov
«Domani vi presento la mia ragazza, mi ci sto sentendo da un po' e abbiamo deciso di ufficializzare la nostra relazione»

Le parole di Changbin mi rimbombavano continuamente nella testa, soprattutto durante quella notte, mi giravo e mi rigiravo ma l'immagine che avevo davanti era sempre la stessa: lui che diceva quelle parole.

L'unica soluzione sarebbe stata dimenticarlo ma la verità era che io non solo non potevo, io non volevo dimenticarlo. Se avessi saputo tutto questo prima di certo non avrei mai lasciato che quella notte venisse in camera mia..

Inizio Flashback
Jisung ha proposto di dormire a coppie questa sera e, appena lo ha fatto, Changbin ha subito detto di voler stare in camera con me.

Vado in stanza, mi metto il pigiama e mi sdraio sotto le coperte aspettando Binnie, che appena arriva si stende accanto a me. Parliamo un po' del più e del meno e dopo poco gli do la buonanotte girandomi di lato, il moro non mi da nemmeno il tempo di farlo che già mi sta abbracciando da dietro, accarezzandomi dolcemente il braccio.

Ho da sempre una cotta per lui e tutte le attenzioni che mi sta dando in questo momento mi stanno rendendo la persona più felice del mondo.

In pochissimo tempo quello situazione inizia a trasformarsi in qualcosa di più intimo, mi ritrovo a cavalcioni su di lui, con le mie labbra che sfiorano le sue, Changbin mi prende il viso baciandomi e io ricambio approfondendo da subito.

Mette le mani sui miei fianchi accarezzandoli dolcemente e, quando stringe leggermente la presa, mugolo sulle sue labbra facendogli perdere del tutto il controllo. Con una mossa decisa inverte le posizioni facendomi finire sotto di lui, mi toglie la maglia e inizia a baciarmi il petto.

«Hyung n-ne sei sicuro?» sussurro.

«Assolutamente si. E tu?» dice, annuisco mordendomi il labbro e Changbin riprende a baciare il mio corpo, lo fa lentamente, scendendo piano e facendo crescere l'eccitazione ogni secondo di più.

Arriva con la bocca ai miei pantaloni, giocherella un po' con l'elastico per poi prenderlo tra i denti ed abbassarlo, senza mai staccare i suoi occhi dai miei e facendomi provare sensazioni mai provate prima.

Delicatamente mi apre le gambe e mi bacia l'interno coscia, spostandosi piano piano sempre di più verso il mio centro.
Fine Flashback

Nemmeno mi accorsi che ripensando a quella sera delle lacrime stavano scorrendo sul mio viso, sapevo che non avrei più provato quelle sensazioni, da quel giorno le avrebbe provate la sua ragazza ed io non riuscivo ad accettarlo.

Le mie uniche domande erano perché? Davvero mi meritavo una cosa del genere?
Decisi di smettere di pensarci, almeno per quella notte, presi le cuffiette e me le misi nelle orecchie, feci partire la playlist piena di canzoni che mi davano carica, mi calmai e dopo circa un'ora spensi la musica, mi strinsi nelle coperte e mi addormentai.

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Era quasi ora di pranzo quando qualcuno suonò il campanello, andò ad aprire Minho che venne velocemente scostato di lato dalla persona alla porta, la quale subito dopo entrò in casa urlando con voce stridula «BINNIEEE» e correndo verso di lui.
O mio dio, seriamente? Pensai.
Changbin le rispose con un sorriso «Ma ciao amore mio» e poi la prese in braccio presentandocela «Lei è Jennifer», la salutammo e ci sedemmo a tavola per mangiare. Eravamo solo noi quattro più quella, agli altri ragazzi l'avrebbe presentata la sera a cena.

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Non so nemmeno io come ma, parlando di una cosa e dell'altra, finimmo nel discorso LGBT+, Minho e Jisung dissero di essere fidanzati ed io dissi che capii di provare attrazione verso i ragazzi sui quindici anni.

La ragazza di Changbin fece una faccia schifata, «Mio dio che schifo. Binnie tu non sei così vero???»

E lui la rassicurò: «No piccola, sta tranquilla.»

Quello era decisamente troppo, presi un sacco di coraggio e sbottai «Oh davvero? Perché l'altra sera mentre lo facevamo non la pensavi così.»