Florence osserva June da un po' ed è quasi ipnotizzata da... qualunque cosa lei stia facendo.
Non riesce a spiegarsi il perché, ma June si sta coprendo le dita con del nastro adesivo. Strappa dei pezzettini e li avvolge intorno ai polpastrelli, con una concentrazione tale che non si stupirebbe se la sua vita dipendesse da quello.
Dopo aver terminato una mano, June si accorge di avere lo sguardo di Florence puntato su di lei, e per un po' le due restano a fissarsi in silenzio, mentre Keira ritorna nella stanza con tre lattine di un energy drink di seconda scelta, rubate direttamente dalla scorta di Bill, suo fratello.
Forse non è stata un'ottima idea invitare June lì, con Florence seduta in un angolo del suo letto che studia ogni gesto della sua migliore amica nel pieno della fase da complottista.
«Mi sta fissando un po' troppo, non credi?» sussurra June quando Keira le si avvicina a porgerle la lattina. La apre, faticando un po' perché ha le dita ricoperte di nastro adesivo, e poi dice: «Ci sta studiando, Keira, questa qui non me la conta giusta».
«Non lo so, secondo me essere l'unica sopravvissuta ad un incendio ti esclude da ogni sospetto,» replica l'altra, che ormai non prova nemmeno più a nascondere il sarcasmo nella propria voce.
June scuote la testa, sempre più convinta della propria tesi.
«Secondo me invece è tutta una farsa.»
«Credi ancora in una specie di doppio complotto?»
Keira sospira ad alta voce e va a sedersi accanto a Florence. Lei prende tra le mani la lattina, confusa, come se ne vedesse una per la prima volta nella sua vita, e cerca di aprirla senza grandi risultati.
«Lasciala stare, fa sempre così,» le dice Keira, aprendo la propria lattina per poi berne un generoso sorso. «June crede che qualcuno le voglia prendere le impronte digitali.»
«Non solo a me,» precisa la diretta interessata, aggrottando le sopracciglia. «Ne abbiamo già parlato.»
«Chi è che vuole prenderci le impronte?» domanda Florence, guardandosi incuriosita il palmo di una mano.
Sulle lattine, le dita delle ragazze creano segni sulla condensa. June scuote la testa, chiedendosi come facciano quelle due a non accorgersi dei mille modi in cui la popolazione mondiale viene tenuta sotto controllo.
«Lui.»
Keira scuote la testa e continua a bere. La bibita ha un gusto indefinito, un mix di gomma da masticare e sciroppo per la tosse, zucchero e roba chimica a non finire.
«Lui chi?» continua Florence che, forse per via della sua ingenuità, crede a tutto quello che gli amici di Keira le dicono. Prova anche lei a sorseggiare l'energy drink, ma dopo il primo sorso il suo volto assume un'espressione disgustata e decide che quella roba non fa per lei.
«Su questo ci sto ancora lavorando,» proclama June, avvicinandosi un po' alle due con la sedia; sembra quasi compiaciuta che qualcuno le stia finalmente prestando attenzione. «Non è facile capire chi sta dietro a ogni complotto mondiale.»
«Posso immaginare,» brontola Keira, mentre Florence spalanca gli occhi, stupita. «È un po' come capire cos'ha in testa Ben.»
June ridacchia, alza le spalle: «In effetti quel collegio non ha aggiustato di molto le cose. Anzi...» esclama, lasciando in sospeso ciò che stava per dire. Per qualche secondo cala il silenzio nella stanza, fin quando Keira non rialza lo sguardo sull'amica, quasi innervosita da quella frase incompleta.
«Che vorresti dire?» la incalza lei, accennando un sorrisino ironico, come per incoraggiarla a continuare.
June scuote la testa.
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Favole dalla Discarica
General FictionQuando Ben torna dopo un anno di assenza a casa, si aspetta di ritrovare la Città così come l'aveva lasciata l'anno prima: un deserto di fabbriche e inquinamento, strade asfaltate per metà e rifiuti ovunque. Si aspetta di ritrovare i suoi amici, e s...