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Sanem, non tenermi la mano solo per Fabbri, tienimi la mano solo se lo vuoi veramente.
Mi guarda,è indecisa, ma mi spiazza con la sua risposta "dimmi di andare e vado, dimmi di restare e resto" nel dire ciò si aggiusta una ciocca di capelli, e quel maledetto anello è lì che mi ricorda che non è libera che il suo fidanzato è a pochi metri da noi, la guardo, il cuore che batte più forte, vorrei prenderle la mano e portarmela sul cuore  tentenno ma alla fine le dico
"Vai il tuo fidanzato ti sta aspettando, " il mio cuore deluso manca un battito e la guarda andare via.
Mi allontano, voglio bere, stordirmi, qualcosa di forte, che allontani da me questo fastidio allo stomaco, al mio cuore, sono con Cey Cey che mi racconta la sua giornata, ma non lo sto davvero ascoltando, il mio sguardo va a lei, la vedo con Osman che si tengono la mano, è troppo, me ne vado!
Così lascio il campus, con il mio piccolo up mi avvio verso casa, anche qui non riesco a non pensare a lei, a quando al rifugio mezzo ubriaca mi ha chiamato re cattivo e mi ha chiesto un ballo e l'ho stretta a me e mi sentivo in pace e felice.
Al nostro primo incontro,  quando al buio l'ho baciata e ho sentito il suo profumo e non sono più riuscito ad essere lo stesso. Quando l'ho strappata dalle braccia di Fabbri e tenendole la mano lei mi ha seguito.
Sono confuso, e poi la vedo, li fiera, su quei poster, sono proprio belle le foto, quanto è bella lei,la ammiro, passerei ore così ad ammirarla.
Sono rientrato in casa,  ma mi aggiro come un'anima in pena,penso sempre a lei.
Suonano alla porta non aspetto ospiti, chi sarà?
Quando apro il mio stupore è grande "Sanem,stai bene, ce qualche problema?"
"Signor Can, le devo parlare,c'è una cosa molto importante che devo dirle"
Ci sediamo uno difronte all'altra,  sospira ma prende coraggio, non le tolgo gli occhi di dosso e l'ascolto...
"Io vi devo confessare una cosa"
"Ti ascolto"
"Quando l'altro giorno mi ha chiesto se era stato un errore venire con lei al capanno, io non sapevo darle una risposta... è quando oggi le ho detto se  vuole che resti resto se vuole che vado me ne vado,non mi riferivo al lavoro  poi venendo qui ho visto le mie foto...come sono belle... " la sua espressione è così tenera...
"Mi ha capita?"
"Vai avanti,  ti sto ascoltando" ma lo squillo del telefono ci interrompe, lo spengo
"Io non mi sono mai sentita così... le mie mani e i miei piedi stanno tremando ..."
Ma ancora lo squillo del telefono ci interrompe, lo spengo nuovamente, squilla anche l'altro "
"Risponda se vuole"
"Dimmi Deren" dico cercando di liquidata subito
"Can, accendi subito la tv"
"Va bene, va bene ..." prendo il telecomando "scusa, sembra essere urgente " sullo schermo appare la mia immagine e le immagini di Sanem,della campagna  sociale appena fatta
"Si è scoperto che Can Divit ha rubato l'idea da una campagna già fatta due anni fa, Can Divit potrebbe essere accusato di plagio" il mio cuore perde dei battiti, il mio mondo sta per crollare,  sono incredulo davanti a queste accuse, cosa sta succedendo, mmi sento precipitare in un baratro, mi alzo, sono nervoso, i telefoni iniziano a squillare,devo uscire non posso restare un minuto di più tra queste mura, lei mi segue
"Signor Can, non capisco cosa sta succedendo"
"Qualcuno vuole rovinare la mia carriera Sanem"
"Forse si tratta di un malinteso, di due idee simili, o forse lei per sbaglio..." La fulmino con lo sguardo
"Ti sembra che io abbia bisogno di rubare le idee altrui?"
"Non volevo insinuare questo, se vuole farò delle indagini su internet, risponderò al telefono, deve denunciare questa cose, deve fare un comunicato "
Continuo ad andare avanti e indietro,  non mi calmo, la ascolto..
"A cosa servirebbe Sanem? Chiunque sia  vuole gettare fango su di me, vuole che la gente parli e dopo sarò sempre quello che ha rubato l'idea...  mi distruggeranno prima di aver dimostrato qualcosa "
"Ma Signor Can ... "  Mi blocco, la guardo
"Sanem, aspetta,  ferma  devo fare chiarezza nei miei pensieri "
"Ma ... "
"Tu va, voglio restare solo"  cerca di protestare, non vuole lasciarmi solo, ma ora è quello di cui ho bisogno, le metto le mani intorno al viso
"Ti prego" e alla fine va via, la guardo, lei si gira  ha il volto triste per ciò che mi è successo.

Non mi do pace non so cosa fare, la fotografia è l'unica cosa che conta nella mia vita, ho lavorato tantissimo per raggiungere il mio obiettivo.
Arriva Akif, molto preoccupato  lui che mi conosce da sempre,che sa quanti sacrifici io abbi fatto finora
"Come stai fratello?" Lo guardo, e con un gesto dell mano gli faccio intendere che sono a pezzi "devi dare una spiegazione,  chiamiamo Methin, lo farà lui"
"No, non di può "
"E' una calunnia, qualsiasi cosa io dica senza prove, sarà come fossi colpevole, per questo scelgo il silenzio "

Sono Can DivitDove le storie prendono vita. Scoprilo ora