Carrie

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Io e Sophie ci stiamo coccolando sull'enorme divano della sala, Hugo e Marco avevano un impegno di lavoro e noi donne ne stiamo approfittando per stare un po' insieme.
"Sophie esco in giardino a fumare, vieni con me?"
Annuisce e si alza controllando per l'ennesima volta il telefono.
"Stai tranquilla, torneranno presto. Non preoccuparti"
Usciamo fuori e mentre fumo passeggiamo intorno al giardino,
Jonas è seduto nell'auto di fronte al portone e ci segue costantemente con lo sguardo.
"Carrie vieni, c'è qualcosa su questo ramo."
Mi avvicino a lei e vedo un foglio arrotolato, legato da un nastrino appeso ad un ramo mentre, a terra, divelto, un piccolo drone in mille pezzi.
Leviamo il nastrino insieme e srotoliamo il tutto.
Contiene un foglio di carta e una carta fotografica arrotolata al contrario.
Sophie prende la foto e dopo averla vista si posa una mano sulla bocca per soffocare un urlo.
Le prendo di mano l'immagine, i nostri uomini sono seduti ad una riunione, sui loro volti due croci enormi disegnate con un pennarello rosso ne rovinano l'armonia.
Srotolo velocemente il foglio e leggo a bassa voce per farmi sentire solo da Sophie.

-Care stronzette, se non volete che accada nulla a questi due bei tipi, vi consigliamo di allontanarvi da loro immediatamente. Qualcosa di brutto potrebbe accadere. Con la vostra casa ci siamo riusciti. Pensate di poterci fermare? Se pensate che sia uno scherzo sarà il tempo a dirlo. Lasciate la città, lasciate entrambi e lasciate le loro vite. Solo così non accadrà nulla di male a nessuno. Avete tempo fino alle sei del mattino di domani. Dopodiché il primo avvertimento verrà dato.

Mi tremano le mani, Sophie inizia a piangere cercando di non farsi sentire da Jonas che nel frattempo è uscito dall'auto per fumare.
Il ricordo della casa distrutta mi fa portare la mano al petto.
Controllo la data del documento, riporta quella di oggi. Sono già le 23:00 e il mio cuore inizia a martellare, mi sudano le mani.
Vorrei tranquillizzare Sophie ma non riesco a reagire.
Lei mi prende per mano e mi fa cenno di rientrare, parleremo dentro.
Ci chiudiamo la porta alle spalle accertandoci che Jonas non ci segua e ci sediamo nella cucina.
"Carrie, non so che fare. Vorrei chiamare Marco, mi tranquillizzerebbe lui, ma se fosse vero? Se succedesse qualcosa a loro due?" L'ultima frase la pronuncia tra un singhiozzo e l'altro mentre io piango in silenzio.
"Sophie abbiamo poco tempo, una guardia del corpo che blocca le uscite e solo sette ore per trovare una soluzione. Anzi, non sapendo a che ora rientreranno Hugo e Marco, forse anche meno tempo di quanto pensiamo"
Sophie si massaggia le tempie, io mi preparo un caffè, mi servono energie e la mente deve collaborare.
Sorseggio il caffè piano piano, cercando di ragionare su quale sia il motivo di tutto questo e perché stia succedendo proprio a noi.
"Carrie ci sono, ieri ho discusso con Marco per alcuni messaggi che ha ricevuto su Instagram da una ragazza che riempie i suoi post di like, potrei usarla come scusa spiegandogli che non so se fidarmi di lui, che non è la prima volta che succede e che sono stanca. Gli scriverò una lettera dicendo che ho bisogno di tempo e che mi allontanerò per un po', con te."
"Sophie ma secondo te, con lo splendido rapporto che avete potrebbe crederci?"
Sospira.
"Credo di sì, lui sa benissimo quanto io sia gelosa. Tu però? Cosa potrai fare?"
Il mio cuore martella nel petto, ci siamo appena ritrovati.
Come potrei scrivergli qualcosa che lo faccia soffrire?
Come potrei andarmene senza vedere per l'ultima volta i suoi splendidi occhi?
Continuo a piangere, ininterrottamente mentre Sophie viene vicino a me per abbracciarci.
"Potrei dirgli che anche se ci siamo riavvicinati non mi fido di lui. Che preferisco stargli lontana per un po' senza essere cercata e che non credo di essere riuscita a perdonarlo del tutto."
Ci disperiamo l'una sulla spalla dell'altra.
Sophie si allontana e recupera due fogli e due penne.
"Forza amica, abbiamo poco tempo. Dobbiamo ancora pensare a come andare via."
Mi consegna tutto e si siede di fronte a me cominciando a scrivere asciugando, di tanto in tanto, le lacrime che scivolano su quel maledetto foglio.
Faccio un grande respiro e inizio.

Ti voglio vicinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora