VI. Capitolo

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Mentre Nick atterrava sul tetto dell'edificio accanto, la donna zombie barcollò verso la sua direzione, un braccio alzato, i denti che scattavano. Poi volò giù. La vide schiantarsi contro il bordo del bidone dell'immondizia e la testa implose schizzando pezzi di cranio e cervello tutt'attorno.
Indietreggiò con fare schifato e si guardò attorno. Si trovava su un tetto puntellato di tubi d'areazione. Da una cisterna cadevano gocce d'acqua, che avevano creato una serie di pozzanghere a ridosso della porta di ferro spalancata. Lanciò una rapida occhiata nella stretta scala e iniziò a scendere.
Quando raggiunse il sesto piano, qualcosa lo colpì alla testa e crollò a terra, stordito.
"Ma che hai fatto, Joey?" urlò una voce da donna.
Nick la sentì arrivare distorta, lontana. Cercò di alzarsi, ma le gambe cedettero.
"È uno zombie" rispose Joey.
Una figura sgranata gli puntava un fucile in faccia e la vedeva girare tutt'attorno, anche se quella rimaneva ferma.
La donna si chinò su Nick. "Non è uno zombie. È vivo."
L'uomo abbassò l'arma. "Merda, sembrava uno zombie, Zoey. Voglio dire, non ti sembra uno zombie? Guardalo!"
Zoey lo ignorò e guardò Nick. "Tutto bene?"
"Sì..." disse l'uomo, toccandosi il piccolo taglio sulla fronte.
Joey lo aiutò ad alzarsi. "Scusami, amico. Pensavo fossi uno zombie. Non volevo, sul serio."
"Non fa niente..." borbottò Nick. La vista gli ritornò vivida e la stanza smise di girare.
Joey era sulla ventina, con un viso gioviale, la fronte alta, gli zigomi pronunciati e lo sguardo curioso. Indossava una maglietta verde scuro, un pantalone nero e aveva un cappello bianco in testa con lo stemma di un orso.
"Cosa facevi sul tetto?" domandò Joey.
"Non è il momento di fare domande" disse Zoey, lanciandogli un'occhiata di rimprovero. Poi condusse Nick nell'appartamento. "Siediti qui. Vado a prendere del disinfettante."
Zoey era una bellissima donna, sulla ventina. Era bassa, minuta, con un viso rotondo e gli occhi azzurri da cerbiatto. Indossava un corto giubbetto rosso chiaro, sotto una maglietta bianca e un jeans aderente.
Mentre Nick si guardava intorno, Joey si chiuse la porta alle spalle e posò il fucile contro il muro, accanto al comodino. Gli allungò una mano. "Sono Joey Silver."
"Nick Layers." Gliela strinse.
Joey piantò le mani sui fianchi e si guardò attorno, imbarazzato. "Beh, vado... vado a controllare mia sorella."
"Sono qui" disse Zoey, dirigendosi verso di loro.
Joey si portò una mano dietro la nuca. "Devo... devo controllare una cosa." Sparì nella camera da letto.
"Almeno ha avuto la decenza di presentarsi" aggiunse Zoey.
Nick abbozzò un sorriso. "Non c'è bisogno che..."
"No, è importante." Zoey versò il disinfettante sul fazzoletto. "Potresti trasformarti."
Nick pensò subito alla donna sul tetto. "Ero in compagnia di una ragazza, ma..."
Zoey lo fissò, rattristita. "Mi dispiace..."
"No, non è quello che pensi. Non la conoscevo. È stata morsa dal suo ragazzo. Poi si è trasformata. Non subito, ma dopo cinque o dieci minuti."
"L'hai uccisa?"
"No. È caduta dal tetto."
Zoey non rispose subito. "Basta un graffio, anche piccolo, e diventi uno di loro."
"Uno zombie?"
"Così li chiama mio fratello."
"Quindi mi capiterà la stessa cosa?" chiese Nick, sconvolto.
"No, amico" rispose Joey, uscendo dalla camera da letto. "Serve un morso, un graffio. Solo così ti infetti e ti trasformi." Poi si rivolse a sua sorella. "Anche se usi quella roba, non è infetto. Non sprecare il disinfettante. Può servirci in futuro. E poi non sappiamo se funziona."
Zoey lo ignorò e posò il fazzoletto sulla ferita di Nick, che ritrasse la testa per il bruciore.
"La mia amica Olga non è stata morsa" disse Zoey. "Eppure è diventata una di loro, Joey."
"Te l'ho già ripetuto. Quello zombie le ha vomito addosso. L'hai visto anche tu. Credo che il vomito funzioni come un morso. Forse anche a contatto con il sangue, ma non ne sono sicuro."
Nick non capiva come Joey sapesse tutte queste cose. "Sei un medico?"
"Qualcosa di simile" sorrise Joey.
"È uno scienziato. Lavora per l'Umbrella" disse Zoey.
"C'è bisogno di dirlo a tutti?"
"Che c'è di male? Ti vergogni?"
"E che non mi piace che gli altri sappiano ciò che faccio."
"Come se ci fosse qualcosa di male. Sei persino uscito in tv perché sei stato il primo scienziato giovane della compagnia. Cos'è che avevi vinto quella volta?"
Joey si accigliò, risentito. Restò in silenzio.
"Come sai che basta un morso per trasformarsi?" domandò Nick.
"Lo so è basta." Tagliò corto Joey, che tornò nella camera da letto.
"Tipo simpatico mio fratello, non è vero?" sorrise Zoey, posando il fazzoletto sul basso tavolino. "Comunque, mi chiamo Zoey Silver."
"Nick Layers."

Marvin Branagh Stories | Resident Evil 2&3 (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora