𝒂𝒇𝒕𝒆𝒓 ✺ 𝒘𝒐𝒓𝒅

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Afterword

Ho un po' di cosine da dire, quindi mettetevi comodi.

Prima di tutto: GRAZIE a chi ha terminato/terminerà questa storia. Davvero. Bisogna essere coraggiosi per seguire una storia in corso da così tanto tempo, e spero di essere riuscita a ripagarvi con un bel finale.
Ma soprattutto grazie a chi commenta. Leggere i commenti sulle storie è la mia parte preferita della scrittura, e ormai la stragrande maggioranza qui si limita a leggere e poi sparire nell'etere. Quindi un grazie speciale va a tutti i soldati che mantengono questo sito infernale ancora in vita.

Ok, ora passiamo a parlare della storia.

Inizialmente, questa storia era una sorta di guilty pleasure. All'inizio doveva essere una semplice slice of life, senza la trama di Florence, e doveva parlare solo di Keira, Robin e Scott - una specie di triangolo in cui tutti si tradiscono a vicenda. Avevo ascoltato la canzone Scotty Doesn't Know dei Lustra, e mi era venuta voglia di scrivere una storia con 0 pensieri in testa a tema adolescenziale.
Poi, come al solito, le cose mi sono sfuggite di mano.
Prima di tutto perché io le storie YA non le sopporto.
Quindi ho deciso di scrivere una YA a modo mio.
Il tema dell'inquinamento l'ho aggiunto perché volevo creare un setting un po' da "città post-apocalittica" e mi sembrava appropriato.
E per tutta la trama della setta... mi sono copiata da sola. Ho preso una mia vecchissima OS e da lì ho ripreso il personaggio di Florence, che mi piaceva troppo per abbandonarlo lì. In quella storia però era davvero la sopravvissuta di una setta, lol.
Per quanto riguarda il twist finale, Chuck Palahniuk mi è venuto in sogno e mi ha suggerito di infilarci in mezzo pure gli ecoterroristi.

Gli altri personaggi?
Ben è la mia rielaborazione personale del frontman del mio gruppo preferito. Quando ho iniziato a scrivere Fdd, ero nel bel mezzo di una ricerca su alcune delle sue opere, e all'improvviso ho scoperto di questo collegio/scuola/luogo di tortura chiamato Élan dove, appunto, anche lui era stato mandato da ragazzino.
La storia di questa scuola mi ha traumatizzato a vita ma mi ha dato l'ispirazione per il protagonista della storia, un personaggio molto difficile e che ho amato scrivere.
Robin, Keira e June sono tutte versioni rieleaborate di miei vecchissimi personaggi, su cui pianificavo storie nel lontano 2016 (!).
Scott mi è venuto in mente perché volevo un personaggio simile a Joe Jack Talcum (da cui ho preso anche il cognome come tributo) dei Dead Milkmen e ad Harmony Korine. QUEL tipo specifico di ragazzo. Se non ce l'avete presente, cercate qualche foto di questi due e lo capirete subito, lol.

Qualche chiarimento su Scott e June, a cui devo chiedere umilmente scusa. Non sono riuscita a caratterizzarli a dovere e voglio spiegare perché.
- June è l'amica che, rimasta così colpita dal mistero della setta, diventa una complottista a tutti gli effetti. Con tanto di cappello di alluminio, nastro adesivo sui polpastrelli ecc. Questo suo comportamento, in pieno stile meccanismo di difesa, fa capire il suo carattere. Un carattere debole, nel senso che ha bisogno di qualcosa su cui appoggiarsi e dedicarsi ciecamente, altrimenti non è più se stessa. La cosa in cui ho sbagliato è stato darle pochissimo spazio rispetto agli altri tre, rendendo così il suo personaggio un semplice stereotipo del complottista, quando nei piani originali era molto di più.
- Scott... beh. Inizialmente era nei miei piani farlo morire. Era la vittima designata dell'inquinamento della Città. Poi a metà storia ho cambiato idea. Mi sembrava una cosa eccessivamente deprimente e per nulla in linea con il mood della storia. Non ci azzeccava per niente. Però avevo già pubblicato il capitolo dell'ospedale. Quindi ho stravolto tutto rendendo la cosa ANCORA PIÙ ASSURDA e insomma, alla fin fine il mio piano è fallito. Ma almeno ho capito il potenziale del personaggio, infatti nella futura revisione anche lui avrà molto più spazio e non sarà soltanto il ragazzo cornificato di Keira che tutti odiano perché non è kool come loro (risate).

