In bagno tremo e sento ancora la sensazione delle sue mani su di me. Esattamente come ieri.
Quando ho aperto lo zaino non ci volevo credere, Sophie mi conosce troppo bene e ha già capito tutto senza parlare.
Un biglietto era poggiato sopra i vestiti.
《Bionda del mio cuore, se è come credo le mie scelte saranno più che azzeccate. Divertiti amica mia, ti voglio bene"
Inizio a svuotare lo zaino e dal suo interno comincio a tirar fuori, le sneakers bianche, un jeans, una camicetta rosa a pois neri, e una giacca nera. Poi estraggo un babydoll nero di pizzo, di sicuro è suo e sento le guance avvampare.
Due completini intimi neri e beige nascondono una busta chiusa. La apro piano, un vestito azzurro con le maniche di tulle si abbina perfettamente alle décolleté nere che adagiano sul fondo.
Nella tasca esterna il necessario per i trucchi e il caricatore del telefono avvolto da un altro bigliettino.
《Non ho trovato la pillola, spero tu l'abbia già in borsa. :)》
Mi scappa una risata, mi conosce davvero troppo bene.
Indosso il jeans con la camicetta ed esco dal bagno con i capelli ancora umidi per lasciare libero il bagno a Hugo che mi fissa dal letto ancora nudo, coperto solo fino alla vita dal sottile lenzuolo bianco.
"Forza Signor Esperanza, la notte è giovane e per oggi sarò il suo Cicerone"
Si alza scoprendo di nuovo le sue magnifiche nudità e si dirige in bagno facendomi l'occhiolino e le farfalle fanno un triplo salto carpiato.
Mentre lui si prepara carico il telefono e chiamo mia madre per avvisarla che sono fuori per il weekend con degli amici, così non si preoccuperà se non dovessi rispondere.
"Fai bene a mamma, divertiti. Qui va tutto bene. Goditi questo tempo"
Chiudo la telefonata e lui si affaccia dal bagno tornando verso di me con dei pantaloncini neri attillati, una t-shirt panna e dei mocassini neri. I suoi tatuaggi in bella vista sono l'equivalente di una visita ad un museo. É bello da mozzare il fiato.
Appena siamo pronti, prendo la borsa e mi avvicino verso la porta.
Lui mi ferma, mi prende per mano e mi bacia.
"Ecco, ora possiamo uscire, è tutta la mattina che sogno di tenerti per mano"
Mi sciolgo come un ghiacciolo al sole mentre percorriamo la hall e usciamo dall'hotel. Per stasera ho deciso di portarlo nel ristorante sul mare a Corralejo, proprio di fronte al porto, dove le navi accompagnano orde di turisti alla vicinissima Lanzarote.
Arrivati è tutto esattamente come lo ricordo, i tavoli fuori sono pochi ma ben sistemati direttamente sulla sabbia, la parte interna ha le pareti azzurre e bianche con tavoli e sedie di legno scuro. Prendiamo qualche scelta di tapas, da loro considerati "assaggi", ma viste le porzioni sono certa che basteranno.
Ci servono del vino bianco che viene poi inserito in un vaso colmo di ghiaccio al centro del tavolo.
Siamo seduti uno accanto all'altro questa volta, non è più la punta della mia scarpa che lo provoca, ma questo è il momento che le nostre mani stiano unite sotto il tavolo mentre lui mi accarezza i capelli.
La cena è perfetta, tutto a base di pesce ed è difficile battere la qualità di questo ristorante. I gamberi al limone e i calamari sono superbi e non lasciano neanche lo spazio per il dessert.
Non mi è stato concesso di portare il portafoglio, così come la carta di credito; quindi, è lui ad alzarsi per pagare mentre io scatto qualche foto al porto illuminato dalla luce della luna.
Mi ha sequestrato tutto prima di uscire e me li restituirà solo quando saremo di nuovo a Milano. Torniamo nella via principale e, sempre tenendoci per mano, percorriamo l'intera via dei negozi, senza però farci mancare la sosta al locale italiano, nel centro commerciale Las Palmeras, dove bere uno dei migliori caffè che sa di casa.
Facciamo un giro per negozi ma quando, al terzo, capisco che ogni cosa che tocco mi viene regalata, continuo ad ammirare tenendo saldamente le mani in tasca.
Ho già un profumo preso da Fund Grube insieme ad un costume intero e un copricostume.
Non mi piaceva molto come si rifletteva la mia immagine allo specchio ma lui lo ha capito. Ha sbirciato dalla tenda ed è entrato nel camerino.
"Sei bellissima, ti sta d'incanto. Un po' troppo scollato sul seno, non so se resisterò che qualcuno possa guardarti, ma sei perfetta" e tutto questo è uscito dalle sue dolcissime labbra mentre mi accarezzava dal collo ai fianchi e l'ennesimo brivido di oggi mi ha fatto visita.
