«Chuck Levy, eh?» dice June, trattenendo l'eccitazione nella voce, mentre Florence fa scorrere le dita sui tomi della libreria dell'altra ragazza, ordinati per altezza e per colore; spostando il peso da un piede all'altro, ripete: «Io lo amo, Chuck Levy».
«L'ultimo libro fa schifo,» sbotta Ben prima che chiunque altro possa rispondere. «E tutti gli altri sono mediocri, al massimo. L'investigatore è insopportabile e i casi sono troppo facili da risolvere.»
June lo fissa come in genere si guarda un assassino colto in flagrante sulla scena del delitto.
«E tu che ne sai che l'ultimo fa schifo?» replica lei, mettendoci tutta l'indignazione possibile. «È uscito mesi fa, tu eri ancora alla Élan!»
«Ti sembrerà strano, ma i libri esistono anche da quelle parti.»
«Finitela,» Keira alza la voce, mettendo fine alla discussione sulla saga letteraria preferita di June.
La missione di recupero è andata a buon fine, e si sono di nuovo riuniti nella camera di June. I ragazzi sono seduti per terra, il quaderno aperto in mezzo a loro, mentre Florence continua a esplorare la camera di June, e la proprietaria che le sta dietro, perennemente col fiato sul collo.
Robin soffoca una risatina e poi si rivolge a Keira: «Allora, trovato niente d'interessante?»
Lei di tutta risposta si esprime in un gesto stizzito, portandosi una mano tra i capelli corti e secchi, rovinati da anni di decolorazioni.
«Solo scarabocchi,» esclama, spostando subito dopo lo sguardo verso Florence, che osserva con espressione neutra ciò che erano i suoi ricordi, ciò che lo shock causato dall'incendio le ha tolto. «Senza offesa,» aggiunge Keira, imbarazzata.
«Quindi tutto quello che abbiamo fatto fino ad oggi è stato inutile?» sbotta Ben, fingendo sorpresa. «Ma non mi dire.»
«E se la storia della setta fosse tutta un'invenzione?» esclama all'improvviso June, lanciando una rapida occhiata alla bacheca di sughero dove aveva iniziato ad attaccare appunti di ogni genere sulla situazione. Il casino in cui si sono infilati da soli da qualche tempo a questa parte non sembra volerle dar tregua. «Florence non ricorda niente e non abbiamo trovato altri indizi rilevanti. Più che una setta a me sembra solo un gruppo di gente un po'... strana, insomma.»
Dopo il discorso di June, gli altri quasi faticano a trovare un modo per risponderle. Sentire delle parole ragionevoli provenire da lei, tra tutti, rende la situazione ancora più surreale.
«Non ci posso credere. Sono d'accordo con lei,» esclama Ben nel silenzio, quasi come se stesse parlando a sé stesso, provocando una risatina da parte di Robin e un'occhiataccia da June.
«Non ho finito,» lo ammonisce lei. «Gli indizi che abbiamo trovato... forse servivano a farci andare fuori pista,» esclama, alzandosi in piedi in un unico scatto nella foga di spiegare il suo ragionamento. Florence la fissa dal basso con gli occhi spalancati; sembra quasi una bambola senza vita.
«Ma sì, sto pensando a una situazione tipo... tipo l'atterraggio sulla Luna!»
«Più parli, meno capisco il tuo punto di vista,» ribatte Keira, monocorde, mentre man mano si inizia a capire davvero il ragionamento di June: Scott e Robin si passano una mano sul visto, a metà tra l'imbarazzo e l'ilarità.
«Oh,» esclama Ben, «Non stava cercando una spiegazione più razionale. Ha solo aggiunto un complotto in più.»
«Credi davvero che qualcuno stia cercando di portare noi fuori strada facendoci credere alla storia della setta?» dice Keira. «Questo mi sembra un po' troppo ambizioso persino per te,» conclude, liquidando il tutto con una risatina.
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Favole dalla Discarica
Fiksi UmumQuando Ben torna dopo un anno di assenza a casa, si aspetta di ritrovare la Città così come l'aveva lasciata l'anno prima: un deserto di fabbriche e inquinamento, strade asfaltate per metà e rifiuti ovunque. Si aspetta di ritrovare i suoi amici, e s...