L'identità in quanto adolescente confuso è uno dei temi che caratterizza quelli che possiamo considerare come i protagonisti veri e propri: Robin, Ben e Keira.
Una cosa che hanno tutti e tre in comune è questa: la CONFUSIONE.
Questri tre non hanno la più pallida idea di chi siano.
- Ben, in seguito al collegio, invece di "raddrizzarsi" è finito peggio di prima: quello che era un adolescente incazzato e problematico, ora è un adolescente incazzato, problematico E represso, in stile pentola a pressione e che man mano tende sempre di più a rivolgere la sua rabbia e il suo odio verso sé invece che verso gli altri. Non può più identificarsi nemmeno nella versione negativa di sé stesso, la versione pre-collegio, perché quella è stata completamente annullata, e rimane quindi senza un'identità propria. 
- Keira è profondamente egocentrica. Tutto quello che fa, lo fa per migliorare la propria immagine. Decide di occuparsi del mistero della setta per quello, e per quello ospita Florence e si prende cura di lei. Ogni sua azione è mossa dal desiderio di rendersi migliore, non agli occhi degli altri, ma ai propri. Come dice/pensa Ben più volte, a lei interessa aiutare gli altri solo per sentirsi meglio con sé stessa. E questo perché, nel profondo, non prova niente se non una profonda apatia per qualsiasi cosa che la circonda. Dopo un po' di convivenza con Florence, questo sembra iniziare a cambiare, e sopraggiunge la confusione anche verso la propria identità e il proprio orientamento, ma tutto viene distrutto in seguito alla rivelazione e all'episodio della festa.
- Robin... OH BOY. Posso dire che è lui il vero cattivo della storia? Sì, probabilmente lo è. Lui all'inizio era un Ben wannabe, quando prima del riformatorio era una specie di "celebrità" tra i ragazzi per via della sua facciata da classico criminale adolescente (?). Lo idealizzava in tutto e per tutto, e adesso che è cambiato Robin è combattuto tra la sua vecchia idolatria verso l'amico e la nuova realizzazione che è soltanto uno stronzo qualunque, e di conseguenza "a che serve farsi trattare così male se poi diventare come te fa schifo?". E poi c'è la storia con Keira, che prima di conoscere di Scott era il suo motivo di vanto numero uno; ma anche dopo aver scoperto che Scott in realtà è un amico al 100% migliore di Ben, non è comunque disposto a rinunciare all'unica cosa che lo fa sentire davvero un "Ben". Vuole sia l'amico che la ragazza, persino quando Scott sta male non riesce a prendere una decisione - o meglio, non vuole. Il problema di Robin sta sempre lì alla fine, nell'egoismo e nell'immaturità.

I rapporti del gruppo di amici, che man mano si sgretola, è stata la mia parte preferita da scrivere. Probabilmente si nota, ma la parte "investigativa" della storia è un po' carente rispetto a quella introspettiva: altra cosa che migliorerò in revisione.

Ok, credo di aver detto tutte le cose più importanti. Scriverei un saggio sulla psicologia di ogni personaggio ma forse è meglio fermarmi qua. Lascio a chiunque voglia condividere i suoi pensieri ulteriori analisi.

Nei prossimi mesi arriverà una mega revisione dove cercherò di correggere e migliorare tutte le cose che ho evidenziato qui, ma per ora rimarrà così.

E questo è tutto. Ho amato, poi odiato, e poi di nuovo amato scrivere questa storia; e spero che questi sei ragazzini problematici vi abbiamo intrattenuto come hanno fatto con me.

Grazie di nuovo, ci vediamo alla prossima storia. <3

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