XVII. Capitolo

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"Stai attenta" disse Nick. "C'è un Licker in questo corridoio."
Rita annuì, aprì un poco la porta e sbirciò dalla fessura. "Non vedo nessuno. Sicuro che sia ancora qui?"
"Come faccio a saperlo? Sei tu quella vicino alla porta."
"Forse era uno dei due Licker che hai ucciso prima."
Lui le si avvicinò. "Sarebbe troppo bello per essere vero. Spostati. Fammi passare."
"Sì, ma non spingere!"
"Prima di raggiungere la Hall, dobbiamo passare a prendere una bambina."
Rita corrugò la fronte. "Una bambina?"
"Sì, una bambina."
Uscirono dalla stanza delle prove e raggiunsero la porta dello sgabuzzino. Nick ci bussò tre volte, girò la maniglia e sbirciò all'interno. "Sono Nick. Puoi uscire."
Nessuna risposta.
"Sherry, sono Nick. Non avere paura. Vieni qui."
Niente.
La recluta si accigliò, turbato. Entrò e svoltò lo scaffale dove aveva visto nascondersi la bambina. Non c'era nessuno. Sentì una fitta allo stomaco.
"Che succede?" chiese Rita.
"La b-bambina..." balbettò. "È s-sparita..."
Rita restò interdetta. Non sapeva bene cosa dire. "Sicuro che era qui?"
"Certo che sono sicuro. Le ho detto di aspettarmi qui. Era dietro questo scaffale."
"Forse qualcosa l'ha spaventata ed è fuggita."
Nick pensò al Licker, ma sulla porta non c'erano segni di violenza. Tutto lo sgabuzzino era come lo aveva lasciato.
Rita chiuse piano la porta.
"Che fai?" domandò lui, confuso.
Rita si portò un dito sulla labbra.
Nick le si avvicinò piano. "Devo ucciderlo, se vogliamo arrivare alla hall" sussurrò.
Lei scosse la testa.
"Devo farlo."
"Ce ne sono tre. Stai zitto."
Lui sbarrò gli occhi.


Pete si versò due dita di scotch nell'ufficio di Marvin e annusò il liquore. "Quanto mi mancava questo odore." Fece un sorso. "Tu sì che sei un vero intenditore in fatto di liquori."
Marvin abbozzò un sorriso, seduto sulla sedia d'ufficio. Aveva gli occhi gonfi dal sonno e cercava di tenerli aperti.
"Ne vuoi un po'?"
"No, grazie."
Pete si sedette sul divano. "Non hai una bella cera."
"Nessuno ce l'ha."
"Dovresti riposarti."
"Non posso. Devo occuparmi dei superstiti e..."
"Posso occuparmene io. Non è un problema. E poi ci sono anche gli altri agenti."
"Ho già avuto questa discussione con Elliot."
"E?"
"Ha detto più o meno le tue stesse parole."
Pete fece un altro sorso. "Siamo in maggioranza. Vinciamo noi, tenente."
Marvin sorrise. "Tenente?"
"Ogni tanto mi ricordo il tuo grado" disse Pete in tono scherzoso.
Lui scosse la testa con un sorriso.
"Ora però riposati. Sei conciato peggio di uno zombie. E quelli sono conciati davvero male" sorrise.
"Va bene, ma solo dieci minuti."
Pete tracannò l'ultimo sorso di scotch, posò il bicchiere sul tavolino e si alzò in piedi. "Ok, solo dieci minuti, tenente" disse in tono beffardo.
Appena Marvin si sdraiò sul divano, sprofondò nel sonno e cominciò a russare.
Pete gli lanciò un'ultima occhiata e spense la luce dell'ufficio con un mezzo sorriso.


"Non possiamo restare qui per sempre" mormorò Nick.
"E cosa vorresti fare?" sussurrò Rita. "Ucciderli tutti? È impossibile. Ti faranno a pezzi ancor prima che tu possa fare un passo."
Nick ci aveva già pensato. Non poteva gestirne tre, sarebbe stato un suicidio. Allora cosa fare? Non voleva restare chiuso nello sgabuzzino fino a quando i Licker fossero andati via. E se anche si fossero allontanati, li avrebbe rivisti nel corridoio. Doveva affrontarli per forza.
"A cosa pensi?" chiese Rita.
"Che se non facciamo qualcosa, non ritorneremo mai nell'atrio."
"Possiamo passare per il primo piano e scendere dalla scala a pioli della balconata interna della hall."
"Il primo piano è sicuro?"
Lei alzò le spalle.
"Allora è meglio non rischiare" sussurrò Nick. "Non voglio ritrovarmi circondato dai non-morti."
"Gli zombie possiamo gestirli, ma quelle cose là fuori no."
"Ma non sappiamo quanti sono."
"Vuoi tornare dagli altri? Allora è l'unica strada possibile."
"C'è il cortile. Possiamo passare da lì e bussare all'ingresso."
"Ti sei dimenticato dei Licker sul tetto? È troppo pericoloso. Meglio di no."
Nick restò in silenzio per un po'. "Allora passeremo per il primo piano. Ma prima dobbiamo trovare un'arma per te."
"C'è un'ascia antincendio negli uffici est. Prenderò quella, se non troviamo niente."
Nick annuì e aprì un poco la porta. Un Licker se ne stava immobile sul soffitto. Gocce di sangue gli scivolavano lungo la muscolatura esposta e cadevano in una pozzanghera sul pavimento.
"Cosa vedi?" mormorò Rita.
Lui alzò un dito per indicarle un Licker. Alzò la pistola.
Lei gli posò una mano sull'avambraccio e scosse la testa.
Nick abbassò l'arma e richiuse la porta.
"Volevi sparare per davvero?" chiese la donna.
"No."
"Allora perché hai alzato la pistola?"
"Così, prendevo la mira."
Rita aggrottò la fronte con fare confuso.


Marvin Branagh Stories | Resident Evil 2&3 (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora