Non so più quanto abbiamo bevuto, Sophie mi ha dato giusto il tempo di mettere piede nel suo appartamento e di vestirmi con il tubino verde che aveva già preparato appeso all'armadio, esattamente come avevo previsto.
Il locale dove mi ha portato è in centro a Milano, ci siamo fiondate all'interno talmente di corsa che non ricordo neanche il nome sull'insegna.
Alle pareti ci sono foto di Vip, credo abbracciati ai proprietari, lunghe tende rosse coprono le pareti e lo stesso colore è ripreso dalle tovaglie che ricoprono i tavolini.
Il bancone è in legno massiccio accuratamente pulito dopo ogni cocktail che preparano.
Continuo a sorseggiare quest'ultimo Bellini a fatica, mentre Sophie è esattamente nel suo mood migliore.
Balla a ritmo delle musiche che l'abilissimo Dj continua a proporre, ma non è sola.
A metà serata ci ha raggiunto Marco, un uomo sulla trentina, moro occhi scuri, poco più alto di lei.
Le ha stampato un bacio sulla bocca degno di copertina e poi si è presentato. Sciocco da parte sua pensare che nei loro sei mesi di relazione io non sappia praticamente tutto!
Marco è uno dei soci dell'azienda dove lavora Sophie, il padre essendosi innamorato della moglie proprio in una delle sue aziende ha abolito la regola di vietare le relazioni interpersonali in ufficio.
Sophie e Marco comunque cercano di essere molto professionali a lavoro e, a suo dire, questo rende la loro relazione molto più eccitante.
Ci ho scambiato due chiacchiere su temi come lavoro e vita sociale, prima che si immergessero tra la folla.
Sembra un tipo apposto.
Mi ha anche detto che con il mio carattere e il mio modo di vedere il lavoro potrei anche superare suo fratello in precisione e dedizione.
Se solo sapesse che tutte queste caratteristiche non si rispecchiano affatto sulla mia vita personale, da che credevo di avere tutto sotto controllo e che il mio futuro fosse già scritto, ho perso tutto.
E non torno più indietro.
Finalmente Sophie si degna di tornare da me, mi si tuffa addosso abbracciandomi e sussurrandomi all'orecchio "Tesoro ci porta Marco a casa, ti scoccia se sale un pochino? Tanto non resta a dormire. Un'oretta e se ne va"
"Va bene amica, ma domani niente scuse! Sarai tutta per me"
Mi stampa un bacio enorme sulla guancia e dopo aver preso le borsette seguiamo Marco fino all'auto.Sono passate due ore dal nostro ritorno e dai gemiti che provengono incessanti dalla camera di Sophie credo abbia dimenticato il fatto che io sia nella stanza accanto.
Saremo amiche da così tanto ma non è mai accaduto un fatto simile.
Opto per prendermi la solita pastiglia di melatonina e riesco a scivolare in un sonno profondo all'istante.
Apro gli occhi e vedo la luce del sole che filtra dalle tapparelle, guardo l'orologio, le 9:00 .
Sembra ottimo, ho dormito almeno quattro ore e mi sento riposata (non ho neanche avuto i miei soliti incubi).
Nella cucina sembra invece che stia accadendo la terza guerra mondiale.
Apro la porta di camera, Marco tiene la testa tra le mani continuando a scuoterla mentre Sophie, seduta sul piano della cucina, sorseggia il suo caffè e scorre con il pollice della mano libera lo schermo del telefono.
Passo affianco a tutti e due, in rigoroso silenzio, vado verso la macchinetta del caffè e dopo aver inserito la capsula aziono il meccanismo che mi dà vita.
Senza il caffè non parlo, non connetto, non sono simpatica e non mi relaziono con alcun essere umano a meno che non ci sia un emergenza a lavoro, solo lì la mia mente parte come se abbia in circolo venti caffè.
Marco mi fissa, sento il suo sguardo alle mie spalle.
Guardo Sophie che capisce all'istante
"Marco, tesoro, Carrie la mattina non dà segni di vita se prima non attiva la sua routine di caffè-sigaretta-bagno-preparazione"
"Ah ok scusa, pensavo che fossi arrabbiata per via delle mie grida" muovo la testa per simulare un no, e procedo alla mia routine.
Una volta completata in ogni sua parte esco dal bagno e con le braccia aperte esordisco con uno dei miei migliori "BUONGIORNOOOOOO"
Scoppiamo tutti a ridere ma Marco si fa subito serio e Sophie mi lancia un occhiata che afferrò subito.
-Marco sta esagerando , non c è motivo di fare cosi-
Ci capiamo all'istante, sembriamo gemelle in questo.
Mi avvicino a lui, mentre Sophie mi prepara il secondo caffè che serve ad attivare anche la coscienza e chiedo "Marco che succede? Problemi a lavoro?"
Si tiene ancora di più la testa tra le mani e dice "Si, oggi alle 14:00 abbiamo un importante presentazione. Era tutto pensato nel dettaglio ma le due ragazze che dovevano occuparsi della sezione bar sono malate e le altre dipendenti hanno già un ruolo assegnato"
Fa un sospiro e continua "Anche quella che si occupava dello smistamento delle cartelline ai partecipanti è sparita, io davvero non so cosa fare"
"Non può farlo Sophie per oggi? Lascia indietro qualche lavoro ma almeno ti dà una mano."
Lui mi fissa, "Che una fosse Sophie era scontato, è l'unica che mi direbbe sempre Si!"
Poi mi fissa con due occhioni da richiesta, so dove sta per andare a parare ma prima che l'indecente proposta esca dalla sua bocca, afferro una sigaretta e andando al balcone rispondo "Ah, quindi è per quello che Sophie gridava SI SI, tutta la notte! E io che credevo..." e scoppio a ridere.
Mi inseguono divertiti ma subito dopo mi si piazzano entrambi davanti, con le mani giunte, mi fissano.
"NO! NO! E ASSOLUTAMENTE NO! IO SONO IN VACANZA"
Ci ho provato .... davvero!
Ho lasciato che la mia opinione restasse ben salda ma ora, esattamente alle 13:00, percorro con queste décolleté nere lucide tacco dieci, l'atrio degli uffici della Torre Esperanza.
E se solo sapessi che quella non sarà l'unica volta, non so se continuerei a camminare verso la riunione.
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Ti voglio vicino
RomanceCarrie é una donna come tante, con alle spalle una vita che sembrava scritta in un romanzo. Una storia d'amore da invidiare che nascondeva però orribili segreti. Sceglie così in un giorno autunnale di fare i bagagli e raggiungere la sua migliore ami...