La stanza delle riunioni dei Caposcuola, quella sera, era illuminata solo da piccole fiammelle di luce create dalla magia.
La pioggia scrosciava fuori e i tuoni facevano un eco quasi inquietante nei corridoi vuoti di Hogwarts.
I lampi erano l'unica cosa, oltre le fiammelle, ad illuminare gli interni del castello.
E ad illuminare Hermione Granger, seduta dietro una grande scrivania di quercia, intenta a leggere e studiare quelle pile di fogli sciatti che si espandevano su tutta l'enorme scrivania.Hermione, in quella stanza, ormai diventata silenziosa dopo la riunione con i Caposcuola e i prefetti di tutte le case, si scervellava per capire esattamente da dove partire per risolvere il problema.
Era rimasta in quella stanza per ben 3 ore, dopo la riunione, a pentirsi di essersi arresa così facilmente, soprattutto dopo le spavalde parole, ma sempre veritiere, del suo migliore amico Harry.
Sbuffando, alzò gli occhi dalla pila di fogli scarabocchiati dai suoi amici e collaboratori per guardare al di fuori delle finestre del castello.
Il cielo era quasi tutto scuro, fatta eccezione per qualche spiraglio di luce che si intravedeva in lontananza a nord, dove le nuvole erano un pochino più chiare rispetto a quelle che ora galleggiavano sopra il castello.
La ragazza sospirò, chiedendosi veramente se ce l'avesse fatta a trovare una soluzione a tutto quel casino che avevano creato i suoi amici.
E perché l'avevano messa in mezzo poi?!
"Tu sei la più brillante qui dentro Hermione, non contando i professori ovviamente." Le parole di Ron le ronzavano nella mente.
"Dai, Herm. Arrivata a 18 anni non puoi non aver bisogno di un po' di sano divertimento!"
E anche quelle di Harry, dannazione!"Il problema, Harry, è che non è sano questo divertimento! Non si può nemmeno definire tale! Organizzare festini illegali in qualsiasi zona nascosta del castello che vi capiti sotto gli occhi e drogare Gazza o perfino gli insegnanti che vagabondano nel castello solo per sballarvi con alcol e stare incoscienti per ore senza farvi scoprire è da immaturi. E irresponsabili. E.."
Hermione si fermò a riprendere fiato.Ah no, era solo stata interrotta.
"E qui sbagli, Granger."
"E tu cosa vuoi, Malfoy?"
Il ragazzo fece un ghigno.
"Si da il caso, che sia stato chiamato anche io a questa riunione essendo un Prefetto, e che la maggior parte, se non tutte, le idee che sono descritte su quei fogli siano state scaturite da me."Hermione guardo i suoi amici e gli altri presenti alla riunione.
"E tu ti fidi?" Chiese direttamente a Harry.
"Hermione.." cominciò Ron con tono basso.
"Tu. Stai zitto Ron. Oggi ne ho fin troppo. Potrei lanciarti qualche maledizione se continuassi." Lo fulminò con lo sguardo.
Il ragazzo spalancò gli occhi e si sporse verso l'orecchio di Harry, in modo tale da farsi sentire solo dal ragazzo, ma il tentativo fallì miseramente.
"Sapevo si fosse arrabbiata per la battuta sulla sua intelligenza. Non vuole essere paragonata nemmeno alla McGranitt la saputella!"
Hermione spalancò indignata la bocca.
Harry Potter sembrò congelarsi sul posto e guardò male l'amico.
"Ronald Weasley. Come osi!" Hermione scattò in piedi come una furia, tendando di ucciderlo con lo sguardo.
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Peppermint
Hayran KurguDopo la guerra, gli studenti di Hogwarts cercano un po' di svago e sano divertimento, nominando Hermione Granger come 'Organizzatore Assoluto' di festini illegali che verrano svolti ogni fine settimana in un luogo diverso del castello. In questa imp...