Continuiamo a camminare fino alla fine della via per poi tornare verso l'hotel percorrendo la strada sul lato opposto.
Anche lui ha comprato alcune cose, un profumo buonissimo che ho pregato provasse e una felpa nera con cappuccio che contornava i suoi muscoli in maniera impeccabile.
Andiamo verso la camera e facciamo una sosta al bar dell'hotel situato a bordo piscina. Beviamo qualche bicchiere di troppo mentre continua costantemente a sedurmi, quasi temesse di poter abbassare il mio livello di attenzione nei suoi confronti.
Saliamo in camera mimando un ballo sulle note delle canzoni che arrivano dalla sala eventi dell'albergo. Credo che il tema oggi siano gli anni Novanta.
Ci sediamo nelle poltrone sul balcone della nostra stanza, finendo di sorseggiare l'ultimo mojito che il barman ci ha preparato prima di pagare, fumando una sigaretta.
Ci baciamo tra un assaggio e l'altro e la sua bocca sa di menta, lime, tabacco e sesso. Ed è il miglior cocktail che io abbia mai bevuto. Vado al bagno ancora barcollante ma con il sorriso sulle labbra. Prendo dallo zaino l'intimo di pizzo beige e indosso il babydoll.
Mi sistemo i capelli e sarà l'alcool, saranno i suoi complimenti di stasera, ma mi vedo bella e provocante.
Esco dal bagno ma prima decido di dare quel pepe in più alla situazione, indosso le décolleté e vado verso il letto. Lui sta spegnendo la sigaretta nel grande posacenere del balcone e non mi sente arrivare, è già senza maglietta e la luna illumina la sua pelle perfetta.
Mi siedo sul letto con le gambe accavallate e aspetto il momento in cui i suoi occhi incroceranno i miei.
Quando arriva sulla porta rimane impietrito, mi fissa passandosi la cannuccia del mojito, ormai finito, tra le labbra.
Lo posa accanto alla televisione e continua a guardarmi con le braccia conserte piegando la testa di lato.
Mi alzo, la dose di coraggio liquido ha dato la spinta alle mie gambe per andargli incontro.
Arrivo di fronte a lui, i tacchi mi danno quell'altezza tale da appianare di quel che basta la distanza tra noi due.
Gli stringo le braccia attorno al collo e lo bacio lentamente partendo dal collo, scendo piano verso il basso ricambiando, con la lingua, i cerchi che disegna sempre su di me.
Quando arrivo ai pantaloncini faccio scattare i bottoni e continuo a baciare ogni singolo lembo di pelle nuda che man mano trovo lungo la strada.
Lo spoglio totalmente, liberando la sua possente erezione e inizio a baciarlo su tutta la lunghezza fino a farlo scivolare nella mia bocca mentre le mie unghie continuano ad accarezzare le sue gambe perfette.
Ogni volta che le mie mani sfiorano l'interno della sua coscia geme mentre mi accarezza dolcemente la testa, senza alcuna forza, lasciando a me tutte le redini del gioco.
Mi solleva verso se prendendomi entrambe le mani mentre, alzandomi, mordo leggermente i suoi addominali perfettamente scolpiti.
Mi solleva facendomi avvolgere le gambe attorno a sé, i suoi muscoli non sono per nulla contratti, come se stesse sollevando una piuma e inizia a far danzare le nostre lingue in una meravigliosa coreografia.
Mi slaccia il reggiseno attraverso il babydoll e lo fa cadere sul divano accanto al letto.
Arrivati al letto si mette a cavalcioni su di me e tiene unite le mia mani, il foulard rosa è di nuovo tra noi, salda i miei polsi e li solleva fino a legarli alla testiera del letto in un leggerissimo nodo.
Si alza mentre fa scorrere le mie mutande e le getta per terra e quando si avvicina ha qualcosa tra le mani, è troppo buio ormai e non riesco a capire cosa sia.
Dopo poco, attraverso il pizzo, sento una sensazione di freddo tra il tessuto e il seno e inizio a contorcermi.
"Ferma piccola, fidati di me"
Posiziona un altro piccolo cubetto di ghiaccio sul collo, vuole farmi provare ciò che io ho donato a lui ieri.
Quando l'ultimo cubetto di ghiaccio si posa nel mio punto più sensibile e lui affonda dentro di me inizio a tremare per l'orgasmo imminente.
Poche spinte bastano a portarmi all'estremo e, quando sento solo l'eco dei nostri nomi urlati alle stelle, capisco che si, è successo ancora, e sempre all'unisono.
E sento che non potrà mai essere abbastanza.
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Ti voglio vicino
RomanceCarrie é una donna come tante, con alle spalle una vita che sembrava scritta in un romanzo. Una storia d'amore da invidiare che nascondeva però orribili segreti. Sceglie così in un giorno autunnale di fare i bagagli e raggiungere la sua migliore ami...