𝒱ℯ𝓃𝓉𝓊𝓃ℴ ♥︎ 21

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✴️𝑨𝒕𝒕𝒆𝒏𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆: 𝑸𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒄𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝒉𝒂 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒆𝒏𝒖𝒕𝒊 𝒔𝒆𝒏𝒔𝒊𝒃𝒊𝒍𝒊 𝒆 𝒍𝒊𝒏𝒈𝒖𝒂𝒈𝒈𝒊𝒐 𝒆𝒔𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒐.

𝔹𝕦𝕠𝕟𝕒 𝕝𝕖𝕥𝕥𝕦𝕣𝕒.

Sharon continua a chiedersi come mai Austin è tornato prima

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Sharon continua a chiedersi come mai Austin è tornato prima.
E ora come può raggiungere John?
Soprattutto, quanto può non sopportare quegli occhi ghiaccio su di lei?

Austin ha una faccia d'angelo effettivamente, ma se ci leggi negli occhi, capisci che può essere cattivo anche se è un angelo.

<Ho intenzione di passare una bella serata con mia moglie... Tu che ne pensi?> fa il mezzo sorriso.

Quel dito scende.
Dalle labbra scende sul seno.
<Sono stanca in realtà> dice lei, allontanandosi piano
<Togliti la tunica> le ordina
<Perché? Mi spoglio direttamente sopra>
<Puoi spiegarti per favore?> alza i toni.

A quel punto è costretta.

Si libera dalla tunica e copricapo.

<Molto interessante come ti prepari sotto. Noto tanto impegno da parte tua> la tira a lui con forza e in un attimo Sharon è alla sua merce.
Bloccata nelle sue braccia.
Soprattutto, la sta toccando lentamente, partendo dal collo e scendere lentamente verso il sedere.
<Austin ti prego> dice, trattenendo le lacrime.

Non solo quelle mani le fanno schifo.
Ora come ora, quel corpo lo sente appartenere a John.
È come tradirlo in questo momento.
Lei non vuole questo.

<Ti rilassi? O ti faccio rilassare io...>  abbassa la prima bretella del vestito.
<Sei stupenda> continua e sente il fiato di lui sul corpo
<Possiamo fare con calma? Magari prima ceniamo e...> non termina la frase che la spinge sul divano.

Le divarica le gambe per sistemarsi al centro e mettere una mano sul collo che stringe lentamente.

<Sharon stai facendo cosa esattamente? > ecco la prima domanda
<Che starei facendo?> dice lei con poca voce
<Per chi lavori?> continua e la presa diventa poco più forte
<Austin mi fai male> dice e una lacrima raggiunge la guancia
<Sappi che stai giocando con il fuoco e ti conviene smetterla sai? Perché per te potrebbe essere molto pericoloso> sussurra in prossimità dell'orecchio.
Lecca il lobo e rallenta la presa al collo per restituirle l'ossigeno.

<Lavoro per una casa di moda> dice lei in lacrime
<Una casa di moda nel palazzo di specchi?>

È chiamato così perché appunto rivestito da specchi e ha la particolarità di avere diversi settori al suo interno.

<Una cosa di moda... Un po' strana la tua scelta> continua lui.

<Non è strana... Sai perché? Perché non lo sai che amo disegnare... Non me lo hai mai chiesto> continua a lacrimare con mano sul collo
<Shh! Non piangere! Prendilo un avviso questo... Se stai tramando qualcosa, parla ora e soprattutto, tutti coloro che ti sono vicini la pagheranno> le fa l'occhiolino e la prende dal braccio.

𝐿'𝑖𝑛𝑔𝑟𝑒𝑑𝑖𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑇𝑟𝑎𝑑𝑖𝑡𝑜𝑟𝑒 ✯ 𝙼𝚒𝚌𝚑𝚎𝚕𝚎 𝚊𝚗𝚍 𝙷𝚊𝚗𝚍𝚎✯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora